1
1 Canticum Canticorum Salomonis.
2 Osculetur me osculo oris sui!
Nam meliores sunt amores tui vino:
3 in fragrantiam unguentorum tuorum optimorum.
Oleum effusum nomen tuum;
ideo adulescentulae dilexerunt te.
4 Trahe me post te. Curramus!
Introducat me rex in cellaria sua;
exsultemus et laetemur in te memores amorum tuorum super vinum;
recte diligunt te.
5 Nigra sum sed formosa, filiae Ierusalem,
sicut tabernacula Cedar, sicut pelles Salma.
6 Nolite me considerare quod fusca sim, quia decoloravit me
sol. Filii matris meae irati sunt mihi;
posuerunt me custodem in vineis, vineam meam non custodivi.
7 Indica mihi, tu, quem diligit anima mea,
ubi pascas, ubi cubes in meridie, ne vagari incipiam post
greges sodalium tuorum.
8 Si ignoras, o pulcherrima inter mulieres,
egredere et abi post vestigia gregum et pasce haedos tuos
iuxta tabernacula pastorum.
9 Equae in curribus pharaonis assimilavi te, amica mea.
10 Pulchrae sunt genae tuae inter inaures, collum tuum inter
monilia.
11 Inaures aureas faciemus tibi vermiculatas argento.
12 Dum esset rex in accubitu suo, nardus mea dedit odorem
suum.
13 Fasciculus myrrhae dilectus meus mihi, qui inter ubera
mea commoratur.
14 Botrus cypri dilectus meus mihi in vineis Engaddi.
15 Ecce tu pulchra es, amica mea, ecce tu pulchra es: oculi
tui columbarum.
16 Ecce tu pulcher es, dilecte mi, et decorus.
Lectulus noster floridus,
17 tigna domorum nostrarum cedrina,
laquearia nostra cupressina.
1
1 Cantico dei cantici, che è di Salomone.
2 Mi baci con i baci della sua bocca! Sì, le tue tenerezze
sono più dolci del vino.
3 Per la fragranza sono inebrianti i tuoi profumi, profumo
olezzante è il tuo nome, per questo le giovinette ti amano.
4 Attirami dietro a te, corriamo! M`introduca il re nelle
sue stanze: gioiremo e ci rallegreremo per te, ricorderemo
le tue tenerezze più del vino. A ragione ti amano!
5 Bruna sono ma bella, o figlie di Gerusalemme, come le tende
di Kedar, come i padiglioni di Salma.
6 Non state a guardare che sono bruna, poiché mi ha abbronzato
il sole. I figli di mia madre si sono sdegnati con me: mi
hanno messo a guardia delle vigne; la mia vigna, la mia, non
l`ho custodita.
7 Dimmi, o amore dell`anima mia, dove vai a pascolare il gregge,
dove lo fai riposare al meriggio, perché io non sia come vagabonda
dietro i greggi dei tuoi compagni.
8 Se non lo sai, o bellissima tra le donne, segui le orme
del gregge e mena a pascolare le tue caprette presso le dimore
dei pastori.
9 Alla cavalla del cocchio del faraone io ti assomiglio, amica
mia.
10 Belle sono le tue guance fra i pendenti, il tuo collo fra
i vezzi di perle.
11 Faremo per te pendenti d`oro, con grani d`argento.
12 Mentre il re è nel suo recinto, il mio nardo spande il
suo profumo.
13 Il mio diletto è per me un sacchetto di mirra, riposa sul
mio petto.
14 Il mio diletto è per me un grappolo di cipro nelle vigne
di Engàddi.
15 Come sei bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi
sono colombe.
16 Come sei bello, mio diletto, quanto grazioso! Anche il
nostro letto è verdeggiante. 17 Le travi della nostra casa sono
i cedri, nostro soffitto sono i cipressi.
2
1 Ego flos campi et lilium convallium.
2 Sicut lilium inter spinas, sic amica mea inter filias.
3 Sicut malus inter ligna silvarum, sic dilectus meus inter
filios. Sub umbra illius, quem desideraveram, sedi, et fructus
eius dulcis gutturi meo.
4 Introduxit me in cellam vinariam, et vexillum eius super me
est caritas.
5 Fulcite me uvarum placentis, stipate me malis,
quia amore langueo.
6 Laeva eius sub capite meo, et dextera illius amplexatur me.
7 Adiuro vos, filiae Ierusalem, per capreas cervasque camporum,
ne suscitetis neque evigilare faciatis dilectam, quoadusque
ipsa velit.
8 Vox dilecti mei! Ecce iste venit saliens in montibus, transiliens
colles.
9 Similis est dilectus meus capreae hinnuloque cervorum. En
ipse stat post parietem nostrum respiciens per fenestras, prospiciens
per cancellos.
10 En dilectus meus loquitur mihi: “ Surge, amica mea,
columba mea, formosa mea, et veni.
11 Iam enim hiems transiit, imber abiit et recessit.
12 Flores apparuerunt in terra, tempus putationis advenit; vox
turturis audita est in terra nostra,
13 ficus protulit grossos suos, vineae florentes dederunt odorem
suum; surge, amica mea,
speciosa mea, et veni,
14 columba mea, in foraminibus petrae, in caverna abrupta. Ostende
mihi faciem tuam, sonet vox tua in auribus meis; vox enim tua
dulcis, et facies tua decora ”.
15 Capite nobis vulpes, vulpes parvulas, quae demoliuntur vineas,
nam vineae nostrae florescunt.
16 Dilectus meus mihi, et ego illi, qui pascitur inter lilia,
17 antequam aspiret dies, et festinent umbrae.
Revertere; similis esto, dilecte mi, capreae
hinnuloque cervorum super montes Bether.
2
1 Io sono un narciso di Saron, un giglio delle valli. 2 Come
un giglio fra i cardi, così la mia amata tra le fanciulle.
3 Come un melo tra gli alberi del bosco, il mio diletto fra
i giovani. Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo e dolce è
il suo frutto al mio palato.
4 Mi ha introdotto nella cella del vino e il suo vessillo
su di me è amore.
5 Sostenetemi con focacce d`uva passa, rinfrancatemi con pomi,
perché io sono malata d`amore.
6 La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia.
7 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
per le gazzelle o per le cerve dei campi: non destate, non
scuotete dal sonno l`amata, finché essa non lo voglia.
8 Una voce! Il mio diletto! Eccolo, viene saltando per i monti,
balzando per le colline.
9 Somiglia il mio diletto a un capriolo o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra,
spia attraverso le inferriate.
10 Ora parla il mio diletto e mi dice: "Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
11 Perché, ecco, l`inverno è passato, è cessata la pioggia,
se n`è andata;
12 i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra
campagna.
13 Il fico ha messo fuori i primi frutti e le viti fiorite
spandono fragranza. Alzati, amica mia, mia bella, e vieni!
14 O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei
nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire
la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro".
15 Prendeteci le volpi, le volpi piccoline che guastano le
vigne, perché le nostre vigne sono in fiore.
16 Il mio diletto è per me e io per lui. Egli pascola il gregge
fra i gigli.
17 Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le
ombre, ritorna, o mio diletto, somigliante alla gazzella o
al cerbiatto, sopra i monti degli aromi.
3
1 In lectulo meo per noctes quaesivi, quem diligit anima mea;
quaesivi illum et non inveni.
2 “ Surgam et circuibo civitatem; per vicos et plateas
quaeram, quem diligit anima mea”.
Quaesivi illum et non inveni.
3 Invenerunt me vigiles, qui circumeunt civitatem:
“ Num, quem diligit anima mea, vidistis? ”.
4 Paululum cum pertransissem eos, inveni, quem diligit anima
mea; tenui eum nec dimittam,
donec introducam illum in domum matris meae
et in cubiculum genetricis meae.
5 Adiuro vos, filiae Ierusalem, per capreas cervasque camporum,
ne suscitetis neque evigilare faciatis dilectam, donec ipsa
velit.
6 Quid hoc, quod ascendit per desertum sicut virgula fumi,
aromatizans tus et myrrham
et universum pulverem pigmentarii?
7 En lectulum Salomonis. Sexaginta fortes ambiunt illum ex
fortissimis Israel,
8 omnes tenentes gladios et ad bella doctissimi,
uniuscuiusque ensis super femur suum propter timores nocturnos.
9 Ferculum fecit sibi rex Salomon de lignis Libani;
10 columnas eius fecit argenteas, reclinatorium aureum, sedile
purpureum: medium eius stratum ebeneum. Filiae Ierusalem,
11 egredimini et videte, filiae Sion,
regem Salomonem in diademate, quo coronavit illum mater sua
in die desponsationis illius
et in die laetitiae cordis eius.
3
1 Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l`amato del mio
cuore; l`ho cercato, ma non l`ho trovato.
2 "Mi alzerò e farò il giro della città; per le strade e per
le piazze; voglio cercare l`amato del mio cuore". L`ho cercato,
ma non l`ho trovato.
3 Mi hanno incontrato le guardie che fanno la ronda: "Avete
visto l`amato del mio cuore?".
4 Da poco le avevo oltrepassate, quando trovai l`amato del mio
cuore. Lo strinsi fortemente e non lo lascerò finché non l`abbia
condotto in casa di mia madre, nella stanza della mia genitrice.
5 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, per le gazzelle e
per le cerve dei campi: non destate, non scuotete dal sonno
l`amata finché essa non lo voglia.
6 Che cos`è che sale dal deserto come una colonna di fumo, esalando
profumo di mirra e d`incenso e d`ogni polvere aromatica?
7 Ecco, la lettiga di Salomone: sessanta prodi le stanno intorno,
tra i più valorosi d`Israele.
8 Tutti sanno maneggiare la spada, sono esperti nella guerra;
ognuno porta la spada al fianco contro i pericoli della notte.
9 Un baldacchino s`è fatto il re Salomone, con legno del Libano.
10 Le sue colonne le ha fatte d`argento, d`oro la sua spalliera;
il suo seggio di porpora, il centro è un ricamo d`amore delle
fanciulle di Gerusalemme.
11 Uscite figlie di Sion, guardate il re Salomone con la corona
che gli pose sua madre, nel giorno delle sue nozze, nel giorno
della gioia del suo cuore.
4
1 Quam pulchra es, amica mea, quam pulchra es:
oculi tui columbarum per velamen tuum. Capilli tui sicut grex
caprarum, quae descenderunt de monte Galaad;
2 dentes tui sicut grex tonsarum, quae ascenderunt de lavacro:
omnes gemellis fetibus, et sterilis non est inter eas.
3 Sicut vitta coccinea labia tua, et eloquium tuum dulce; sicut
fragmen mali punici, ita genae tuae
per velamen tuum.
4 Sicut turris David collum tuum, quae aedificata est cum propugnaculis:
mille clipei pendent ex ea,
omnis armatura fortium.
5 Duo ubera tua sicut duo hinnuli, capreae gemelli,
qui pascuntur in liliis.
6 Antequam aspiret dies, et festinent umbrae,
vadam ad montem myrrhae et ad collem turis.
7 Tota pulchra es, amica mea, et macula non est in te.
8 Veni de Libano, sponsa, veni de Libano,
ingredere; respice de capite Amana, de vertice Sanir et Hermon,
de cubilibus leonum,
de montibus pardorum.
9 Vulnerasti cor meum, soror mea, sponsa,
vulnerasti cor meum in uno oculorum tuorum
et in uno monili torquis tui.
10 Quam pulchri sunt amores tui, soror, mea sponsa; meliores
sunt amores tui vino, et odor unguentorum tuorum super omnia
aromata.
11 Favus distillans labia tua, sponsa; mel et lac sub lingua
tua, et odor vestimentorum tuorum sicut odor Libani.
12 Hortus conclusus, soror mea, sponsa, hortus conclusus, fons
signatus;
13 propagines tuae paradisus malorum punicorum
cum optimis fructibus, cypri cum nardo.
14 Nardus et crocus, fistula et cinnamomum cum universis lignis
turiferis, myrrha et aloe cum omnibus primis unguentis.
15 Fons hortorum, puteus aquarum viventium,
quae fluunt impetu de Libano.
16 Surge, aquilo, et veni, auster; perfla hortum meum, et fluant
aromata illius.
4
1 Come sei bella, amica mia, come sei bella! Gli occhi tuoi
sono colombe, dietro il tuo velo. Le tue chiome sono un gregge
di capre, che scendono dalle pendici del Gàlaad.
2 I tuoi denti come un gregge di pecore tosate, che risalgono
dal bagno; tutte procedono appaiate, e nessuna è senza compagna.
3 Come un nastro di porpora le tue labbra e la tua bocca è soffusa
di grazia; come spicchio di melagrana la tua gota attraverso
il tuo velo.
4 Come la torre di Davide il tuo collo, costruita a guisa di
fortezza. Mille scudi vi sono appesi, tutte armature di prodi.
5 I tuoi seni sono come due cerbiatti, gemelli di una gazzella,
che pascolano fra i gigli.
6 Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre,
me ne andrò al monte della mirra e alla collina dell`incenso.
7 Tutta bella tu sei, amica mia, in te nessuna macchia.
8 Vieni con me dal Libano, o sposa, con me dal Libano, vieni!
Osserva dalla cima dell`Amana, dalla cima del Senìr e dell`Ermon,
dalle tane dei leoni, dai monti dei leopardi.
9 Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, sposa, tu mi hai rapito
il cuore con un solo tuo sguardo, con una perla sola della tua
collana!
10 Quanto sono soavi le tue carezze, sorella mia, sposa, quanto
più deliziose del vino le tue carezze. L`odore dei tuoi profumi
sorpassa tutti gli aromi.
11 Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa, c`è miele
e latte sotto la tua lingua e il profumo delle tue vesti è come
il profumo del Libano.
12 Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso,
fontana sigillata.
13 I tuoi germogli sono un giardino di melagrane, con i frutti
più squisiti, alberi di cipro con nardo,
14 nardo e zafferano, cannella e cinnamòmo con ogni specie d`alberi
da incenso; mirra e aloe con tutti i migliori aromi.
15 Fontana che irrora i giardini, pozzo d`acque vive e ruscelli
sgorganti dal Libano.
16 Lèvati, aquilone, e tu, austro, vieni, soffia nel mio giardino
si effondano i suoi aromi. Venga il mio diletto nel suo giardino
e ne mangi i frutti squisiti
5
1 Veniat dilectus meus in hortum suum et comedat fructus eius
optimos. Veni in hortum meum, soror mea, sponsa; messui myrrham
meam cum aromatibus meis, comedi favum cum melle, bibi vinum
cum lacte meo. Comedite, amici, et bibite
et inebriamini, carissimi.
2 Ego dormio, et cor meum vigilat. Vox dilecti mei pulsantis:
“ Aperi mihi, soror mea, amica mea,
columba mea, immaculata mea, quia caput meum plenum est rore,
et cincinni mei guttis noctium ”.
3 “ Exspoliavi me tunica mea, quomodo induar illa?
Lavi pedes meos, quomodo inquinabo illos?”.
4 Dilectus meus misit manum suam per foramen,
et venter meus ilico intremuit.
5 Surrexi, ut aperirem dilecto meo; manus meae stillaverunt
myrrham, et digiti mei pleni myrrha probatissima super ansam
pessuli.
6 Aperui dilecto meo; at ille declinaverat atque transierat.
Anima mea liquefacta est, quia discesserat. Quaesivi et non
inveni illum;
vocavi, et non respondit mihi.
7 Invenerunt me custodes, qui circumeunt civitatem; percusserunt
me et vulneraverunt me,
tulerunt pallium meum mihi custodes murorum.
8 Adiuro vos, filiae Ierusalem: si inveneritis dilectum meum,
quid nuntietis ei? “ Quia amore langueo ”.
9 Quid est dilecto tuo prae ceteris, o pulcherrima mulierum?
Quid est dilecto tuo prae ceteris,
quia sic adiurasti nos?
10 Dilectus meus candidus et rubicundus
dignoscitur ex milibus.
11 Caput eius aurum optimum, cincinni eius sicut racemi palmarum,
nigri quasi corvus.
12 Oculi eius sicut columbae super rivulos aquarum, quae lacte
sunt lotae et resident iuxta fluenta plenissima.
13 Genae illius sicut areolae aromatum, turriculae unguentorum;
labia eius lilia distillantia myrrham primam.
14 Manus illius tornatiles aureae, plenae yacinthis;
venter eius opus eburneum distinctum sapphiris.
15 Crura illius columnae marmoreae, quae fundatae sunt super
bases aureas; species eius ut Libani, electus ut cedri.
16 Guttur illius suavissimum, et totus desiderabilis.
Talis est dilectus meus, et ipse est amicus meus,
filiae Ierusalem.
5
1 Son venuto nel mio giardino, sorella mia, sposa, e raccolgo
la mia mirra e il mio balsamo; mangio il mio favo e il mio miele,
bevo il mio vino e il mio latte. Mangiate, amici, bevete; inebriatevi,
o cari.
2 Io dormo, ma il mio cuore veglia. Un rumore! E` il mio diletto
che bussa: "Aprimi, sorella mia, mia amica, mia colomba, perfetta
mia; perché il mio capo è bagnato di rugiada, i miei riccioli
di gocce notturne".
3 "Mi sono tolta la veste; come indossarla ancora? Mi sono lavata
i piedi; come ancora sporcarli?".
4 Il mio diletto ha messo la mano nello spiraglio e un fremito
mi ha sconvolta.
5 Mi sono alzata per aprire al mio diletto e le mie mani stillavano
mirra, fluiva mirra dalle mie dita sulla maniglia del chiavistello.
6 Ho aperto allora al mio diletto, ma il mio diletto già se
n`era andato, era scomparso. Io venni meno, per la sua scomparsa.
L`ho cercato, ma non l`ho trovato, l`ho chiamato, ma non m`ha
risposto.
7 Mi han trovata le guardie che perlustrano la città; mi han
percosso, mi hanno ferito, mi han tolto il mantello le guardie
delle mura.
8 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, se trovate il mio
diletto, che cosa gli racconterete? Che sono malata d`amore!
9 Che ha il tuo diletto di diverso da un altro, o tu, la più
bella fra le donne? Che ha il tuo diletto di diverso da un altro,
perché così ci scongiuri?
10 Il mio diletto è bianco e vermiglio, riconoscibile fra mille
e mille.
11 Il suo capo è oro, oro puro, i suoi riccioli grappoli di
palma, neri come il corvo.
12 I suoi occhi, come colombe su ruscelli di acqua; i suoi denti
bagnati nel latte, posti in un castone.
13 Le sue guance, come aiuole di balsamo, aiuole di erbe profumate;
le sue labbra sono gigli, che stillano fluida mirra.
14 Le sue mani sono anelli d`oro, incastonati di gemme di Tarsis.
Il suo petto è tutto d`avorio, tempestato di zaffiri.
15 Le sue gambe, colonne di alabastro, posate su basi d`oro
puro. Il suo aspetto è quello del Libano, magnifico come i cedri.
16 Dolcezza è il suo palato; egli è tutto delizie! Questo è
il mio diletto, questo è il mio amico, o figlie di Gerusalemme.
6
1 Quo abiit dilectus tuus, o pulcherrima mulierum?
Quo declinavit dilectus tuus, et quaeremus eum tecum?
2 Dilectus meus descendit in hortum suum ad areolam aromatum,
ut pascatur in hortis et lilia colligat.
3 Ego dilecto meo, et dilectus meus mihi, qui pascitur inter
lilia.
4 Pulchra es, amica mea, sicut Thersa, decora sicut Ierusalem,
terribilis ut castrorum acies ordinata.
5 Averte oculos tuos a me, quia ipsi me conturbant. Capilli
tui sicut grex caprarum,
quae descenderunt de Galaad.
6 Dentes tui sicut grex ovium, quae ascenderunt de lavacro:
omnes gemellis fetibus, et sterilis non est in eis.
7 Sicut fragmen mali punici, sic genae tuae per velamen tuum.
8 Sexaginta sunt reginae, et octoginta concubinae,
et adulescentularum non est numerus;
9 una est columba mea, perfecta mea, una est matri suae, electa
genetrici suae.
Viderunt eam filiae et beatissimam praedicaverunt;
reginae et concubinae, et laudaverunt eam:
10 “ Quae est ista, quae progreditur quasi aurora consurgens,
pulchra ut luna, electa ut sol,
terribilis ut castrorum acies ordinata? ”.
11 Descendi in hortum nucum, ut viderem poma convallium et inspicerem,
si floruisset vinea,
et germinassent mala punica.
12 Non advertit animus meus, cum posuit me in quadrigas principis
populi mei.
6
1 Dov`è andato il tuo diletto, o bella fra le donne? Dove si
è recato il tuo diletto, perché noi lo possiamo cercare con
te?
2 Il mio diletto era sceso nel suo giardino fra le aiuole del
balsamo a pascolare il gregge nei giardini e a cogliere gigli.
3 Io sono per il mio diletto e il mio diletto è per me; egli
pascola il gregge tra i gigli.
4 Tu sei bella, amica mia, come Tirza, leggiadra come Gerusalemme,
terribile come schiere a vessilli spiegati.
5 Distogli da me i tuoi occhi: il loro sguardo mi turba. Le
tue chiome sono come un gregge di capre che scendono dal Gàlaad.
6 I tuoi denti come un gregge di pecore che risalgono dal bagno.
Tutte procedono appaiate e nessuna è senza compagna.
7 Come spicchio di melagrana la tua gota, attraverso il tuo
velo.
8 Sessanta sono le regine, ottanta le altre spose, le fanciulle
senza numero.
9 Ma unica è la mia colomba la mia perfetta, ella è l`unica
di sua madre, la preferita della sua genitrice. L`hanno vista
le giovani e l`hanno detta beata, le regine e le altre spose
ne hanno intessuto le lodi.
10 "Chi è costei che sorge come l`aurora, bella come la luna,
fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?".
11 Nel giardino dei noci io sono sceso, per vedere il verdeggiare
della valle, per vedere se la vite metteva germogli, se fiorivano
i melograni.
12 Non lo so, ma il mio desiderio mi ha posto sui carri di Ammi-nadìb.
7
1 Convertere, convertere, Sulamitis; convertere, convertere,
ut intueamur te. Quid aspicitis in Sulamitem, cum saltat inter
binos choros?
2 Quam pulchri sunt pedes tui in calceamentis,
filia principis! Flexurae femorum tuorum sicut monilia, quae
fabricata sunt manu artificis.
3 Gremium tuum crater tornatilis: numquam indigeat vino mixto;
venter tuus sicut acervus tritici
vallatus liliis.
4 Duo ubera tua sicut duo hinnuli, gemelli capreae,
5 collum tuum sicut turris eburnea. Oculi tui sicut piscinae
in Hesebon, quae sunt ad portam Bathrabbim; nasus tuus sicut
turris Libani,
quae respicit contra Damascum.
6 Caput tuum ut Carmelus, et comae capitis tui sicut purpura;
rex vincitur cincinnis.
7 Quam pulchra es et quam decora, carissima, in deliciis!
8 Statura tua assimilata est palmae, et ubera tua botris.
9 Dixi: “ Ascendam in palmam et apprehendam fructus eius
”.
Et erunt ubera tua sicut botri vineae, et odor oris tui sicut
malorum.
10 Guttur tuum sicut vinum optimum, dignum dilecto meo ad potandum,
labiisque et dentibus illius ad ruminandum.
11 Ego dilecto meo, et ad me appetitus eius.
12 Veni, dilecte mi, egrediamur in agrum,
commoremur in villis;
13 mane properabimus ad vineas, videbimus; si floruit vinea,
si flores aperiuntur, si floruerunt mala punica; ibi dabo tibi
amores meos.
14 Mandragorae dederunt odorem; in portis nostris omnia poma
optima, nova et vetera,
dilecte mi, servavi tibi.
7
1 "Volgiti, volgiti, Sulammita, volgiti, volgiti: vogliamo ammirarti".
"Che ammirate nella Sulammita durante la danza a due schiere?".
2 "Come son belli i tuoi piedi nei sandali, figlia di principe!
Le curve dei tuoi fianchi sono come monili, opera di mani d`artista.
3 Il tuo ombelico è una coppa rotonda che non manca mai di vino
drogato. Il tuo ventre è un mucchio di grano, circondato da
gigli.
4 I tuoi seni come due cerbiatti, gemelli di gazzella.
5 Il tuo collo come una torre d`avorio; i tuoi occhi sono come
i laghetti di Chesbòn, presso la porta di Bat-Rabbìm; il tuo
naso come la torre del Libano che fa la guardia verso Damasco.
6 Il tuo capo si erge su di te come il Carmelo e la chioma del
tuo capo è come la porpora; un re è stato preso dalle tue trecce".
7 Quanto sei bella e quanto sei graziosa, o amore, figlia di
delizie!
8 La tua statura rassomiglia a una palma e i tuoi seni ai grappoli.
9 Ho detto: "Salirò sulla palma, coglierò i grappoli di datteri;
mi siano i tuoi seni come grappoli d`uva e il profumo del tuo
respiro come di pomi".
10 "Il tuo palato è come vino squisito, che scorre dritto verso
il mio diletto e fluisce sulle labbra e sui denti!
11 Io sono per il mio diletto e la sua brama è verso di me.
12 Vieni, mio diletto, andiamo nei campi, passiamo la notte
nei villaggi.
13 Di buon mattino andremo alle vigne; vedremo se mette gemme
la vite, se sbocciano i fiori, se fioriscono i melograni: là
ti darò le mie carezze!
14 Le mandragore mandano profumo; alle nostre porte c`è ogni
specie di frutti squisiti, freschi e secchi; mio diletto, li
ho serbati per te".
8
1 Quis mihi det te fratrem meum, sugentem ubera matris meae,
ut inveniam te foris et deosculer te,
et iam me nemo despiciat?
2 Apprehenderem te et ducerem in domum matris meae; ibi me doceres,
et darem tibi poculum ex vino condito et mustum malorum granatorum
meorum.
3 Laeva eius sub capite meo, et dextera illius amplexatur me.
4 Adiuro vos, filiae Ierusalem, ne suscitetis neque evigilare
faciatis dilectam, donec ipsa velit.
5 Quae est ista, quae ascendit de deserto
innixa super dilectum suum? Sub arbore malo suscitavi te; ibi
parturivit te mater tua, ibi parturivit te genetrix tua.
6 Pone me ut signaculum super cor tuum, ut signaculum super
brachium tuum, quia fortis est ut mors dilectio, dura sicut
infernus aemulatio;
lampades eius lampades ignis atque flammae divinae.
7 Aquae multae non potuerunt exstinguere caritatem, nec flumina
obruent illam; si dederit homo omnem substantiam domus suae
pro dilectione, quasi nihil despicient eum.
8 Soror nostra parva et ubera non habet;
quid faciemus sorori nostrae in die, quando alloquenda est?
9 Si murus est, aedificemus super eum propugnacula argentea;
si ostium est,
compingamus illud tabulis cedrinis.
10 Ego murus, et ubera mea sicut turris; ex quo facta sum coram
eo quasi pacem reperiens.
11 Vinea fuit Salomoni in Baalhamon. Tradidit eam custodibus;
vir affert pro fructu eius mille argenteos.
12 Vinea mea coram me est; mille tibi, Salomon,
et ducenti his, qui custodiunt fructus eius.
13 Quae habitas in hortis, amici auscultant, fac me audire vocem
tuam.
14 Fuge, dilecte mi, et assimilare capreae
hinnuloque cervorum super montes aromatum
8
1 Oh se tu fossi un mio fratello, allattato al seno di mia madre!
Trovandoti fuori ti potrei baciare e nessuno potrebbe disprezzarmi.
2 Ti condurrei, ti introdurrei nella casa di mia madre; m`insegneresti
l`arte dell`amore. Ti farei bere vino aromatico, del succo del
mio melograno.
3 La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia.
4 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, non destate, non scuotete
dal sonno l`amata, finché non lo voglia.
5 Chi è colei che sale dal deserto, appoggiata al suo diletto?
Sotto il melo ti ho svegliata; là, dove ti concepì tua madre,
là, dove la tua genitrice ti partorì.
6 Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l`amore, tenace come gli inferi
è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del
Signore!
7 Le grandi acque non possono spegnere l`amore né i fiumi travolgerlo.
Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell`amore,
non ne avrebbe che dispregio.
8 Una sorella piccola abbiamo, e ancora non ha seni. Che faremo
per la nostra sorella, nel giorno in cui se ne parlerà?
9 Se fosse un muro, le costruiremmo sopra un recinto d`argento;
se fosse una porta, la rafforzeremmo con tavole di cedro.
10 Io sono un muro e i miei seni sono come torri! Così sono
ai suoi occhi come colei che ha trovato pace!
11 Una vigna aveva Salomone in Baal-Hamòn; egli affidò la vigna
ai custodi; ciascuno gli doveva portare come suo frutto mille
sicli d`argento.
12 La vigna mia, proprio mia, mi sta davanti: a te, Salomone,
i mille sicli e duecento per i custodi del suo frutto!
13 Tu che abiti nei giardini - i compagni stanno in ascolto
- fammi sentire la tua voce.
14 "Fuggi, mio diletto, simile a gazzella o ad un cerbiatto,
sopra i monti degli aromi!".
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