Sutor, ne supra crepidam...!
Coelo tonantem credidimus Iovem regnare:
Abbiamo creduto che Giove regnava in cielo quando lo abbiamo
sentito tuonare (Orazio, Odi, III, 5, 1).
La massima si applica a coloro che diventano religiosi solo
quando si trovano in qualche necessità, come si dice
dei marinai che fanno voti durante la burrasca: promesse da
marinaio!
Cogito, ergo sum:
Penso, dunque esisto ( René Descartes).
È la massima fondamentale del sistema filosofico che
da Descartes prese il nome di cartesianismo, sintetizzato
in questo principio: "Per raggiungere la verità,
bisogna almeno una volta nella vita disfarsi di tutte le opinioni
ricevute e ricostruire di nuovo e dalle fondamenta, tutti
i sistemi delle proprie conoscenze ".
Cominus et eminus:
(Combatto) da vicino e da lontano.
Stava scritto sullo stemma di Luigi d'Orleans dove
era raffigurato un porcospino: era credenza popolare che tale
animale si difendesse lanciando gli aculei contro i nemici.
Compelle intrare:
Fate entrare a forza.
Frase tratta dal Vangelo: Nella parabola Gesù parla
di un banchetto a cui il padrone di casa invita gli amici
più cari, ma essi, anzichè presentarsi, lo snobbano
accampando le più svariate scuse per non partecipare.
Sdegnato dice ai servi: "Andate agli angoli delle strade
e "compelle intrare" (=costringete ad entrare)
quanti troverete fino a che la sala del festino sia piena.
Compertum ego habeo:
So perfettamente (Sallustio, Bellum Catilinae 58).
"Compertum ego habeo, milites, verba virtutem non
addere, neque ex ignavo strenuum neque fortem ex timido exercitum
oratione imperatoris fieri" (=So perfettamente,
o soldati, che le parole non sono in grado di accrescere il
valore e che le esortazioni del comandante in capo non posson
trasformare un esercito di vigliacchi in uno di coraggiosi
né di pusillanimi in uno di uomini intrepidi).
E' in questo discorso che troviamo, a conclusione,
un bellissimo eufemismo per descrivere e rendere meno dolorosa
una eventuale sconfitta "si virtuti vostrae fortuna
inviderit" (=se la fortuna negherà la vittoria
al vostro valore) che ci fa pensare come
sia possibile e facile ingannare il popolo rendendo meno cruda
la realtà .
Compos sui:
Pienamente padrone di sè (Seneca De tranquillitate
animi XVII,10).
"Frustra poeticas fores compos sui pepulit" (=Invano
chi è padrone di sé bussa alla porta della poesia).
Concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur:
Con la concordia crescono le piccole cose, con la discordia
vanno in malora anche le più grandi (Sallustio,
Bellum Iugurtinum, 10, 19-20).
Il discorso di Micipsa è un piccolo trattato di arte
politica. La massima infatti che "con la concordia i
piccoli stati diventano potenti mentre con la discordia anche
i più grandi rovinano" rimase proverbiale .
Racconta Seneca (Lettera a Lucilio XCIV, 47) che Vispanio
Agrippa "dicere solebat multum se huic debere sententiae"
(=dichiarava di aver molto imparato da quel suggerimento).
Può essere che il re di Numidia in punto di morte non
abbia mai pronunciato simili parole, ma era abitudine degli
storici inventare discorsi per meglio evidenziare il carattere
di un personaggio.
Tito Livio nelle sue Storie ripete sotto altra forma
il medesimo concetto: "Duas ex una civitate discordia
facit (Il, 24)" (=La discordia divide la città
in due), e "Nihil concordi collegio firmius ad rempublicam
tuendam (X, 22)" (=Non vi è niente di
più sicuro per la tutela d’uno Stato, che un
consiglio di governanti concorde).
Consanguineus lethi sopor:
Il sonno è fratello della morte (Virgilio , Eneide,
libr. VI, v. 278).
L'espressione che sembra sia stata usata per primo da Omero,
la ritroviamo sia nell'Eneide che in sant'Agostino nel libro
IV "de anima et eius origine" e nella lettera
140 "De gratia novi testamenti liber".
Consequitur quodcumque petit:
Ottiene ogni cosa desideri (Ovidio Metamorfosi
Libro VII V.683).
Era il motto di Diana di Poitiers (1499-1566). Aveva
circa 20 anni più del suo amante, il re di Francia
Enrico II ma doveva essere ben conscia... dei mezzi che la
natura le aveva messo a disposizione!
Consilia qui dant prava cautis hominibus, et perdunt operam
et deridentur turpiter:
Quelli che danno cattivi consigli a uomini prudenti
perdono il tempo e sono oggetto di derisione (Fedro).
Un coccodrillo vedendo un cane dissetarsi, correndo, alle
acque del Nilo, gli disse di fermarsi e di bere con tutta
tranquillità. Il cane gli rispose: Lo farei, se non
sapessi quanto ti piaccia la mia carne. Vi corrisponde il
proverbio: Guardati da chi ti consiglia a scopo di bene...
Consuetudo concinnat amorem:
La consuetudine concilia l'amore (Lucrezio De
rerum natura libro VI)
Spiega L'autore che spesso la donna , col suo fare,con i modi
compiacenti e con la cura del corpo , riesce ad abituarti
facilmente alla possibilità di trascorrere la vita
con lei.
Del resto, la consuetudine fa nascere l'amore; giacché
ciò che per un lungo periodo è percosso da colpi
continui, anche se lievi, prima o poi cede.
Consuetudo pro lege servatur:
La consuetudine si osserva come legge.
In Italia infatti oggi risulta (quasi) istituzionalizzata
l'evasione fiscale, il furto, soprattutto quello perpetrato
da amministratori dello stato, il falso in bilancio, il pizzo,
le mazzette, il voto di scambio... azioni ormai considerate
talmente comuni che nessuno più si scandalizza o si
indigna qualunque cosa accada.
Consule Planco:
Sotto il consolato di Planco (Orazio Odi libro
III, XIV v.29).
L'espressione che conclude l'Ode "...non
ego hoc ferrem calidus iuventa, consule Planco"
(=ardente di gioventú non l'avrei sopportato, al tempo
in cui Planco era console), equivale a... "tanti anni
fa, quando ero giovane".
Consummatum est:
Tutto è compiuto (Nuovo Testamento, Gv 19, 30).
Sono le ultime parole del Redentore sulla croce. Con la sua
morte si compiva l'opera di salvezza affidatagli dal Padre
portando a termine il disegno divino come preannunciato nelle
Scritture. L'espressione spesso viene tradotta anche: "tutto
è proprio finito" e si cita a proposito di un
grande dolore, della morte d’un caro parente, di un
governo giunto al capolinea.
Conticuere omnes, intentique ora tenebant:
Ammutolirono tutti e attenti atteggiavano la bocca (Virgilio
Eneide libro II v.I).
Immagino l'intima soddisfazione di qualsiasi conferenziere,
oratore o arruffapopoli se potesse vantarsi che le sue parole
sono riuscite a creare nell'uditorio l'atteggiamento illustrato
nel detto. Con queste parole Virgilio dipinge l'atmosfera
di attesa e di silenzio creatasi nel gruppo dei Cartaginesi
nello stesso momento in cui Enea si appresta a raccontare
la storia della tragedia di Troia.
Contra factum non datur argumentum:
Di fronte al fatto non servono argomentazioni.
"Nessun argomento è sufficientemente probante da confutare
il fatto stesso". Scegliamo un argomento certamente amato
dalla maggioranza degli Italiani: il calcio. Per tutto il
campionato si discute se la miglior squadra sia il Milan piuttosto
che l'Inter o la Juventus. Ultima domenica, prendiamo una
squadra a caso: l' Inter vince il campionato, inutile continuare
a raccontarci al bar che le migliori erano le altre due, la
più forte resta quella che ha vinto.
Contra hostes fidei semper pugnavit Amalphis:
Amalfi sempre combattè contro i nemici della fede.
La città di Amalfi fu la prima delle Repubbliche
marinare. Nell'849 una sua flotta al comando del console Cesario
sconfisse, presso Ostia, gli arabi che assediavano Roma. Fu
da allora che si fregiò con simile espressione.
Contra potentes nemo est munitus satis:
Nessuno è abbastanza difeso contro i potenti (Fedro,
Favole, Libro II, 6,1).
Sentenza quasi parafrasata dal Manzoni nel cap. VII dei Promessi
Sposi: « Le parole dell’iniquo che è forte,
penetrano e sfuggono. Può adirarsi che tu mostri sospetto
di lui, e, nello stesso tempo farti sentire che quello che
tu sospetti è certo: può insultare e chiamarsi
offeso, schernire e chieder ragione, atterrire e lagnarsi,
essere sfacciato e irreprensibile
Contraria contrariis curantur:
La malattie si curano con i rimedi contrari
È un principio della così detta medicina allopatica
o classica; mentre quello della omeopatica suona: "Similia
similibus curantur" (=Le malattie si guariscono
con rimedi simili).
Contritionem praecedit superbia:
La superbia precede il pentimento (Antico Test. Proverbi 16,
18).
Il superbo cioè viene punito per questo suo peccato.Questo
brano dei "Proverbi" inizia con la bellissima frase:"E'
meglio possedere la sapienza che l'oro, il possesso dell'intelligenza
è preferibile all'argento" e termina con una verità
che dovremmo considerare più spesso: "Nel grembo
si getta la sorte, ma la decisione dipende tutta dal Signore".
Convoco, signo, noto, debello, concino, ploro/Arma, dies,
horas, nubila, laeta, rogos:
Raduno le truppe, conto i giorni, suono le ore, allontano
i temporali, celebro le feste, piango i morti.
Iscrizione su campane. Se ne trova una anche sulla
più grande campana di Trevi in Umbria.
Coram populo:
Davanti a tutto il popolo (Orazio, Ars Poetica, 185).
In pubblico, alla presenza dì tutti. Troviamo nel Vangelo
(Mt. 27,24) "Pilatus...accepta aqua lavit manus coram
populo..." (=Pilato...presa dell'acqua si lavò
le mani davanti a tutto il popolo). Mai avrebbe immaginato
che questo gesto pubblico avrebbe consegnato alla storia il
suo nome. Lo si usa quando si vuole indicare che una notizia,
deve essere proclamata ai quattro venti.
Coram Sanctissimo:
Alla presenza del Santissimo , cioè alla presenza
del santo Padre.
Espressione curiale usata nel codice di diritto canonico.
Troviamo un esempio nel Codice di diritto Canonico (Art.III
can.2112) "Congregatio generalis
habetur coram Sanctissimo, assistentibus Patribus Cardinalibus
Sacrae Congregationis..." (=la riunione generale
avverrà con la presenza del Santo (Padre) e con l'assistenza
dei padri Cardinali della Sacra Congregazione...)
Corda fratres:
Cuori fratelli.
Nome di una associazione internazionale di studenti fondata
nel 1898 dal torinese Efisio Giglio-Tos. Ne fecero parte Giovanni
Pascoli eGuglielmo Marconi. Voleva essere un tentativo di
rinnovare, in ambito internazionale, i legami di solidarietà
e fratellanza che da sempre uniscono gli studenti degli Atenei
Cor magis tibi Sena pandit:
"Siena ti apre un cuore più grande"...della
porta che stai attraversando.
Si tratta di una iscrizione scolpita sull'arco della
porta Camollia in onore di Ferdinando I dei Medici e oggi
divenuta simbolo dell'ospitalità senese. Vuole la leggenda
che prenda il nome dal condottiero romano Camulio che vi pose
il suo accampamento. Nel corso degli anni
il nome fu trasformato in Camollia. Per la sua posizione verso
Firenze, era la più controllata e difesa tra tutte
le porte della Città.
Corpus delicti:
Corpo del delitto.
E' corpo del delitto tutto ciò che è prova inconfutabile
di un fatto delittuoso. (tanto per intenderci avrebbe potuto
essere "corpus delicti" quella che il cow-boy
Bush definiva "pistola fumante" e cioè
l'esistenza di depositi di gas tossici in Iraq mai trovati
(ovviamente)! .
Corruptio optimi pessima:
La cosa peggiore è la corruzione dei migliori.
Espressione applicabile alla vita di ogni giorno ed alle nostre
esperienze personali.
Corruptissima re publica plurimae leges:
In uno stato stravolto dalla corruzione, le leggi si moltiplicano
(Tacito, Annali, Libro III, 27).
"Iamque non modo in commune sed in singulos homines
latae quaestiones, et corruptissima re publica plurimae leges"
(=Ormai dunque i principi affermati nei processi non
miravano all'interesse comune ma a colpire i singoli e in
uno stato stravolto dalla corruzione le leggi si moltiplicavano).
Sembra che la corruzione venga da lontano ma noi europei di
ceppo latino siamo tra i massimi esponenenti e geniali esportatori
di questa piaga. Almeno ai tempi dei romani, "quei
Romani" ancora non erano stati inventati i decreti
"mille proroghe" e le tante leggi "ad
personam" tanto care ai nostri ultimi governi.
Cor unum et anima una:
Un cuore ed un'anima sola (Atti degli Apostoli , 4.32-33).
Scrive l'Evangelista Luca negli "atti degli Apostoli"
: E la moltitudine dei credenti era un cuor solo e un'anima
sola; nè alcuno c'era che considerasse come suo quel
che possedeva, ma avevano tutto in comune.
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