Labitur occulte fallitque volubilis
aetas:
Scorre nascosto e scompare il tempo che fugge (Ovidio Metamorfosi
Libro X v. 519).
Labor est etiam ipsa voluptas:
Anche il piacere è una fatica (Marco Manilio, Astronomicon,
Libro IV, 155).
Labor omnia vincit improbus:
L' aspro lavoro vince ogni difficoltà.
L'espressione è ripresa da Virgilio (Georgiche, Libro
I, 145-146) che così scriveva: "Labor omnia vicit
improbus, et duris urgens in rebus egestas" (=Ogni difficoltà
è vinta dal pesante lavoro, e dal bisogno che preme nelle
dure vicende).
Laetus sum laudari me a laudato viro:
Sono felice di essere lodato da un uomo a sua volta lodato
(Cicerone, Rhetorica, Tusculanae Disputationes, Libro IV, 67).
Il testo corretto é "Laetus sum laudari me
abs te, pater, a laudato viro" (=Sono
felice di essere lodato da te o padre che sei un uomo a sua volta
lodato).
Lasciva est nobis pagina, vita proba est:
Quanto scrivo è lascivo ma la vita è onesta
(Marziale, Epigrammi, Libro I, IV, 8).
Latifundia perdidere Italiam:
I latifondi hanno rovinato l'Italia (Plinio, Naturalis Historia,
Libro XVIII, 35).
Lauda finem:
Loda la fine. Aspetta di vedere come va a finire prima di
lodare.
Laudamus veteres sed nostris utimur annis:
Lodiamo gli antichi ma viviamo la vita dei nostri giorni (Ovidio,
Fasti, Libro I, 225).
Continua il poeta: " Mos tamen est aeque dignus
uterque coli" (= Sia le usanze antiche che
quelle moderne sono ugualmente degne di rispetto).
Laudibus arguitur vini vinosus Homerus:
Dagli elogi fatti al vino si può immaginare che Omero
bevesse spesso e volentieri (Orazio, Epistole, Libro I, XIX, 6).
Lecta potenter res:
Materia scelta secondo le proprie forze (Orazio, Ars Poetica,
40).
Cui lecta potenter erit res, nec facundia deseret hunc, nec
lucidus ordo.
Lectio brevis:
Lezione breve, lettura breve.
Legem brevem esse oportet quo facilius ab imperitis teneatur:
Occorre che la legge sia concisa perchè venga meglio
ricordata da chi non è del mestiere (Seneca, Lettere morali,
Libro XIV&XV, XCIV, 38).
Legere et non intelligere est negligere:
Leggere e non capire equivale a non leggere (Disticha Catonis,
Libro I, prologo).
Leges bello siluere coactae:
Le leggi violentate dalla guerra tacquero (Lucano,
De bello civili, Libro I, 277).
Leges bonae malis ex moribus procreantur:
Le buone leggi hanno origine dai cattivi costumi
(Macrobio, Saturnalia, Libro III, XVII, 10).
Leges neminem in paupertate vivere neque in anxietate mori permittunt:
Le leggi non permettono che alcuno viva in povertà
o muoia nell'angoscia.
Leges posteriore priores contrarias abrogant:
Le leggi successive abrogano quelle più antiche contrarie
(Brocardo).
Legum omnes servi sumus, ut liberi esse possimus:
Siamo tutti schiavi delle leggi per poter essere liberi (Cicerone,
Oratio pro Aulo Cluentio, LIII).
Leonina societas:
Società leonina (Digesto, Libro XVII, 2.29.2).
Lex citius tolerare vult privatum damnum quam publicum
malum:
La legge preferisce sopportare il danno di un privato piuttosto
che un male pubblico (Brocardo).
Lex est quodcumque notamus:
E' legge tutto quello che scriviamo
Lex est quod populus iubet atque constituit:
La legge è ciò che il popolo ordina e stabilisce.
Lex neminem cogit ad vana seu inutilia:
La legge non costringe nessuno a fare cose vane o inutili
(Brocardo).
Lex neminem cogit ostendere quod nescire praesumitur:
La legge non costringe nessuno a dichiarare ciò che
si presume non sappia (Brocardo).
Lex non cogit ad impossibilia:
La legge non costringe nessuno a fare l'impossibile (Brocardo).
Lex posterior derogat priori:
La legge più vecchia lascia il posto a quella più
recente (Brocardo).
Lex videt iratum, iratus legem non videt:
La legge vede l'uomo adirato ma l'uomo adirato non vede la
legge.
Liberae sunt nostrae cogitationes:
I nostri pensieri sono liberi (Cicerone, Pro Milone, XXIX,
79).
Liber libertas:
Un libro è libertà.
Libertas est potestas faciendi id quod jure licet:
La libertà consiste nel fare ciò che
la legge permette (Brocardo).
Libri quosdam ad scientiam, quosdam ad insaniam deduxere:
I libri resero alcuni dotti e altri pazzi (Petrarca, De Remediis
Utriusque Fortunae).
Liceat concedere veris:
Diciamo la verità (Orazio, Satire, Libro II, Sat. III,
305).
Licet ipsa vitium sit ambitio, frequenter tamen causa
virtutum est:
Nonostante l'ambizione sia un vizio spesso tuttavia è
causa di virtù (Quintiliano, Institutio Oratoria, Libro
I, II, 22).
Limae labor et mora:
(I lavori letterari richiedono) fatica e l'indugiarvi con
la lima (Orazio, Epistole, Libro II, 3).
Linea recta semper praefertur transversali:
I discendenti diretti sono preferiti a quelli collaterali
(Brocardo).
Lingua mali pars pessima servi:
La lingua è la peggior parte del cattivo servo (Giovenale,
Satira IX, 121).
Lis litem generat:
Lite chiama lite.
Lite contestata, usurae currunt:
Gli interessi decorrono anche in caso di contestazione
(Paolo, Digesto, libro XXII, 1.35).
Litore quot conchae tot sunt in amore dolores:
Quante sono le conchiglie sulla spiaggia tanti sono in amore
i dolori (Ovidio, Ars amatoria, v.519).
Locus regit actum:
Il luogo regola l'azione (Brocardo).
Un atto è regolato (circa la forma) dalla legge vigente
nel luogo nel quale viene redatto.
Sempre su questo argomento possimo trovare anche quest'altra
espressione:"Tempus regit actum" (=Il
tempo regola l'azione) ad indicare che ogni atto va valutato secondo
la norma vigente al momento del suo compimento
Longe mea discrepat istis et vox et ratio:
Le mie parole e la mia mente sono lontane da queste
cose (Orazio, Satire, Libro I, VI, 92).
Longi temporis consuetudo vicem servitutis obtinet:
Una consuetudine lunghissima equivale ad una servitù
(Brocardo).
Longum iter est per praecepta breve et efficax per
exempla:
La strada dell'insegnamento è lunga usando la teoria,
breve ed efficace usando l'esempio (Seneca, Lettere morali a Lucilio,
Libro I, VI).
Luce sunt clariora tua concilia omnia:
I tuoi suggerimenti sono più chiari della luce.
Lusisti satis, edisti satis atque bibisti: tempus abire tibi est:
Ti sei divertito abbastanza, hai mangiato e bevuto a sufficienza:
è tempo che te ne vada (Orazio, Epistulae, libro II, Lettera
II, vv. 214-215).
Lusus naturae:
Scherzi di natura.
Lux in tenebris lucet:
La luce risplende nelle tenebre (Nuovo testam. Gv. 1,5 ).