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lab-lau lav-lux
 
Sutor, ne supra crepidam...!

Lavabo inter innocentes:
Laverò tra gli innocenti le mie mani.(Antico Test. Salmo 25 v.6).

La frase presa dal salmo 25 veniva recitata dal sacerdote al momento dell'Offertorio mentre si lavava le mani per poter celebrare, purificato dei suoi peccati, l'Eucaristia. In senso molto più prosaico si usa oggi per indicare, nuovi Pilato, coloro che non vogliono essere coinvolti in casi spiacevoli.

Lectio facilior/difficilior
:
Interpretazione più facile/più difficile.
Nell'edizione critica di un testo con l'espressione "lectio facilior" si indica l'interpretazione più semplice e più correntemente accettata di un passo controverso. Viceversa l'accettazione della forma meno corrente, e quindi con più probabilità di essere autentica è detta "lectio difficilior".

Lectio magistralis
:
Lezione tenuta da un maestro
Con simile espressione si indica una lezione tenuta da un esperto della materia di cui si andrà a trattare. Espressione piuttosto comune in ambito accademico-universitario.

Levius fit patientia quidquid corrigere est nefas
:
Con la pazienza si rende più tollerabile ciò che non si riesce a correggere. (Orazio, Odi, I, 24, 19).

In altre parole, quando non si può raggiungere l’ottimo, bisogna contentarsi del bene. Cioè i pesi che non si possono allontanare, rimuovere, si sopportano più facilmente se uno vi si sottomette con rassegnazione e pazienza.

Libera me Domine
:
Liberami o Signore.
Responsorio recitato o cantato durante una cerimonia funebre per chiedere a Dio di essere liberati dalla morte eterna. Nella versione "Libera nos Domine" (=Liberaci Signore) el'invocazione nella recita delle litanie dei Santi. Si usa in modo improprio per chiedere di essere liberati da un rompiscatole o da una cosa spiacevole.

Libido rixandi
:
Discutere per il gusto di farlo (Abelardo, Theologia summi boni, Libro II, 2.5.)
Si tratta del " desiderio di discutere, fine a se stesso". Troviamo l' espressione usata da
E' l'atteggiamento dei nostri politici negli ultimi anni: non importa la correttezza dell'assunto, importante è fornire argomentazioni che, pur errate, vengano recepite come corrette dagli ascoltatori. Il sofisma, è un esempio di questa "libido rixandi": apparentemente sembra un ragionamento logico, ma la sua coerenza è solamente formale. (vedi i vari "Argumentum ad").

Licet superbus ambules pecunia, fortuna non mutat genus
:
La dea Fortuna non cambia la tua origine anche se cammini superbo per le tue ricchezze (Orazio, Epodi, IV, vv.5,6).
Orazio raccota di uno schiavo affrancato che mette spudoratamente in mostra le sue ricchezze. "Appiam mannis terit sedilibusque magnus in primis eques Othone conyempto sedet"
(=Percorre l'Appia con i suoi cavalli e, cavaliere superbo, siede in prima fila in barba alla legge di Otone). Equivale al nostro proverbio: "Signori si nasce, ricchi si diventa!".

Lilia non laborant neque nent
:
I gigli non lavorano nè filano (Nuovo Testam., Mt. 6,28 e Lc. 12,27).
"Considerate lilia agri quomodo crescunt: non laborant neque nent". (=Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano). Si tratta di un passo del Vangelo che condanna l'ansia tormentosa per le necessità materiali e, pur se ogni uomo prudente dovrà farsi lecitamente le domande “Quid manducabimus?”, aut: “Quid bibemus?”, aut: “Quo operiemur?” (= Che cosa mangeremo?, o: Che cosa berremo?, o: Che cosa indosseremo?), non dovrebbe mai dimenticare che sopra alle vicende umane c'è la provvidenza di Dio.

Linquenda tellus et domus et placens uxor
:
Occorre lasciare la terra, la casa e l'amata moglie (Orazio, Odi, Libro II, XIV).
Il poeta ovviamente non si riferisce ai migranti che da secoli si spostano alla ricerca di una vita migliore per loro e per i propri familiari, ma alla morte che prima o poi, annunciata dalle rughe e dalla vecchiaia, arriverà per tutti. Morire è quasi una colpa e l'erede, che festeggia con un vino pregiato, "Absumet heres Caecuba dignor servata centum clavibus" (=L'erede si approprierà, e se lo merita, del Cecubo che tu hai custodito con cento chiavi) non si comporta in questo modo perchè la morte l'ha fatto ricco ma perchè è vivo.

Lippis (notum) et tonsoribus
:
(Cosa conosciuta) dai miopi e dai barbieri. (Orazio, Satire, 1, 7).

Si dice di cosa più nota della luce del sole. La frase si suol citare con le sole parole "Lippis et tonsoribus". Per esempio: Bella novità! Lippis et tonsoribus!.

Locatio ventris
:
Ventre in affitto.
"Ante litteram" altro non è che quanto noi conosciamo come "utero in affitto". Troviamo, che già nella Bibbia, (Gn. 16. 2,3) Sarai, moglie di Abramo, non potendo dare un figlio al marito gli consiglia di unirsi alla schiava Agar "Ecce conclusit me Dominus, ne parerem; ingredere ad ancillam meam, si forte saltem ex illa suscipiam filios” (=Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole, unisciti alla mia schiava, forse da lei potrò avere figli). Anche nell'antica Grecia era piuttosto diffusa, a causa della differenza di età tra marito e moglie, l'usanza di concedere quest'ultima a giovani belli e forzuti per generare figli sani e robusti atti a difendere la patria e pure tra i romani esisteva uno scambio di mogli fertili. Cito solo come esempio Ortensio Ortalo , contemporaneo di Cicerone ed uno dei più noti oratori ed avvocati del suo tempo il quale, non potendo avere figli dalla moglie sterile, chiese a Catone l'Uticense che gli concedesse in sposa la figlia Porzia già felicemente accasata con Bibulo ma avendoglielo Catone negato chiese sempre allo stesso in moglie Marzia che di Catone era la legittima consorte e questi gliela concesse. Marzia diede ad Ortensio due figli e, dopo la sua morte, tornò dal precedente marito.

Locus sigilli
:
Punto in cui va apposto il sigillo.
Con l'abbreviazione L.S. viene indicato, su un documento, il punto in cui deve essere apposto il sigillo notarile. Secondo alcune interpretazioni il significato corretto sarebbe "Locus signi" ma il significato non varia essendo "sigillum" diminutivo di "signum".

Longa manus
:
Lunga mano
.
Detto che si spiega in modo esauriente con l'immagine del burattinaio che tira i fili dei personaggi. Lo si usa normalmente per indicare in politica personaggi o enti che agiscono per conto di altri che intendono restare nell'ombra.

Longo sed proximus intervallo
:
Dopo, ma ben distanziato (Virgilio, Eneide, libro V, v. 320).

Ai giochi funebri in memoria di Anchise partecipa la migliore gioventù troiana. Nella gara della corsa trionfa Niso, mentre secondo ma ben distanziato insegue Salio; dietro, lasciata una distanza, Eurialo terzo. (proximus huic, longo sed proximus intervallo, insequitur Salius; spatio post deinde relicto tertius Euryalus). Possiamo usare il detto ad ogni fine campionato per... le squadre del cuore, ovviamente le prime tre!

Lucidus ordo
:
Ordine limpido e chiaro (Orazio, Arte poet., 41
).
Il poeta elenca questa dote fra quelle essenziali ad uno scrittore. Spiega in che cosa consista quest’ordine: conoscere quali parti nella trattazione vanno prima e quali dopo; che cosa si deve omettere, cosa trattare più a lungo e soprattutto quale sia l’uso corretto di vocaboli. La frase si cita genericamente per richiamare all’ordine, ed è considerata più classica dell'espressione di scuola medioevale: "Serva ordinem et ordo servabit te" (=Tieni le cose in ordine e l'ordine delle cose ti salverà).

Ludus animo debet aliquando dari, ad cogitandum melior ut redeat tibi
:
Di tanto in tanto bisogna dar riposo all’animo, affinchè poi sia più sveglio nel pensare. (Fedro, Favole, Libro III. 14, 12-13).

Lupo agnum eripere postulant:
Pretendono di strappare l'agnello al lupo (Plauto, Poenulus, Atto III.V, 776).
Con queste parole si potrebbe benissimo riassumere l'atteggiamento dello stato italiano che non riesce, (=che non vuole) estirpare il malaffare, la corruzione, l'evasione fiscale e quant'altro che, da quando sono nato è rimasto nelle pie intenzioni di tutti i governi che si sono avvicendati senza mai nulla risolvere. Esiste un solo modo di strappare l'agnello dalla bocca del lupo: la certezza di una pena certa, commisurata al danno ed immediata. Quando poi il malaffare si annida nelle stesse istituzioni che dovrebbero combatterlo non ci resta che esclamare, prendendo a prestito l'espressione di Giovenale (Satira VI vv. 347,348) che, pur se pronunciata in un diverso contesto, risulta essere valida soprattutto per quelli ai quali è stato demandato il compito istituzionale di far leggi oneste e non "ad personam" e di farle rispettare "Quis custodiet ipsos custodes?" (=Chi sorveglierà i sorveglianti?) senza mai dimenticare il noto brocardo che così recita "Malitia crescente et poena crescere debet" (=Se aumenta la malvagità deve aumentare in proporzione anche la pena o quest'altro " Maleficium iteratum gravius est" (= Il danno reiterato è una aggravante).

Lupo ovem commisisti:
Hai affidato la pecora al lupo (Terenzio, Eunuchus. Atto V.I, 835).
E' una storia che si ripete spesso anzi, se si deve credere a quanto scritto sui giornali e raccontato in televisione, sembra che simile gesto sia stato compiuto anche recentemente da qualche nostro parlamentare, sempre che lo stesso, abituato com'è ad essere frainteso, anche questa volta non abbia travisato le parole con le quali Gesù indica ai discepoli la loro missione: "Ecce ego mitto vos sicut oves in medio luporum; estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae" (Nuovo Testam. Mt. 10,16) (=Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe).

Lupus et agnus
:
Il lupo e l'agnello. (Fedro, Favole, Libro I, 1).
È la nota favola di Esopo, riportata da Fedro, nella quale sì prova che la ragione del più forte è sempre quella che prevale. Fra due che litigano, diceva il Manzoni, volete sapere da che parte sta il torto? Da quella del litigante che grida più forte.

Lupus in fabula
:
Il lupo nella favola.
Frase popolarissima il cui significato è questo: La persona di cui si sta parlando, eccola qui. Si usa appunto al comparire improvviso di chi è l’oggetto del discorso.

Lux veritatis
:
(La storia) è la luce di verità. (Cicerone, De Oratore, lI).

La Storia finisce sempre col mettere nella loro luce i meriti o demeriti degli uomini.

 
lab-lau lav-lux

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