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Ultima modifica: 07.11.2010
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a-absit
Ego sum Qui sum.
Epistula secunda ad Corinthios
1
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  Seconda lettera ai Corinzi
1 2 3 4 5 6
1
1 Paulus, apostolus Christi Iesu per voluntatem Dei, et Timo theus frater ecclesiae Dei, quae est Corinthi, cum sanctis omnibus, qui sunt in universa Achaia:
2 gratia vobis et pax a Deo Patre nostro et Domino Iesu Christo.
3 Benedictus Deus et Pater Domini nostri Iesu Christi, Pater misericordiarum et Deus totius consolationis,
4 qui consolatur nos in omni tribulatione nostra, ut possimus et ipsi consolari eos, qui in omni pressura sunt, per exhortationem, qua exhortamur et ipsi a Deo;

5 quoniam, sicut abundant passiones Christi in nobis, ita per Christum abundat et consolatio nostra.
6 Sive autem tribulamur, pro vestra exhortatione et salute; sive exhortamur, pro vestra exhortatione, quae operatur in tolerantia earundem passionum, quas et nos patimur.

7 Et spes nostra firma pro vobis, scientes quoniam, sicut socii passionum estis, sic eritis et consolationis.
8 Non enim volumus ignorare vos, fratres, de tribulatione nostra, quae facta est in Asia, quoniam supra modum gravati sumus supra virtutem, ita ut taederet nos etiam vivere;
9 sed ipsi in nobis ipsis responsum mortis habuimus, ut non simus fidentes in nobis sed in Deo, qui suscitat mortuos:
10 qui de tanta morte eripuit nos et eruet, in quem speramus, et adhuc eripiet;

11 adiuvantibus et vobis in oratione pro nobis, ut propter eam, quae ex multis personis in nos est, donationem, per multos gratiae agantur pro nobis.

12 Nam gloria nostra haec est, testimonium conscientiae nostrae, quod in simplicitate et sinceritate Dei et non in sapientia carnali, sed in gratia Dei conversati sumus in mundo, abundantius autem ad vos.
13 Non enim alia scribimus vobis quam quae legitis aut etiam cognoscitis; spero autem quod usque in finem cognoscetis,
14 sicut et cognovistis nos ex parte, quia gloria vestra sumus, sicut et vos nostra in die Domini nostri Iesu.
15 Et hac confidentia volui prius venire ad vos, ut secundam gratiam haberetis,

16 et per vos transire in Macedoniam et iterum a Macedonia venire ad vos et a vobis deduci in Iudaeam.
17 Cum hoc ergo voluissem, numquid levitate usus sum? Aut, quae cogito, secundum carnem cogito, ut sit apud me “ Est, est ” et “ Non, non ”?

18 Fidelis autem Deus, quia sermo noster, qui fit apud vos, non est “ Est ” et “ Non ”!
19 Dei enim Filius Iesus Christus, qui in vobis per nos praedicatus est, per me et Silvanum et Timotheum, non fuit “ Est ” et “ Non ”, sed “ Est ” in illo fuit.
20 Quotquot enim promissiones Dei sunt, in illo “ Est ”; ideo et per ipsum “ Amen ” Deo ad gloriam per nos.
21 Qui autem confirmat nos vobiscum in Christum et qui unxit nos, Deus,
22 et qui signavit nos et dedit arrabonem Spiritus in cordibus nostris.
23 Ego autem testem Deum invoco in animam meam, quod parcens vobis non veni ultra Corinthum.
24 Non quia dominamur fidei vestrae, sed adiutores sumus gaudii vestri, nam fide stetistis.
1
1 Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timòteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto e a tutti i santi dell`intera Acaia:

2 grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.
3 Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione,
4 il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio.
5 Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.
6 Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale si dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi sopportiamo.
7 La nostra speranza nei vostri riguardi è ben salda, convinti che come siete partecipi delle sofferenze così lo siete anche della consolazione.
8 Non vogliamo infatti che ignoriate, fratelli, come la tribolazione che ci è capitata in Asia ci ha colpiti oltre misura, al di là delle nostre forze, sì da dubitare anche della vita.
9 Abbiamo addirittura ricevuto su di noi la sentenza di morte per imparare a non riporre fiducia in noi stessi, ma nel Dio che risuscita i morti.
10 Da quella morte però egli ci ha liberato e ci libererà, per la speranza che abbiamo riposto in lui, che ci libererà ancora,
11 grazie alla vostra cooperazione nella preghiera per noi, affinchè per il favore divino ottenutoci da molte persone, siano rese grazie per noi da parte di molti.
12 Questo infatti è il nostro vanto: la testimonianza della coscienza di esserci comportati nel mondo, e particolarmente verso di voi, con la santità e sincerità che vengono da Dio.

13 Non vi scriviamo in maniera diversa da quello che potete leggere o comprendere; spero che comprenderete sino alla fine,
14 come ci avete già compresi in parte, che noi siamo il vostro vanto, come voi sarete il nostro, nel giorno del Signore nostro Gesù.
15 Con questa convinzione avevo deciso in un primo tempo di venire da voi, perchè riceveste una seconda grazia,
16 e da voi passare in Macedonia, per ritornare nuovamente dalla Macedonia in mezzo a voi ed avere da voi il commiato per la Giudea.
17 Forse in questo progetto mi sono comportato con leggerezza? O quello che decido lo decido secondo la carne, in maniera da dire allo stesso tempo "sì,sì" e "no,no,"?
18 Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è "sì" e "no".
19 Il Figlio di Dio, Gesù Cristo che abbiamo predicato tra voi, io, Silvano e Timoteo, non fu "sì" e "no", ma in lui c`è stato il "sì".

20 E in realtà tutte le promesse di Dio in lui sono divenute "sì". Per questo sempre attraverso lui sale a Dio il nostro "Amen" per la sua gloria.
21 E` Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito l`unzione,
22 ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito Santo nei nostri cuori.
23 Io chiamo Dio a testimone sulla mia vita, che solo per risparmiarvi non sono più venuto a Corinto.
24 Noi non intendiamo far da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia, perchè nella fede voi siete già saldi.
2
1 Statui autem hoc ipse apud me, ne iterum in tristitia venirem ad vos;
2 si enim ego contristo vos, et quis est qui me laetificet, nisi qui contristatur ex me?
3 Et hoc ipsum scripsi, ut non, cum venero, tristitiam habeam de quibus oportebat me gaudere, confidens in omnibus vobis, quia meum gaudium omnium vestrum est.

4 Nam ex multa tribulatione et angustia cordis scripsi vobis per multas lacrimas, non ut contristemini, sed ut sciatis quam carita tem habeo abundantius in vos.
5 Si quis autem contristavit, non me contristavit, sed ex parte, ut non onerem, omnes vos.

6 Sufficit illi, qui eiusmodi est, obiurgatio haec, quae fit a pluribus,
7 ita ut e contra magis donetis et consolemini, ne forte abundantiore tristitia absorbeatur, qui eiusmodi est.
8 Propter quod obsecro vos, ut confirmetis in illum caritatem;
9 ideo enim et scripsi, ut cognoscam probationem vestram, an in omnibus oboedientes sitis.
10 Cui autem aliquid donatis, et ego; nam et ego, quod donavi, si quid donavi, propter vos in persona Christi,
11 ut non circumveniamur a Satana; non enim ignoramus cogitationes eius.
12 Cum venissem autem Troadem ob evangelium Christi, et ostium mihi apertum esset in Domino,

13 non habui requiem spiritui meo, eo quod non invenerim Titum fratrem meum, sed valefaciens eis profectus sum in Macedoniam.
14 Deo autem gratias, qui semper triumphat nos in Christo et odorem notitiae suae manifestat per nos in omni loco.

15 Quia Christi bonus odor sumus Deo in his, qui salvi fiunt, et in his, qui pereunt:

16 aliis quidem odor ex morte in mortem, aliis autem odor ex vita in vitam. Et ad haec quis idoneus?
17 Non enim sumus sicut plurimi adulterantes verbum Dei, sed sicut ex sinceritate, sed sicut ex Deo coram Deo in Christo loquimur.
2
1 Ritenni pertanto opportuno non venire di nuovo fra voi con tristezza.
2 Perché se io rattristo voi, chi mi rallegrerà se non colui che è stato da me rattristato?
3 Perciò vi ho scritto in quei termini che voi sapete, per non dovere poi essere rattristato alla mia venuta da quelli che dovrebbero rendermi lieto, persuaso come sono riguardo a voi tutti che la mia gioia è quella di tutti voi.
4 Vi ho scritto in un momento di grande afflizione e col cuore angosciato, tra molte lacrime, però non per rattristarvi, ma per farvi conoscere l`affetto immenso che ho per voi.
5 Se qualcuno mi ha rattristato, non ha rattristato me soltanto, ma in parte almeno, senza voler esagerare, tutti voi.
6 Per quel tale però è già sufficiente il castigo che gli è venuto dai più,
7 cosicché voi dovreste piuttosto usargli benevolenza e confortarlo, perché egli non soccomba sotto un dolore troppo forte.
8 Vi esorto quindi a far prevalere nei suoi riguardi la carità;
9 e anche per questo vi ho scritto, per vedere alla prova se siete effettivamente obbedienti in tutto.
10 A chi voi perdonate, perdono anch`io; perché quello che io ho perdonato, se pure ebbi qualcosa da perdonare, l`ho fatto per voi, davanti a Cristo, 11 per non cadere in balìa di satana, di cui non ignoriamo le macchinazioni.
12 Giunto pertanto a Troade per annunziare il vangelo di Cristo, sebbene la porta mi fosse aperta nel Signore,
13 non ebbi pace nello spirito perché non vi trovai Tito, mio fratello; perciò, congedatomi da loro, partii per la Macedonia.
14 Siano rese grazie a Dio, il quale ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo e diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo intero!
15 Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra quelli che si salvano e fra quelli che si perdono;
16 per gli uni odore di morte per la morte e per gli altri odore di vita per la vita. E chi è mai all`altezza di questi compiti?
17 Noi non siamo infatti come quei molti che mercanteggiano la parola di Dio, ma con sincerità e come mossi da Dio, sotto il suo sguardo, noi parliamo in Cristo.
3
1 Incipimus iterum nosmetipsos commendare? Aut numquid egemus, sicut quidam, commendaticiis epistulis ad vos aut ex vobis?

2 Epistula nostra vos estis, scripta in cordibus nostris, quae scitur et legitur ab omnibus hominibus;
3 manifestati quoniam epistula estis Christi ministrata a nobis, scripta non atramento sed Spiritu Dei vivi, non in tabulis lapideis sed in tabulis cordis carnalibus.
4 Fiduciam autem talem habemus per Christum ad Deum.
5 Non quod sufficientes simus cogitare aliquid a nobis quasi ex nobis, sed sufficientia nostra ex Deo est,
6 qui et idoneos nos fecit ministros Novi Testamenti, non litterae sed Spiritus: littera enim occidit, Spiritus autem vivificat.
7 Quod si ministratio mortis, litteris deformata in lapidibus, fuit in gloria, ita ut non possent intendere filii Israel in faciem Moysis propter gloriam vultus eius, quae evacuatur,
8 quomodo non magis ministratio Spiritus erit in gloria?
9 Nam si ministerium damnationis gloria est, multo magis abundat ministerium iustitiae in gloria.
10 Nam nec glorificatum est, quod claruit in hac parte, propter excellentem gloriam;
11 si enim, quod evacuatur, per gloriam est, multo magis, quod manet, in gloria est.

12 Habentes igitur talem spem multa fiducia utimur,
13 et non sicut Moyses: ponebat velamen super faciem suam, ut non intenderent filii Israel in finem illius quod evacuatur.
14 Sed obtusi sunt sensus eorum. Usque in hodiernum enim diem idipsum velamen in lectione Veteris Testamenti manet non revelatum, quoniam in Christo evacuatur;
15 sed usque in hodiernum diem, cum legitur Moyses, velamen est positum super cor eorum.
16 Quando autem conversus fuerit ad Dominum, aufertur velamen.
17 Dominus autem Spiritus est; ubi autem Spiritus Domini, ibi libertas.
18 Nos vero omnes revelata facie gloriam Domini speculantes, in eandem imaginem transformamur a claritate in clarita tem tamquam a Domini Spiritu. 
3
1 Cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O forse abbiamo bisogno, come altri, di lettere di raccomandazione per voi o da parte vostra?
2 La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini.

3 E` noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori.
4 Questa è la fiducia che abbiamo per mezzo di Cristo, davanti a Dio.
5 Non però che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio,
6 che ci ha resi ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito dá vita.
7 Se il ministero della morte, inciso in lettere su pietre, fu circonfuso di gloria, al punto che i figli d`Israele non potevano fissare il volto di Mosè a causa dello splendore pure effimero del suo volto,
8 quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito?
9 Se già il ministero della condanna fu glorioso, molto di più abbonda di gloria il ministero della giustizia.
10 Anzi sotto quest`aspetto, quello che era glorioso non lo è più a confronto della sovraeminente gloria della Nuova Alleanza.
11 Se dunque ciò che era effimero fu glorioso, molto più lo sarà ciò che è duraturo.
12 Forti di tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza
13 e non facciamo come Mosè che poneva un velo sul suo volto, perché i figli di Israele non vedessero la fine di ciò che era solo effimero.
14 Ma le loro menti furono accecate; infatti fino ad oggi quel medesimo velo rimane, non rimosso, alla lettura dell`Antico Testamento, perché è in Cristo che esso viene eliminato.
15 Fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul loro cuore;
16 ma quando ci sarà la conversione al Signore, quel velo sarà tolto.
17 Il Signore è lo Spirito e dove c`è lo Spirito del Signore c`è libertà.
18 E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l`azione dello Spirito del Signore.
4
1 Ideo habentes hanc ministra tionem, iuxta quod misericor diam consecuti sumus, non deficimus,

2 sed abdicavimus occulta dedecoris non ambulantes in astutia neque adulterantes verbum Dei, sed in manifestatione veritatis commendantes nosmetipsos ad omnem conscientiam hominum coram Deo.
3 Quod si etiam velatum est evangelium nostrum, in his, qui pereunt, est velatum;
4 in quibus deus huius saeculi excaecavit mentes infidelium, ut non fulgeat illuminatio evangelii gloriae Christi, qui est imago Dei.

5 Non enim nosmetipsos praedicamus sed Iesum Christum Dominum; nos autem servos vestros per Iesum.
6 Quoniam Deus, qui dixit: “ De tenebris lux splendescat ”, ipse illuxit in cordibus nostris ad illuminationem scientiae claritatis Dei in facie Iesu Christi.
7 Habemus autem thesaurum istum in vasis fictilibus, ut sublimitas sit virtutis Dei et non ex nobis.
8 In omnibus tribulationem patimur, sed non angustiamur; aporiamur, sed non destituimur;
9 persecutionem patimur, sed non derelinquimur; deicimur, sed non perimus;
10 semper mortificationem Iesu in corpore circumferentes, ut et vita Iesu in corpore nostro manifestetur.
11 Semper enim nos, qui vivimus, in mortem tradimur propter Iesum, ut et vita Iesu manifestetur in carne nostra mortali.
12 Ergo mors in nobis operatur, vita autem in vobis.

13 Habentes autem eundem spiritum fidei, sicut scriptum est: “ Credidi, propter quod locutus sum ”, et nos credimus, propter quod et loquimur,
14 scientes quoniam, qui suscitavit Dominum Iesum, et nos cum Iesu suscitabit et constituet vobiscum.
15 Omnia enim propter vos, ut gratia abundans per multos gratiarum actionem abundare faciat in gloriam Dei.
16 Propter quod non deficimus, sed licet is, qui foris est, noster homo corrumpitur, tamen is, qui intus est, noster renovatur de die in diem.
17 Id enim, quod in praesenti est, leve tribulationis nostrae supra modum in sublimitatem aeternum gloriae pondus operatur nobis,
18 non contemplantibus nobis, quae videntur, sed quae non videntur; quae enim videntur, temporalia sunt, quae autem non videntur, aeterna sunt.
4
1 Perciò, investiti di questo ministero per la misericordia che ci è stata usata, non ci perdiamo d`animo;
2 al contrario, rifiutando le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunziando apertamente la verità, ci presentiamo davanti a ogni coscienza, al cospetto di Dio.
3 E se il nostro vangelo rimane velato, lo è per coloro che si perdono,
4 ai quali il dio di questo mondo ha accecato la mente incredula, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo che è immagine di Dio.
5 Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù.
6 E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo.
7 Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che la potenza straordinaria viene da Dio e non da noi.
8 Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati;
9 perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi,
10 portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo.
11 Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale.
12 Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita.
13 Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo,
14 convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi.
15 Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l`inno di lode alla gloria di Dio.
16 Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno.
17 Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria,
18 perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d`un momento, quelle invisibili sono eterne.
5
1 Scimus enim quoniam, si terre stris domus nostra huius taber naculi dissolvatur, aedificationem ex Deo habemus domum non manufactam, aeternam in caelis.
2 Nam et in hoc ingemiscimus, habitationem nostram, quae de caelo est, superindui cupientes,
3 si tamen et exspoliati, non nudi inveniamur.
4 Nam et, qui sumus in tabernaculo, ingemiscimus gravati, eo quod nolumus exspoliari, sed supervestiri, ut absorbeatur, quod mortale est, a vita.
5 Qui autem effecit nos in hoc ipsum, Deus, qui dedit nobis arrabonem Spiritus.

6 Audentes igitur semper et scientes quoniam, dum praesentes sumus in corpore, peregrinamur a Domino;
7 per fidem enim ambulamus et non per speciem.
8 Audemus autem et bonam voluntatem habemus magis peregrinari a corpore et praesentes esse ad Dominum.
9 Et ideo contendimus sive praesentes sive absentes placere illi.
10 Omnes enim nos manifestari oportet ante tribunal Christi, ut referat unusquisque pro eis, quae per corpus gessit, sive bonum sive malum.

11 Scientes ergo timorem Domini hominibus suademus, Deo autem manifesti sumus; spero autem et in conscientiis vestris manifestos nos esse.
12 Non iterum nos commendamus vobis, sed occasionem damus vobis gloriandi pro nobis, ut habeatis ad eos, qui in facie gloriantur et non in corde.
13 Sive enim mente excedimus, Deo; sive sobrii sumus, vobis.
14 Caritas enim Christi urget nos, aestimantes, hoc, quoniam, si unus pro omnibus mortuus est, ergo omnes mortui sunt;
15 et pro omnibus mortuus est, ut et, qui vivunt, iam non sibi vivant, sed ei, qui pro ipsis mortuus est et resurrexit.
16 Itaque nos ex hoc neminem novimus secundum carnem; et si cognovimus secundum carnem Christum, sed nunc iam non novimus.

17 Si quis ergo in Christo, nova creatura; vetera transierunt, ecce, facta sunt nova.

18 Omnia autem ex Deo, qui reconciliavit nos sibi per Christum et dedit nobis ministerium reconciliationis,
19 quoniam quidem Deus erat in Christo mundum reconcilians sibi, non reputans illis delicta ipsorum; et posuit in nobis verbum reconciliationis.
20 Pro Christo ergo legatione fungimur, tamquam Deo exhortante per nos. Obsecramus pro Christo, reconciliamini Deo.

21 Eum, qui non noverat peccatum, pro nobis peccatum fecit, ut nos efficeremur iustitia Dei in ipso.
5
1 Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un`abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli.
2 Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste:
3 a condizione però di esser trovati già vestiti, non nudi.
4 In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita.
5 E` Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la caparra dello Spirito.
6 Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore,
7 camminiamo nella fede e non ancora in visione.
8 Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore.

9 Perciò ci sforziamo, sia dimorando nel corpo sia esulando da esso, di essere a lui graditi.
10 Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male.
11 Consapevoli dunque del timore del Signore, noi cerchiamo di convincere gli uomini; per quanto invece riguarda Dio, gli siamo ben noti. E spero di esserlo anche davanti alle vostre coscienze.
12 Non ricominciamo a raccomandarci a voi, ma è solo per darvi occasione di vanto a nostro riguardo, perché abbiate di che rispondere a coloro il cui vanto è esteriore e non nel cuore.
13 Se infatti siamo stati fuori di senno, era per Dio; se siamo assennati, è per voi.
14 Poiché l`amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti.

15 Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro.
16 Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così.
17 Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.
18 Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione.
19 E` stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
20 Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
21 Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio.
6
1 Adiuvantes autem et exhor tamur, ne in vacuum gratiam Dei recipiatis
2 ait enim: “ Tempore accepto exaudivi te
et in die salutis adiuvi te ”; ecce nunc tempus acceptabile, ecce nunc dies salutis

3 nemini dantes ullam offensionem, ut non vituperetur ministerium,

4 sed in omnibus exhibentes nosmetipsos sicut Dei ministros in multa patientia, in tribulationibus, in necessitatibus, in angustiis,
5 in plagis, in carceribus, in seditionibus, in laboribus, in vigiliis, in ieiuniis,
6 in castitate, in scientia, in longanimitate, in suavitate, in Spiritu Sancto, in caritate non ficta,
7 in verbo veritatis, in virtute Dei; per arma iustitiae a dextris et sinistris,
8 per gloriam et ignobilitatem, per infamiam et bonam famam; ut seductores, et veraces;

9 sicut qui ignoti, et cogniti; quasi morientes, et ecce vivimus; ut castigati, et non mortificati;
10 quasi tristes, semper autem gaudentes; sicut egentes, multos autem locupletantes; tamquam nihil habentes, et omnia possidentes.
11 Os nostrum patet ad vos, o Corinthii, cor nostrum dilatatum est.
12 Non angustiamini in nobis, sed angustiamini in visceribus vestris;
13 eandem autem habentes remunerationem, tamquam filiis dico, dilatamini et vos.
14 Nolite iugum ducere cum infidelibus! Quae enim participatio iustitiae cum iniquitate? Aut quae societas luci ad tenebras?

15 Quae autem conventio Christi cum Beliar, aut quae pars fideli cum infideli?
16 Qui autem consensus templo Dei cum idolis? Vos enim estis templum Dei vivi; sicut dicit Deus:
“ Inhabitabo in illis et inambulabo
et ero illorum Deus, et ipsi erunt mihi populus.

17 Propter quod exite de medio eorum
et separamini, dicit Dominus, et immundum ne tetigeritis; et ego recipiam vos
18 et ero vobis in Patrem, et vos eritis mihi in filios et filias, dicit Dominus omnipotens ”.
6
1 E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio.
2 Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
3 Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga biasimato il nostro ministero;
4 ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio, con molta fermezza nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce,
5 nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni;
6 con purezza, sapienza, pazienza, benevolenza, spirito di santità, amore sincero;
7 con parole di verità, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra;
8 nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama. Siamo ritenuti impostori, eppure siamo veritieri;
9 sconosciuti, eppure siamo notissimi; moribondi, ed ecco viviamo; puniti, ma non messi a morte;
10 afflitti, ma sempre lieti; poveri, ma facciamo ricchi molti; gente che non ha nulla e invece possediamo tutto! Esortazione
11 La nostra bocca vi ha parlato francamente, Corinzi, e il nostro cuore si è tutto aperto per voi.
12 Non siete davvero allo stretto in noi; è nei vostri cuori invece che siete allo stretto.
13 Io parlo come a figli: rendeteci il contraccambio, aprite anche voi il vostro cuore!
14 Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l`iniquità, o quale unione tra la luce e le tenebre?
15 Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele?
16 Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto: Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo.
17 Perciò uscite di mezzo a loro e riparatevi, dice il Signore, non toccate nulla d`impuro. E io vi accoglierò,
18 e sarò per voi come un padre, e voi mi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente.
   
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