Gli orsanti
Difficilmente vi potrà capitare
di arrivare per caso a Compiano, splendido
borgo medioevale arroccato sull'appennino
parmense...ma ancora più difficilmente
vi accadrà di imbattervi in uno
dei più singolari, misteriosi
e inquietanti fra i piccoli musei d'
Italia, quello detto degli "Orsanti",
in cui una colta ed appassionata signora
del luogo, Maria Teresa Alpi, sta raccogliendo
testimonianze e materiali sui numerosi
domatori girovaghi di orsi e di scimmie
che da queste zone partirono fra il
Sette e l' Ottocento per arrivare un
pò ovunque in Europa e nel Mondo.
La vita all'epoca, nella valli tra l'
Emilia e la Liguria, era particolarmente
dura per la scarsità di cibo
e la mancanza di lavoro, per cui i più
intraprendenti tra gli abitanti presero
ad emigrare in contrade lontane vivendo
di espedienti di ogni genere, non ultimo
quello di ammaestratore ambulante di
animali: per dare un' idea del fenomeno
sembra che a metà Ottocento,
nella sola Londra, fossero attivi circa
seicento artisti di strada, tutti provenienti
dall' entroterra parmense e piacentina.
La testimonianze che Maria Teresa Alpi
sta raccogliendo da un paio di anni,
comprendono documenti, attrezzi, oggetti
di vita quotidiana degli uomini e delle
bestie.Si spazia dai contratti di assunzione,
alla fedele riproduzione dei carri utilizzati
negli spostamenti, dal berretto a sonagli
del l"uomo orchestra" agli
strumenti musicali, agli attrezzi da
cucina...
I reperti più toccanti sono le
straordinarie foto d'epoca di quei montanari
duri dai volti scolpiti nella pietra,
di orsi malinconicamente in posa, di
cammelli aggiogati a pesanti carrozzoni,
di cani ammaestrati... Tutto ciò
potrebbe evocare una storia pittoresca
e a suo modo romantica: ne promana invece
un sentimento di gelida tristezza, di
lieve orrore, di impalpabile angoscia:
è il riflesso delle sofferenze
di uomini ed animali per il forzato
sradicamente dal loro ambiente.
Notizie tratte da "Il sole
24 ore" del 16-09-2001
a cura di Renato Palazzi