Ego sum Qui sum.
Epistula secunda ad Corinthios
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Seconda lettera ai Corinzi
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1
1 Paulus, apostolus Christi Iesu per voluntatem Dei, et Timo
theus frater ecclesiae Dei, quae est Corinthi, cum sanctis
omnibus, qui sunt in universa Achaia:
2 gratia vobis et pax a Deo Patre nostro et Domino Iesu Christo.
3 Benedictus Deus et Pater Domini nostri Iesu Christi, Pater
misericordiarum et Deus totius consolationis,
4 qui consolatur nos in omni tribulatione nostra, ut possimus
et ipsi consolari eos, qui in omni pressura sunt, per exhortationem,
qua exhortamur et ipsi a Deo;
5 quoniam, sicut abundant passiones Christi in nobis, ita
per Christum abundat et consolatio nostra.
6 Sive autem tribulamur, pro vestra exhortatione et salute;
sive exhortamur, pro vestra exhortatione, quae operatur in
tolerantia earundem passionum, quas et nos patimur.
7 Et spes nostra firma pro vobis, scientes quoniam, sicut
socii passionum estis, sic eritis et consolationis.
8 Non enim volumus ignorare vos, fratres, de tribulatione
nostra, quae facta est in Asia, quoniam supra modum gravati
sumus supra virtutem, ita ut taederet nos etiam vivere;
9 sed ipsi in nobis ipsis responsum mortis habuimus, ut non
simus fidentes in nobis sed in Deo, qui suscitat mortuos:
10 qui de tanta morte eripuit nos et eruet, in quem speramus,
et adhuc eripiet;
11 adiuvantibus et vobis in oratione pro nobis, ut propter
eam, quae ex multis personis in nos est, donationem, per multos
gratiae agantur pro nobis.
12 Nam gloria nostra haec est, testimonium conscientiae nostrae,
quod in simplicitate et sinceritate Dei et non in sapientia
carnali, sed in gratia Dei conversati sumus in mundo, abundantius
autem ad vos.
13 Non enim alia scribimus vobis quam quae legitis aut etiam
cognoscitis; spero autem quod usque in finem cognoscetis,
14 sicut et cognovistis nos ex parte, quia gloria vestra sumus,
sicut et vos nostra in die Domini nostri Iesu.
15 Et hac confidentia volui prius venire ad vos, ut secundam
gratiam haberetis,
16 et per vos transire in Macedoniam et iterum a Macedonia
venire ad vos et a vobis deduci in Iudaeam.
17 Cum hoc ergo voluissem, numquid levitate usus sum? Aut,
quae cogito, secundum carnem cogito, ut sit apud me “
Est, est ” et “ Non, non ”?
18 Fidelis autem Deus, quia sermo noster, qui fit apud vos,
non est “ Est ” et “ Non ”!
19 Dei enim Filius Iesus Christus, qui in vobis per nos praedicatus
est, per me et Silvanum et Timotheum, non fuit “ Est
” et “ Non ”, sed “ Est ” in
illo fuit.
20 Quotquot enim promissiones Dei sunt, in illo “ Est
”; ideo et per ipsum “ Amen ” Deo ad gloriam
per nos.
21 Qui autem confirmat nos vobiscum in Christum et qui unxit
nos, Deus,
22 et qui signavit nos et dedit arrabonem Spiritus in cordibus
nostris.
23 Ego autem testem Deum invoco in animam meam, quod parcens
vobis non veni ultra Corinthum.
24 Non quia dominamur fidei vestrae, sed adiutores sumus gaudii
vestri, nam fide stetistis. |
1
1 Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il
fratello Timòteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto e a
tutti i santi dell`intera Acaia:
2 grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù
Cristo.
3 Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione,
4 il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo
anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere
di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati
noi stessi da Dio.
5 Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi,
così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.
6 Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza;
quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la
quale si dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze
che anche noi sopportiamo.
7 La nostra speranza nei vostri riguardi è ben salda, convinti
che come siete partecipi delle sofferenze così lo siete anche
della consolazione.
8 Non vogliamo infatti che ignoriate, fratelli, come la tribolazione
che ci è capitata in Asia ci ha colpiti oltre misura, al di
là delle nostre forze, sì da dubitare anche della vita.
9 Abbiamo addirittura ricevuto su di noi la sentenza di morte
per imparare a non riporre fiducia in noi stessi, ma nel Dio
che risuscita i morti.
10 Da quella morte però egli ci ha liberato e ci libererà,
per la speranza che abbiamo riposto in lui, che ci libererà
ancora,
11 grazie alla vostra cooperazione nella preghiera per noi,
affinchè per il favore divino ottenutoci da molte persone,
siano rese grazie per noi da parte di molti.
12 Questo infatti è il nostro vanto: la testimonianza della
coscienza di esserci comportati nel mondo, e particolarmente
verso di voi, con la santità e sincerità che vengono da Dio.
13 Non vi scriviamo in maniera diversa da quello che potete
leggere o comprendere; spero che comprenderete sino alla fine,
14 come ci avete già compresi in parte, che noi siamo il vostro
vanto, come voi sarete il nostro, nel giorno del Signore nostro
Gesù.
15 Con questa convinzione avevo deciso in un primo tempo di
venire da voi, perchè riceveste una seconda grazia,
16 e da voi passare in Macedonia, per ritornare nuovamente
dalla Macedonia in mezzo a voi ed avere da voi il commiato
per la Giudea.
17 Forse in questo progetto mi sono comportato con leggerezza?
O quello che decido lo decido secondo la carne, in maniera
da dire allo stesso tempo "sì,sì" e "no,no,"?
18 Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è
"sì" e "no".
19 Il Figlio di Dio, Gesù Cristo che abbiamo predicato tra
voi, io, Silvano e Timoteo, non fu "sì" e "no", ma in lui
c`è stato il "sì".
20 E in realtà tutte le promesse di Dio in lui sono divenute
"sì". Per questo sempre attraverso lui sale a Dio il nostro
"Amen" per la sua gloria.
21 E` Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo,
e ci ha conferito l`unzione,
22 ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello
Spirito Santo nei nostri cuori.
23 Io chiamo Dio a testimone sulla mia vita, che solo per
risparmiarvi non sono più venuto a Corinto.
24 Noi non intendiamo far da padroni sulla vostra fede; siamo
invece i collaboratori della vostra gioia, perchè nella fede
voi siete già saldi. |
2
1 Statui autem hoc ipse apud me, ne iterum in tristitia venirem
ad vos;
2 si enim ego contristo vos, et quis est qui me laetificet,
nisi qui contristatur ex me?
3 Et hoc ipsum scripsi, ut non, cum venero, tristitiam habeam
de quibus oportebat me gaudere, confidens in omnibus vobis,
quia meum gaudium omnium vestrum est.
4 Nam ex multa tribulatione et angustia cordis scripsi vobis
per multas lacrimas, non ut contristemini, sed ut sciatis
quam carita tem habeo abundantius in vos.
5 Si quis autem contristavit, non me contristavit, sed ex
parte, ut non onerem, omnes vos.
6 Sufficit illi, qui eiusmodi est, obiurgatio haec, quae fit
a pluribus,
7 ita ut e contra magis donetis et consolemini, ne forte abundantiore
tristitia absorbeatur, qui eiusmodi est.
8 Propter quod obsecro vos, ut confirmetis in illum caritatem;
9 ideo enim et scripsi, ut cognoscam probationem vestram,
an in omnibus oboedientes sitis.
10 Cui autem aliquid donatis, et ego; nam et ego, quod donavi,
si quid donavi, propter vos in persona Christi,
11 ut non circumveniamur a Satana; non enim ignoramus cogitationes
eius.
12 Cum venissem autem Troadem ob evangelium Christi, et ostium
mihi apertum esset in Domino,
13 non habui requiem spiritui meo, eo quod non invenerim Titum
fratrem meum, sed valefaciens eis profectus sum in Macedoniam.
14 Deo autem gratias, qui semper triumphat nos in Christo
et odorem notitiae suae manifestat per nos in omni loco.
15 Quia Christi bonus odor sumus Deo in his, qui salvi fiunt,
et in his, qui pereunt:
16 aliis quidem odor ex morte in mortem, aliis autem odor
ex vita in vitam. Et ad haec quis idoneus?
17 Non enim sumus sicut plurimi adulterantes verbum Dei, sed
sicut ex sinceritate, sed sicut ex Deo coram Deo in Christo
loquimur. |
2
1 Ritenni pertanto opportuno non venire di nuovo fra voi con
tristezza.
2 Perché se io rattristo voi, chi mi rallegrerà se non colui
che è stato da me rattristato?
3 Perciò vi ho scritto in quei termini che voi sapete, per
non dovere poi essere rattristato alla mia venuta da quelli
che dovrebbero rendermi lieto, persuaso come sono riguardo
a voi tutti che la mia gioia è quella di tutti voi.
4 Vi ho scritto in un momento di grande afflizione e col cuore
angosciato, tra molte lacrime, però non per rattristarvi,
ma per farvi conoscere l`affetto immenso che ho per voi.
5 Se qualcuno mi ha rattristato, non ha rattristato me soltanto,
ma in parte almeno, senza voler esagerare, tutti voi.
6 Per quel tale però è già sufficiente il castigo che gli
è venuto dai più,
7 cosicché voi dovreste piuttosto usargli benevolenza e confortarlo,
perché egli non soccomba sotto un dolore troppo forte.
8 Vi esorto quindi a far prevalere nei suoi riguardi la carità;
9 e anche per questo vi ho scritto, per vedere alla prova
se siete effettivamente obbedienti in tutto.
10 A chi voi perdonate, perdono anch`io; perché quello che
io ho perdonato, se pure ebbi qualcosa da perdonare, l`ho
fatto per voi, davanti a Cristo, 11 per non cadere in balìa
di satana, di cui non ignoriamo le macchinazioni.
12 Giunto pertanto a Troade per annunziare il vangelo di Cristo,
sebbene la porta mi fosse aperta nel Signore,
13 non ebbi pace nello spirito perché non vi trovai Tito,
mio fratello; perciò, congedatomi da loro, partii per la Macedonia.
14 Siano rese grazie a Dio, il quale ci fa partecipare al
suo trionfo in Cristo e diffonde per mezzo nostro il profumo
della sua conoscenza nel mondo intero!
15 Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra
quelli che si salvano e fra quelli che si perdono;
16 per gli uni odore di morte per la morte e per gli altri
odore di vita per la vita. E chi è mai all`altezza di questi
compiti?
17 Noi non siamo infatti come quei molti che mercanteggiano
la parola di Dio, ma con sincerità e come mossi da Dio, sotto
il suo sguardo, noi parliamo in Cristo. |
3
1 Incipimus iterum nosmetipsos commendare? Aut numquid egemus,
sicut quidam, commendaticiis epistulis ad vos aut ex vobis?
2 Epistula nostra vos estis, scripta in cordibus nostris,
quae scitur et legitur ab omnibus hominibus;
3 manifestati quoniam epistula estis Christi ministrata a
nobis, scripta non atramento sed Spiritu Dei vivi, non in
tabulis lapideis sed in tabulis cordis carnalibus.
4 Fiduciam autem talem habemus per Christum ad Deum.
5 Non quod sufficientes simus cogitare aliquid a nobis quasi
ex nobis, sed sufficientia nostra ex Deo est,
6 qui et idoneos nos fecit ministros Novi Testamenti, non
litterae sed Spiritus: littera enim occidit, Spiritus autem
vivificat.
7 Quod si ministratio mortis, litteris deformata in lapidibus,
fuit in gloria, ita ut non possent intendere filii Israel
in faciem Moysis propter gloriam vultus eius, quae evacuatur,
8 quomodo non magis ministratio Spiritus erit in gloria?
9 Nam si ministerium damnationis gloria est, multo magis abundat
ministerium iustitiae in gloria.
10 Nam nec glorificatum est, quod claruit in hac parte, propter
excellentem gloriam;
11 si enim, quod evacuatur, per gloriam est, multo magis,
quod manet, in gloria est.
12 Habentes igitur talem spem multa fiducia utimur,
13 et non sicut Moyses: ponebat velamen super faciem suam,
ut non intenderent filii Israel in finem illius quod evacuatur.
14 Sed obtusi sunt sensus eorum. Usque in hodiernum enim diem
idipsum velamen in lectione Veteris Testamenti manet non revelatum,
quoniam in Christo evacuatur;
15 sed usque in hodiernum diem, cum legitur Moyses, velamen
est positum super cor eorum.
16 Quando autem conversus fuerit ad Dominum, aufertur velamen.
17 Dominus autem Spiritus est; ubi autem Spiritus Domini,
ibi libertas.
18 Nos vero omnes revelata facie gloriam Domini speculantes,
in eandem imaginem transformamur a claritate in clarita tem
tamquam a Domini Spiritu. |
3
1 Cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O forse
abbiamo bisogno, come altri, di lettere di raccomandazione
per voi o da parte vostra?
2 La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri
cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini.
3 E` noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta
da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del
Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne
dei vostri cuori.
4 Questa è la fiducia che abbiamo per mezzo di Cristo, davanti
a Dio.
5 Non però che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa
come proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio,
6 che ci ha resi ministri adatti di una Nuova Alleanza, non
della lettera ma dello Spirito; perché la lettera uccide,
lo Spirito dá vita.
7 Se il ministero della morte, inciso in lettere su pietre,
fu circonfuso di gloria, al punto che i figli d`Israele non
potevano fissare il volto di Mosè a causa dello splendore
pure effimero del suo volto,
8 quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito?
9 Se già il ministero della condanna fu glorioso, molto di
più abbonda di gloria il ministero della giustizia.
10 Anzi sotto quest`aspetto, quello che era glorioso non lo
è più a confronto della sovraeminente gloria della Nuova Alleanza.
11 Se dunque ciò che era effimero fu glorioso, molto più lo
sarà ciò che è duraturo.
12 Forti di tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza
13 e non facciamo come Mosè che poneva un velo sul suo volto,
perché i figli di Israele non vedessero la fine di ciò che
era solo effimero.
14 Ma le loro menti furono accecate; infatti fino ad oggi
quel medesimo velo rimane, non rimosso, alla lettura dell`Antico
Testamento, perché è in Cristo che esso viene eliminato.
15 Fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul
loro cuore;
16 ma quando ci sarà la conversione al Signore, quel velo
sarà tolto.
17 Il Signore è lo Spirito e dove c`è lo Spirito del Signore
c`è libertà.
18 E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio
la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima
immagine, di gloria in gloria, secondo l`azione dello Spirito
del Signore. |
4
1 Ideo habentes hanc ministra tionem, iuxta quod misericor
diam consecuti sumus, non deficimus,
2 sed abdicavimus occulta dedecoris non ambulantes in astutia
neque adulterantes verbum Dei, sed in manifestatione veritatis
commendantes nosmetipsos ad omnem conscientiam hominum coram
Deo.
3 Quod si etiam velatum est evangelium nostrum, in his, qui
pereunt, est velatum;
4 in quibus deus huius saeculi excaecavit mentes infidelium,
ut non fulgeat illuminatio evangelii gloriae Christi, qui
est imago Dei.
5 Non enim nosmetipsos praedicamus sed Iesum Christum Dominum;
nos autem servos vestros per Iesum.
6 Quoniam Deus, qui dixit: “ De tenebris lux splendescat
”, ipse illuxit in cordibus nostris ad illuminationem
scientiae claritatis Dei in facie Iesu Christi.
7 Habemus autem thesaurum istum in vasis fictilibus, ut sublimitas
sit virtutis Dei et non ex nobis.
8 In omnibus tribulationem patimur, sed non angustiamur; aporiamur,
sed non destituimur;
9 persecutionem patimur, sed non derelinquimur; deicimur,
sed non perimus;
10 semper mortificationem Iesu in corpore circumferentes,
ut et vita Iesu in corpore nostro manifestetur.
11 Semper enim nos, qui vivimus, in mortem tradimur propter
Iesum, ut et vita Iesu manifestetur in carne nostra mortali.
12 Ergo mors in nobis operatur, vita autem in vobis.
13 Habentes autem eundem spiritum fidei, sicut scriptum est:
“ Credidi, propter quod locutus sum ”, et nos
credimus, propter quod et loquimur,
14 scientes quoniam, qui suscitavit Dominum Iesum, et nos
cum Iesu suscitabit et constituet vobiscum.
15 Omnia enim propter vos, ut gratia abundans per multos gratiarum
actionem abundare faciat in gloriam Dei.
16 Propter quod non deficimus, sed licet is, qui foris est,
noster homo corrumpitur, tamen is, qui intus est, noster renovatur
de die in diem.
17 Id enim, quod in praesenti est, leve tribulationis nostrae
supra modum in sublimitatem aeternum gloriae pondus operatur
nobis,
18 non contemplantibus nobis, quae videntur, sed quae non
videntur; quae enim videntur, temporalia sunt, quae autem
non videntur, aeterna sunt. |
4
1 Perciò, investiti di questo ministero per la misericordia
che ci è stata usata, non ci perdiamo d`animo;
2 al contrario, rifiutando le dissimulazioni vergognose, senza
comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio,
ma annunziando apertamente la verità, ci presentiamo davanti
a ogni coscienza, al cospetto di Dio.
3 E se il nostro vangelo rimane velato, lo è per coloro che
si perdono,
4 ai quali il dio di questo mondo ha accecato la mente incredula,
perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo
che è immagine di Dio.
5 Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore;
quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù.
6 E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse
nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della
gloria divina che rifulge sul volto di Cristo.
7 Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché
appaia che la potenza straordinaria viene da Dio e non da
noi.
8 Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati;
siamo sconvolti, ma non disperati;
9 perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi,
10 portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di
Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro
corpo.
11 Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla
morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta
nella nostra carne mortale.
12 Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita.
13 Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui
sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo
e perciò parliamo,
14 convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù,
risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme
con voi.
15 Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante
ad opera di un maggior numero, moltiplichi l`inno di lode
alla gloria di Dio.
16 Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo
esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di
giorno in giorno.
17 Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione,
ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria,
18 perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili,
ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d`un momento,
quelle invisibili sono eterne. |
5
1 Scimus enim quoniam, si terre stris domus nostra huius taber
naculi dissolvatur, aedificationem ex Deo habemus domum non
manufactam, aeternam in caelis.
2 Nam et in hoc ingemiscimus, habitationem nostram, quae de
caelo est, superindui cupientes,
3 si tamen et exspoliati, non nudi inveniamur.
4 Nam et, qui sumus in tabernaculo, ingemiscimus gravati,
eo quod nolumus exspoliari, sed supervestiri, ut absorbeatur,
quod mortale est, a vita.
5 Qui autem effecit nos in hoc ipsum, Deus, qui dedit nobis
arrabonem Spiritus.
6 Audentes igitur semper et scientes quoniam, dum praesentes
sumus in corpore, peregrinamur a Domino;
7 per fidem enim ambulamus et non per speciem.
8 Audemus autem et bonam voluntatem habemus magis peregrinari
a corpore et praesentes esse ad Dominum.
9 Et ideo contendimus sive praesentes sive absentes placere
illi.
10 Omnes enim nos manifestari oportet ante tribunal Christi,
ut referat unusquisque pro eis, quae per corpus gessit, sive
bonum sive malum.
11 Scientes ergo timorem Domini hominibus suademus, Deo autem
manifesti sumus; spero autem et in conscientiis vestris manifestos
nos esse.
12 Non iterum nos commendamus vobis, sed occasionem damus
vobis gloriandi pro nobis, ut habeatis ad eos, qui in facie
gloriantur et non in corde.
13 Sive enim mente excedimus, Deo; sive sobrii sumus, vobis.
14 Caritas enim Christi urget nos, aestimantes, hoc, quoniam,
si unus pro omnibus mortuus est, ergo omnes mortui sunt;
15 et pro omnibus mortuus est, ut et, qui vivunt, iam non
sibi vivant, sed ei, qui pro ipsis mortuus est et resurrexit.
16 Itaque nos ex hoc neminem novimus secundum carnem; et si
cognovimus secundum carnem Christum, sed nunc iam non novimus.
17 Si quis ergo in Christo, nova creatura; vetera transierunt,
ecce, facta sunt nova.
18 Omnia autem ex Deo, qui reconciliavit nos sibi per Christum
et dedit nobis ministerium reconciliationis,
19 quoniam quidem Deus erat in Christo mundum reconcilians
sibi, non reputans illis delicta ipsorum; et posuit in nobis
verbum reconciliationis.
20 Pro Christo ergo legatione fungimur, tamquam Deo exhortante
per nos. Obsecramus pro Christo, reconciliamini Deo.
21 Eum, qui non noverat peccatum, pro nobis peccatum fecit,
ut nos efficeremur iustitia Dei in ipso. |
5
1 Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo,
nostra abitazione sulla terra, riceveremo un`abitazione da
Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei
cieli.
2 Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di
rivestirci del nostro corpo celeste:
3 a condizione però di esser trovati già vestiti, non nudi.
4 In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come
sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti,
perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita.
5 E` Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la caparra
dello Spirito.
6 Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che
finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore,
7 camminiamo nella fede e non ancora in visione.
8 Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal
corpo ed abitare presso il Signore.
9 Perciò ci sforziamo, sia dimorando nel corpo sia esulando
da esso, di essere a lui graditi.
10 Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di
Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute
finché era nel corpo, sia in bene che in male.
11 Consapevoli dunque del timore del Signore, noi cerchiamo
di convincere gli uomini; per quanto invece riguarda Dio,
gli siamo ben noti. E spero di esserlo anche davanti alle
vostre coscienze.
12 Non ricominciamo a raccomandarci a voi, ma è solo per darvi
occasione di vanto a nostro riguardo, perché abbiate di che
rispondere a coloro il cui vanto è esteriore e non nel cuore.
13 Se infatti siamo stati fuori di senno, era per Dio; se
siamo assennati, è per voi.
14 Poiché l`amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno
è morto per tutti e quindi tutti sono morti.
15 Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non
vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato
per loro.
16 Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la
carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne,
ora non lo conosciamo più così.
17 Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose
vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.
18 Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati
con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della
riconciliazione.
19 E` stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo,
non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi
la parola della riconciliazione.
20 Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se
Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di
Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
21 Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da
peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per
mezzo di lui giustizia di Dio. |
6
1 Adiuvantes autem et exhor tamur, ne in vacuum gratiam Dei
recipiatis
2 ait enim: “ Tempore accepto exaudivi te
et in die salutis adiuvi te ”; ecce nunc tempus acceptabile,
ecce nunc dies salutis
3 nemini dantes ullam offensionem, ut non vituperetur ministerium,
4 sed in omnibus exhibentes nosmetipsos sicut Dei ministros
in multa patientia, in tribulationibus, in necessitatibus,
in angustiis,
5 in plagis, in carceribus, in seditionibus, in laboribus,
in vigiliis, in ieiuniis,
6 in castitate, in scientia, in longanimitate, in suavitate,
in Spiritu Sancto, in caritate non ficta,
7 in verbo veritatis, in virtute Dei; per arma iustitiae a
dextris et sinistris,
8 per gloriam et ignobilitatem, per infamiam et bonam famam;
ut seductores, et veraces;
9 sicut qui ignoti, et cogniti; quasi morientes, et ecce vivimus;
ut castigati, et non mortificati;
10 quasi tristes, semper autem gaudentes; sicut egentes, multos
autem locupletantes; tamquam nihil habentes, et omnia possidentes.
11 Os nostrum patet ad vos, o Corinthii, cor nostrum dilatatum
est.
12 Non angustiamini in nobis, sed angustiamini in visceribus
vestris;
13 eandem autem habentes remunerationem, tamquam filiis dico,
dilatamini et vos.
14 Nolite iugum ducere cum infidelibus! Quae enim participatio
iustitiae cum iniquitate? Aut quae societas luci ad tenebras?
15 Quae autem conventio Christi cum Beliar, aut quae pars
fideli cum infideli?
16 Qui autem consensus templo Dei cum idolis? Vos enim estis
templum Dei vivi; sicut dicit Deus:
“ Inhabitabo in illis et inambulabo
et ero illorum Deus, et ipsi erunt mihi populus.
17 Propter quod exite de medio eorum
et separamini, dicit Dominus, et immundum ne tetigeritis;
et ego recipiam vos
18 et ero vobis in Patrem, et vos eritis mihi in filios et
filias, dicit Dominus omnipotens ”. |
6
1 E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere
invano la grazia di Dio.
2 Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento
favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
3 Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno,
perché non venga biasimato il nostro ministero;
4 ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio, con
molta fermezza nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle
angosce,
5 nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche,
nelle veglie, nei digiuni;
6 con purezza, sapienza, pazienza, benevolenza, spirito di
santità, amore sincero;
7 con parole di verità, con la potenza di Dio; con le armi
della giustizia a destra e a sinistra;
8 nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona
fama. Siamo ritenuti impostori, eppure siamo veritieri;
9 sconosciuti, eppure siamo notissimi; moribondi, ed ecco
viviamo; puniti, ma non messi a morte;
10 afflitti, ma sempre lieti; poveri, ma facciamo ricchi molti;
gente che non ha nulla e invece possediamo tutto! Esortazione
11 La nostra bocca vi ha parlato francamente, Corinzi, e il
nostro cuore si è tutto aperto per voi.
12 Non siete davvero allo stretto in noi; è nei vostri cuori
invece che siete allo stretto.
13 Io parlo come a figli: rendeteci il contraccambio, aprite
anche voi il vostro cuore!
14 Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli.
Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l`iniquità,
o quale unione tra la luce e le tenebre?
15 Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione
tra un fedele e un infedele?
16 Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo
infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto:
Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò e sarò il loro
Dio, ed essi saranno il mio popolo.
17 Perciò uscite di mezzo a loro e riparatevi, dice il Signore,
non toccate nulla d`impuro. E io vi accoglierò,
18 e sarò per voi come un padre, e voi mi sarete come figli
e figlie, dice il Signore onnipotente. |
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