Sutor, ne supra crepidam...!
Interdicere aqua et igni: Proibire l'uso dell'acqua e del fuoco. Espressione questa che equivaleva all'esilio, pena
questa che implicava la "capitis deminutio"
cioè la perdita dei diritti e la confisca dei beni.
Differente da questa era la "relegatio"
pena che venne inflitta ad Ovidio Nasone relegato appunto
a Tomi sul mar Nero. Fu tuttavia una pena crudele sia per
il luogo inospitale e barbaro agli estremi confini dell'impero
sia in rapporto al temperamento del poeta assolutamente inadatto
alla vita solitaria.
Inter Divos relatus est:
Fu annoverato tra gli dei. (Eutropio, Breviario,
VII, 22 e passim).
È il panegirico finale che lo storico fa a Tito, soprannominato
deliciae humani generis, e ad altri imperatori o
re, benemeriti dello Stato e del genere umano. La frase si
cita a proposito di persone costituite in alte cariche.
Interim: Frattanto, (provvisoriamente).
Questo avverbio latino viene utilizzato normalmente per indicare
una funzione provvisoria che una persona assume, nell'attesa
che venga nominato il titolare. Da questo vocabolo deriva
anche il termine "interinale". Introdotto anche
in Italia nel 1997 con la legge "norme per la promozione
dell'occupazione", conosciuta come legge Treu il "lavoro
interinale" è diventato solamente sinonimo di
precarietà!!!
Intermissus enim fit labor ipse levis: La fatica diventa lieve se interrotta da pause (Guarino
Veronese). Guarino Guarini, noto come Guarino Veronese per essere
nato a Verona nel 1374, improntò con il proprio metodo
di insegnamento la scuola di tutta Europa. Nella frase citata
sostiene la necessità di alternare lo studio con lo
svago prescrivendo agli allievi, che frequentavano la sua
celebre scuola, passeggiate in campagna, caccia, danza ed
esercizi fisici.
Morì a Ferrara nel 1460.
Inter nos:
Fra di noi, in confidenza, confidenzialmente.
Corrisponde in certo qual modo all'altra espressione "in
camera caritatis", ma a differenza di quest'ultima
"inter nos" presenta un utilizzo più
comune.
Inter pocula:
Tra i bicchieri.
Nulla è più conviviviale di un bicchiere di
vino buono (ovviamente per i non astemi)! Un appellativo di
Bacco era "Lieo" che significa "Liberatore",
infatti l' uso esagerato del vino libera dalle pastoie delle
convenzioni, creando un'atmosfera confidenziale altrimenti
impossibile: una delle più celebri "vittime letterarie"
del vino è Renzo Tramaglino il giorno della sommossa
di Milano. (I promessi Sposi cap. XIV).
Inter tela hostium:
Tra le frecce dei nemici(Livio Ab Urbe Condita Libro
II - 13).
Vedi "Dux agminis". Si usa simile espressione per
raccontare con una certa enfasi qualche nostra giovanile avventura.
Inter utrumque tene, medio tutissimus ibis:
Resta tra le due, nel centro viaggerai sicuro. (Ovidio
Metam. libro II vers.137-140)
A Fetonte era stato insinuato da Epafo di non essere figlio
di Apollo. Il padre per dissipare ogni dubbio gli consente
di guidare il carro del sole fornendogli le ultime indicazioni:..medio
tutissimus ibis. Neu te dexterior tortum declinet ad Anguem,
neve sinisterior pressam rota ducat ad Aram, inter utrumque
tene! ... nel centro viaggerai sicuro. Il percorso non
deve piegare troppo a destra verso la costellazione del Serpente,
nè portare la ruota troppo a sinistra verso la bassa
costellazione dell'Ara: rimani tra le due. (Sappiamo tutti
com'è andata!!!). A Fetonte si paragona Dante nel Canto
XVII del Paradiso che, tra l'altro, è stato argomento
di tema all'esame di maturità il 22 giugno 2005.
Intra moenia:
Dentro le mura. Vedi "Extra moenia"
In tranquillo esse quisque gubernator potest:
Quando il mare è calmo, ognuno può fare da timoniere. (Publilio
Siro "Sentenze").
Quando non esistono ostacoli ognuno è in grado di fare
il lavoro altrui, anzi è proprio questo il momento
in cui si scopre che il lavoro del vicino è tanto più
facile del proprio.
Intus et in cute:
Dentro e sotto la pelle ( Persio Flacco, sat. III, v. 30).
L'espressione completa sarebbe "Ego te intus et in
cute novi" (Io ti ho conosciuto dentro e fuori della
pelle) anche se comunemente si usa la forma abbrevviata. Si
applica il detto a quanti cercano in tutti i modi di nasconderci
la loro vera natura. Occorre sempre ricordare loro che anche
se il lupo si traveste da agnello sempre lupo rimane e non
ci inganna con un diverso modo di apparire perchè lo
conosciamo "intus et in cute"
Intus Nero, foris Cato: Dentro Nerone, fuori Catone (San Girolamo, Lettere, 125,). Con analogo significato, ad indicare che, come scrive
Seneca (De Beneficiis, Libro IV, 34), spesso "Fallaces
sunt rerum species" (= l'apparenza inganna) troviamo
anche Orazio (Lettere, Libro I, XVI, 45) "Introrsum
turpis, speciosus pelle decora"(= Ignobile dentro
e splendido fuori per la bellezza della pelle) ancora Seneca
(De clementia, Libro I, 1) "Nemo potest personam
diu ferre" (= Nessuno può portare la maschera
per troppo tempo), Varrone (= De re rustica, Libro II,
I, 3)"Non omnes qui habent citharam sunt citharoedi"
(= Non tuti quelli che posseggono una cetra sono citaredi)
anche se la più nota resta quella di Fedro (Favole,
Libro I, VII, 2) : "O quanta species!... Cerebrum
non habet" (= Quanta apparenza!... Ma non ha cervello).
I, nunc, ingratis offer te, inrise, periclis:
Va ora e offriti, deriso e non ricompensato, ai pericoli.
(Virgilio Eneide Libro VII v. 425).
Parole che la furia Aletto dice in sogno a Turno, apparendogli
con le sembianze di Calibe, sacerdotessa di Giunone, per convincerlo
a combattere contro i troiani. Nonostante egli abbia combattuto
per difendere il regno di Latino e gli sia stata promessa
la figlia Lavinia in sposa ora, con l'arrivo dell'eroe troiano,
i suoi meriti e le promesse fatte verranno dimenticati.
Sono le parole che viene spontaneo pronunciare nei confronti
di amici o colleghi ai quali i meriti non solo non vengono
ricompensati ma neppure riconosciuti.
In utroque iure:
Nell'uno e nell'altro Diritto.
Dicesi dei Dottori laureati in Diritto Civile e in Diritto
Canonico. Il motto vien spesso riportato negli Atti vescovili
e curiali.
Invenit calvus forte in trivio pectinem:
Un uomo calvo trovò per caso ad un incrocio un pettine.
(Fedro).
È la favola dei due calvi che, avendo trovato un pettine,
stabiliscono di dividere il tesoro a metà, ringraziando ironicamente
gli dei, per questo dono inutile. È come la grazia che arriva
all’impiccato appena morto.
In verba magistri:
Sulle parole del maestro Vedi "iurare in verba magistri"
In verbo autem tuo laxabo retia: Tuttavia sulla tua parola butterò le reti
(Nuovo testam. Lc,5,5). Dopo una lunga notte di fatica trascorsa sul lago di
Genésaret le reti dei pescatori erano rimaste vuote.
Immaginiamo ora l'espressione dell'apostolo Pietro a cui Gesù
chiede di buttare ancora una volta le reti in acqua: certo
di grande fiducia se risponde con la frase citata. Quante
volte, nel nostro piccolo, certamente con un interlocutore
ben meno importante e, pur non convinti di quanto ci veniva
richiesto, ci siamo, "obtorto collo", trovati
ad esclamare: "In verbo autem tuo domine laxabo retia".
Invidia gloriae comes est: L'invidia si accompagna alla gloria (Cornelio
Nepote, Liber de excellentibus ducibus exterarum gentium Cabria,
III). L'invidia è inseparabile dalla gloria esattamente
come l'ombra è inseparabile dal nostro corpo. In vino veritas:
Nel vino la verità.
E' il seguito del detto precedente "inter pocula"
quando all'ancor accettabile libagione (inter pocula) segue
uno smodato consumo di vino. Riporto un sillogismo attribuito
ad un monaco tedesco non certo astemio: "Qui bene
bibit bene dormit, qui bene dormit non peccat, qui non peccat
vadit in caelum, ergo qui bene bibit vadit in caelum!"
(=Chi beve bene dorme bene, chi dorme bene non pecca, chi
non pecca va in cielo, ergo chi beve bene va in cielo!).
Invita Minerva:
Contro la volontà di Minerva. (Orazio, Ars
poet., 385).
Essendo Minerva la dea della Sapienza, scrivere "invita
Minerva" significa mancar d’estro, d’ispirazione.
In senso più lato si dice di tutti quelli che si dedicano
a studi o ad arti per le quali non hanno disposizioni naturali.
In vitro:
Sotto vetro.
Si usa per indicare fenomeni biologici riprodotti in provetta
e non nell'organismo vivente. Oggi tutti parlano di fecondazione
"in vitro", di culture "in vitro",
di biotecnologie "in vitro".
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