Amicis et vino quaelibet hora!!!
Da più di venti secoli la vite è
conosciuta e coltivata dagli abitanti dei colli
piacentini, colli emersi dal mare milioni di anni
fa.
Esistono documenti che parlano di un imprenditore
agricolo etrusco di nome Seserna che si può
considerare il più antico vinificatore
piacentino: già nel 200 A.C., sulle terramare
collinari, produceva ed offriva agli ospiti il
"KILKEVETRA", vino di bosco dell'appennino
piacentino.
A Gossolengo, è stato rinvenuto un fegato
etrusco, sul quale più volte viene citato
il dio del vino "Flufluns" quale portatore
di allegria e di amicizia conviviale.
Cicerone, sempre pronto a denigrare per il proprio
tornaconto amici e nemici, accusava il senatore
e collega Calpurnio Pisone, di origini piacentine,
di bere troppi calici del vino di Piacenza!!!
Il nome "Gutturnio" con il quale si
indica il più noto vino rosso del piacentino
deriva dal famoso boccale d'argento "Gutturnium"
di epoca romana rinvenuto nel Po, a Croce S. Spirito,
alla fine dell'800.
Dall'epoca romana fino ai nostri giorni il vino
dei colli piacentini è considerato prezioso
bottino di conquistatori: ad esso fecero "onore"
principi e condottieri come Alberto Scoto, i Visconti,
i Piccinino, Bartolomeo Colleoni, Tiberio Brandolino
da Forlì, gli Sforza, Carlo V e non ultimo
Napoleone.
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