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Sutor, ne supra crepidam...!
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Gennaio
Per i romani era così chiamato il primo mese dopo
il solstizio d'inverno mese che introduceva il nuovo anno. Consacrato
a Giano era chiamato "Jani mensis" (= mese di
Giano) o solamente con il sostantivo di "Januarius".
"Janus" (=Giano) antica divinità italica il
cui nome si ricollega a "janus" (=passaggio)
e a "janua" (=porta) non trova riscontro con
dei del pantheon greco. La leggenda vuole che, re del Lazio ospitasse
Saturno, cacciato da Giove, nella sua reggia posta su un colle chiamato,
in seguito, Gianicolo. Considerato dai romani il dio dell'"inizio"
oltre al primo mese dell'anno gli era sacro il primo giorno del
mese e nessun sacrificio poteva aver luogo se non iniziando da lui.
La sua immagine - due facce contrapposte di cui una simbolo del
sole e l'altra della luna da cui il nome di "Janus bifrons"
(=Giano bifronte) - era posta sui crocicchi delle strade come augurio
di buon inizio di ogni viaggio. Nel 260 a.C. gli venne dedicato
un tempio nel Foro Olitorio le cui porte, chiuse in tempo di pace
venivano aperte in tempo di guerra ad indicare l'uscita dell'esercito
e tale restavano nell'attesa del rientro dopo la vittoria.
Grado
Ognuno degli stadi intermedi che permettono di passare
da una condizione all'altra. Deriva dal verbo latino
"gradior" (=camminare). Da questo verbo proviene
il vocabolo "gradus" (= passo, gradino, piolo
di una scala). Il grado risulta quindi essere una successione di
passi, di gradini. Da qui viene detto "graduato", in ambito
militare, chi è di un passo oltre il soldato semplice quanto
ad autorità, "graduato" è il termometro
dove le tacche ci permettono di valutare con esattezza il salire
o lo scendere della temperatura, "graduatoria" è
l'elenco dei partecipanti ad un concorso disposti in certo ordine
di successione.
Grassatore
Il termine nell'uso comune indica il brigante, colui che
rapina a mano armata, ma i romani chiamavano in senso dispregiativo
"grassator" anche il poeta itinerante che esercitava
la propria arte su commissione. Lo troviamo usato da Catone con
la connotazione negativa di parassita e perditempo "Poeticae
artis honos non erat. Si quis in ea studebat aut sese ad convivia
adplicabat grassator vocabatur" (= L'arte poetica non
era assolutamente considerata. Chi a questa si dedicava o frequentava
convivi era definito vagabondo).
Deriva dal verbo latino "grassor" (=farsi avanti
con rapidità e violenza ) frequentativo a sua volta del verbo
"gradior" (cammino, procedo, avanzo). Il frequentativo,
come si può notare, contiene ed esprime un'azione molto più
forte indicando nel movimento sia rapidità che violenza esattamente
come il comportamento di chi assale e deruba alla strada di qui
passò ad indicarne il significato.
Gratis
Termine che prima o poi scomparirà dal vocabolario italiano
sostituita dall'altro a cui ci stiamo abituando: a pagamento.
I romani per indicare che una cosa era gratuita dicevano
che era "gratiis" (=senza pagamento, quasi fosse
ricompensa) ablativo plurale del vocabolo "gratia-ae"
(=grazia, piacevolezza). Successivamente si preferì la forma
contratta "gratis" che, invariata, è arrivata
fino a noi.
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