Sutor, ne supra crepidam...!
Et quae lanigero de sue nomen habet:
Colei che ha nome da una scrofa per metà
pelosa (Sidonio Apollinare VII, 17).
Non sono in grado di garantire l'autore di simile
espressione usata per indicare la citta di Milano anche
se alcuni testi ed il Web lo assegnano allo scrittore latino
cristiano suindicato. Nato a Lione nel 431 ca. all’attività
letteraria associò una brillante carriera politica
e nel 471, assurse anche alla carica di vescovo di Clermont-Ferrand
dove morì nel 486, .
L'etimologia di Milano è incerta. C'è chi
la fa risalire ad un certo Belloveso capo dei Galli, chi
ne deriva il nome dal tedesco Mayland e chi, come cita il
detto riportato, da un mostro, un porco mezzo coperto di
lana, che si vide nel luogo in cui la citta di Milano sarebbe
stata edificata.
Et quasi cursores, vitae lampada tradunt:
E come i corridori essi passano la fiaccola della vita.
(Lucrezio, lib. II,).
E' una staffetta metaforica. Certamente ai tempi di Lucrezio
i genitori potevano dire di passare ai figli, non solo in
senso naturale, la fiaccola della vita. Oggi, nel terzo
millennio, non sappiamo quanto "della fiaccola"
i figli siano disposti ad accettare dai genitori!!!
Eureka:
Ho trovato
Non è una parola latina, ma greca: l'abbiamo pronunciata
tutti almeno una volta nella vita quando, dopo tanto pensare,
la soluzione del problema si è presentata alla nostra
mente. Anche Archimede quando intuì la legge della
spinta idrostatica sui corpi provò non poca soddisfazione
se, dando per vero quanto si racconta, uscì dalle
"Terme" senza rivestirsi tornando a casa nudo.
Ex abrupto:
Improvvisamente.
Si usa spesso a proposito di un oratore che esordisce senza
preparazione alcuna, improvvisando lì per lì.
Ai miei tempi, anche le interrogazioni scolastiche, erano
fatte "ex abrupto" e ne conseguiva che
era indispensabile essere sempre preparati diversamente
da quanto succede ormai da anni che le stesse risultano
programmate.
Ex absurdo sequitur quodlibet:
Da proposizioni assurde ne può derivare ogni
cosa.
E’ possibile trovare, con analogo significato, anche
“Ex falso quodlibet” (= da una premessa
falsa se ne può derivare ogni conclusione). Si tratta
di una affermazione coniata ed usata, molto probabilmente,
dai logici medievali, gli scolastici. Riparafrasandola in
termini di pura logica si potrebbe tradurre con: "data
una premessa assurda, qualsiasi conseguenza è possibile",
e in questo senso ben si addice anche ad un certo modo di
fare comunicazione ed infomazione proprio dei nostri giorni!
Detto segnalato e commentato da
Pietro V.
Ex abundantia cordis:
Dalla pienezza del cuore (Mt 12, 33-35).
La frase completa è:"ex abundantia cordis
os loquitur", la bocca parla dalla pienezza del
cuore. L'uomo buono cava fuori dal buon tesoro cose buone...
Ex aequo:
A parità di merito, alla pari.
Formula usata soprattutto per indicare un punteggio pari
nello sport.
Ex ante:
Da prima.
Con effetto retroattivo. Usato anche come aggettivo relativamente
ad un valore economico programmato o previsto, come ad esempio
un risparmio “ex ante”.
Detto segnalato e commentato da
Carlo T.
Ex cathedra:
Dalla cattedra.
Frase molto frequente nell’uso ecclesiastico, specialmente
per ricordare che il Papa, quando parla "ex cathedra"
cioè come Dottore universale della Chiesa Cattolica,
è infallibile. La frase si usa ironicamente all’indirizzo
di coloro che si danno arie di sapienti.
Excellens in arte non debet mori:
Chi eccelle in un'arte non merita la morte.
Con simile espressione venivano invocati o giustificati
atti di clemenza nei confronti di artisti rei di aver compiuto
qualche crimine. Sia ben chiaro che i nostri politici non
debbano aspettarsi alcun sconto di pena in quanto proprio
non eccellono in alcuna arte sempre che, non si ritenga
tale, il furto legalizzato e l'incapacità a governare.
Excelsior!:
Più in alto!.
E' il titolo della famosa poesia di Henry Wadsworth Longfellow,
che ripete ad ogni strofa tale ritornello. Poeta americano
(1807-1882) fu compositore di raccolte di poesia tra le
quali "Voci nella notte" e "Ballate
ed altre poesie"; quest'ultima comprende anche il famoso
Excelsior .
Exceptis excipiendis:
Fatte le debite eccezioni.
Frase d’uso corrente nelle comparazioni, nelle enumerazioni,
ecc. Si aggiunge alla fine del ragionamento quasi per ricordare,
a chi ascolta, che le eccezioni non intaccano, anzi confermano
la regola.
Excidat illa dies aevo!:
Si perda anche la memoria di questo giorno
(Publio Papinio Stazio, Silvae, V, v. 88).
Urla un figlio all'indirizzo della madre scoprendo il suo
tentativo di avvelenarlo. Troviamo simile concetto anche
nella Tebaide, sempre dello stesso poeta, quando maledice
il giorno che fu testimone del sacrilego combattimento tra
i due fratelli Eteocle e Polinice.
Excitare fluctus in simpulo:
Scatenare una tempesta in un bicchier d'acqua.
La frase ripresa da Cicerone ( De legibus, Libro
III, XVI, 36) è attribuita, dallo stesso, al
proprio nonno che di questo Gratidio ne aveva sposato la
sorella. "Excitabat enim fluctus in simpulo ut
dicitur Gratidius, quos post filius eius Marius in Aegaeo
excitavit mari" (= Gratidio infatti, come egli
era solito dire, sollevava tempeste in un bicchiere, quelle
tempeste che poi suo figlio Mario sollevò nel mar
Egeo).
Il "simpulum" era un
piccolo vaso rotondo con un lungo manico usato nei sacrifici
per versare il vino dal cratere nel vaso del sacrificio.
Ex commodo:
Con comodità; senza fretta.
Cioè senza preoccupazioni con serenità e senza
fretta: si tratta insomma di occupazioni che non hanno urgenza.
Excusatio non petita accusatio manifesta:
Una scusa non richiesta è una chiara autoaccusa.
Quanti si giustificano o cercano di mostrare la propria
innocenza senza che nessuno li accusi in qualche modo, fanno
pensare che siano realmente colpevoli di qualcosa.
Ex dono:
Regalato; proveniente da un dono.
Con questa frase si contrassegnano nei musei le opere d’arte
o altri oggetti avuti in dono da persone munifiche, facendo
seguire alla frase (in genitivo) il nome dell’ offerente.
Si trova specialmente su libri dati in dono a biblioteche.
Exegi monumentum aere perennius:
Ho innalzato un monumento più duraturo del bronzo.
Vedere: Aere perennius.
Exempli gratia:
Per esempio
Alcune volte si usa anche la frase Verbi gratia,
che ha lo stesso significato. Nelle poesie e talvolta nel
discorso ha un leggero sapore ironico.
Exequatur:
Venga eseguito, abbia corso.
Prima della firma dei Patti Lateranensi, "l'Exequatur"
era il visto con cui lo stato italiano dava validità
ed efficacia ai decreti della Santa Sede. Nel diritto internazionale
è l'atto con cui uno stato riconosce la nomina di
un console straniero sul suo territorio.
Ex falso quodlibet:
Accettando come vere affermazioni contradditorie si
può concludere tutto ed il contrario di tutto.
Come scritto a proposito di "nego maiorem"
la base della veridicità in un sillogismo è
l'accettazione della proposizione iniziale come vera ma,
nel momento in cui questa, pur falsa o contradditoria viene
accettata come vera , si può arrivare a qualsiasi
conclusione.
Detto segnalato da Davide De A.
Ex genere Achillis:
Della dinastia di Achille. (Eutropio, Breviario,
II, 11).
Elogio che lo scrittore fa di Pirro, re dell’Epiro,
che si diceva discendere dal famoso eroe della guerra troiana,
rimasto come simbolo di forza, di valore e di lealtà.
Si cita alludendo a qualche nobile personaggio.
Exigua est virtus praestare silentia rebus at contra gravis
est culpa tacenda loqui:
E’ una piccola virtù il saper mantenere il
silenzio sulle cose, ma è invece una grave colpa
il parlare di quelle che dovevano essere taciute (Ovidio.
Ars amat, 11, 603).
Exigui numero, sed bello vivida virtus:
Pochi, ma valorosi in guerra (Virgilio Eneide Libro V, v.
754).
vedi anche "Animos nil magnae laudis egentes".
Enea partendo dalla Sicilia diretto la foce del Tevere,
nella terra che il Fato gli ha assegnato, lascia sull'isola
quanti non hanno il coraggio di affrontare nuove prove dopo
sette anni di sacrifici e di continuo peregrinare. Prende
con sè i più coraggiosi, pochi ma valorosi
cioè, come diremmo oggi usando una popolare espressione,
pochi ma buoni.
Exitus illustrium virorum:
La fine degli uomini illustri, (Plinio il Giovane, Lettere,
Libro VIII, XII,).
Simile espressione si rifà ad un filone letterario
che, assimilando la morte di personaggi illustri, vittime
dell'oppressione imperiale, a quella di Catone e di Socrate,
esaltava il suicidio come "dipartita onorevole
da questo mondo". Il suicidio, per i Romani non
era considerato un atto immorale e la scuola filosofica
Stoica lo appoggiava apertamente se fondato su una decisione
razionale o per evitare una vergogna. Leggendo le "Lettere"
di Plinio conosciamo anche il nome di due personaggi che
avevano coltivato tale filone letterario: Titinio Capitone
(I, 17, e VIII, 12) e Caio Fannio (V,5). Certo è
che in quei tempi e con certi imperatori non è che
ci fossero troppe alternative ed una uscita spettacolare
era sempre preferita ad una pugnalata alle spalle.
Ex libris:
Dai libri.
Con simile locuzione ci si riferisce ad una etichetta,
normalmente ornata di figure e motti, che si applica su
un libro o per indicarne il proprietario o come contrassegno,
ad indicare l'appartenenza ad una biblioteca privata. Possiamo
immaginare che siano nati con la diffusione dei testi stampati.
Alla fine del secolo XIX gli "ex libris" conoscono
poi un’evoluzione sia qualitativa che quantitativa
con lo sviluppo del collezionismo a livello internazionale.