Sutor, ne supra crepidam...!
Macte animo!:
Coraggio!.
L'espressione, usata spesso anche da Voltaire, è un
invito a superare ogni difficoltà senza farci abbattere.
Si ritiene derivata dall'Eneide (Libro IX, 641) dove
Virgilio scrive "Macte nova virtute, puer, sic itur
ad astra" (Coraggio, fanciullo, è così che si arriva
alla gloria). Si tratta della lode e dell'esaltazione che
Apollo fa della Gens Iulia attraverso Iulo, figlio di Enea,
che nello scontro con i Rutuli ha appena ucciso Remolo.
(Ringrazio Antonio che dal Brasile ha segnalato l'esatta fonte
della citazione).
Magister dixit:
Il maestro ha detto.
Vedi anche "Ipse dixit" o "iurare
in verba magistri".
Magistra vitae:
Maestra di vita.(Cicerone, De Oratore, Il).
È un epiteto che si dà alla Storia, la quale, con gli ammaestramenti
del passato insegna come regolarci per l’avvenire.
Magna Charta(libertatum): La Gran Carta (delle libertà) Testo fondamentale dei diritti di libertà
inglese emanato nel 1215 da re Giovanni senza terra e rappresenta
la più antica costituzione inglese. Con esse a tutti
i cittadini liberi venivano concesse previlegi inamissibili
per quai tempi quali poter commerciare fuori e dentro l'Inghilterra,
godere dell'integrità fisica e poter transitare ovunque,
essere sottoposti a imposizioni penali o fiscali nell'ambito
del giusto o della legge...! Nella sola forma "Magna
Charta" viene usata , in senso figurato, per indicare
ogni documento di notevole importanza.
Magna comitante caterva: Accompagnato da un gran numero di persone (Virgilio, Eneide
libro II v.40). La scena ricorda il comportamento dei nostri attuali
politici... non viaggiano mai soli: Quardaspalle nerboruti
e palestrati, portaborse, lacchè e quant'altri all'ombra
del potente di turno sperano di ottenenere favori e far soldi
senza troppa fatica ed essere mantenuti a vita esattamente
come accadeva a Roma (la storia non insegna mai nulla!!!)
tra il "patronus"
ed i numerosi "clientes" . Solo lo
scopo finale è diverso e, mentre Laoocoonte scendeva
alla spiaggia per difendere Troia, loro corrono per difendere
le poltrone! "Primus ibi ante omnis magna comitante
caterva Laocoon ardens summa decurrit ab arce et procul, o
miseri, quae tanta insania, cives?"(=Davanti a tutti
gli altri, accompagnato da una gran folla,
Laocoonte infuriato discende della rocca e da lontano grida:
"Disgraziati, che follia è mai la vostra?).
Magnae spes altera Romae:
Seconda speranza della grande Roma. (Virgilio, Eneide,
XII, 167).
Il verso allude ad Ascanio o Iulo, figlio di Enea, astro nascente
di Roma, considerato il capostipite della gente Giulia. Si
applica a persone che gerarchicamente occupano il secondo
posto dopo il capo.
Magna Graecia:
La grande Grecia
Con l'espressione "Megále Hellás"
i Greci designavano l'insieme delle colonie da loro fondate,
a partire dal VIII secolo A.C., nell'Italia meridionale, dalla
Sicilia alla Calabria alla Lucania e parte della Campania.
Gli abitanti di queste colonie vennero chiamati dagli scrittori
antichi "Italioti" per distinguerli dagl'indigeni
chiamati "Itali".
Magna pars: Gran parte.
Espressione riferita a chi è stato il principale organizzatore
o esecutore di qualcosa.
Vedi anche "Quorum pars magna fui" Detto segnalato e commentato da
Carlo T.
Magna Phaselus: Il grande vascello Nome dato alla città di Cremona per la sua pianta
a forma di grande vascello dove il torrazzo ne ricordava l'albero
maestro e i tetti la tolda. Una storpiatura
di simile espressione ha portato ad un gioco di parole che
ha procurato ai cremonesi il soprannome di "mangiafagioli"
dal dialetto "magna-fasoeu". Troviamo un
riferimento a tale soprannome già ne " La
secchia rapita" del Tassoni (Canto VI, 63).
A manca man dove un torrente stagna, con quattromila suoi
mangiafagioli stava Bosio Duara a la campagna, né seco
aveva i Cremonesi soli...!
Magna res est vocis et silentii temperamentum:
E' gran cosa saper parlare e tacere al momento giusto (Seneca,De institutione morum, 74). ll detto, attribuito a Seneca lo troviamo in
un testo di dubbia paternità conosciuto anche come
"De Moribus". Spesso viene citato anche nella
diversa versione, ma di identico significato, che citiamo
"Magna res est vocis et silentii tempora nosse".
Magna servitus est magna fortuna: Una grande fortuna è una gran schiavitù
(Seneca, De Consolatione, ad Polibium, 6). Scrivendo dall'esilio a Polibio, liberto dell'imperatore
Claudio, ed elogiandone le capacità che lo hanno portato
a godere dei favori dell'imperatore gli ricorda che proprio
a causa di questo non gli è più permesso quanto
rende piacevole il vivere quotidiano: dormire fino a giorno
inoltrato , rifugiarsi nella pace della campagna o organizzare
la giornata a suo piacere e conclude con l'espressione citata:"Multa
tibi non licent, quae humillimis et in angulo iacentibus licent:
magna servitus est magna fortuna" (=Non ti sono
permesse molte cose lecite anche alle persone più umili,
confinate nel loro cantuccio): una grande fortuna è
una grande schiavitù.
Magnificat:
(L'anima mia) Magnifica (Nuovo Test. Lc1,46-48).
E' la prima parole dell'inno di ringraziamento e di gioia
che Maria, scelta da Dio come madre del Salvatore del mondo,
pronuncia rispondendo al saluto della cugina Elisabetta. La
frase completa é: "Magnificat anima mea Dominum..."
L'anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta
in Dio mio salvatore... L'espressione viene normalmente usata
quando desideriamo condividere qualche momento felice della
nostra vita.
Magni nominis umbra:
L'ombra di un grande nome. (Lucano, Fars., I. 135).
La frase è allusiva a Pompeo che, sotto la toga, aveva perduto
le sue virtù belliche. Comunemente si cita a proposito di
persone che hanno avuto il loro quarto d’ora di gloria, ma
che al presente riposano su gli allori passati.
Magnis itineribus:
A marce forzate. Con questa espressione venivano definite le marce estenuanti
di avvicinamento al nemico compiute dall'esercito romano.
Cicerone dice, nella "Pro Marcello", che
mentre gli eserciti solitamente marciavano quello guidato
da Cesare correva. Sembra infatti che in assetto di guerra
(scudo, lancia, gladio e vettovaglie) la fanteria riuscisse
a percorrere 35/45 chilometri al giorno quando la media di
quei tempi non superava i 10 chilometri e narra Svetonio che
sempre Cesare riuscì a percorrere a cavallo in un solo
giorno circa 150 chilometri. Tutto questo era reso possibile
dalla eccezionale rete stradale che, come una ragnatela, attraversava
i territori della Repubblica prima e dell'impero poi. Rete
stradale che, costruita grazie alla lungimiranza di alcuni
consoli quali Emilio Lepido, Aurelio Cotta, Appio Claudio
e di altri di cui queste strade ancor oggi portano il nome,
si rivelò con i suoi tracciati rimasti insuperati fino
all'avvento delle autostrade, strumento indispensabile per
le conquiste romane.
Magnos homines virtute metimur, non fortuna:
I grandi uomini non si misurano dalla fortuna, ma dalla virtù.(Cornelio
Nepote, Eumene, I).
Così dovrebbe essere, ma nella realtà della vita si avvera
il rovescio della medaglia
Maiora premunt:
Ci sono cose più importanti che urgono.
Si dice a chi si sente trascurato da un nostro atteggiamento:
serve a fargli capire che la questione che lo interessa non
può, al momento, avere la nostra attenzione perché sono intervenuti
problemi più importanti da risolvere.
Maior dignitas est in sexu virili: Il sesso maschile ha più dignità
di quello femminile (Corpus juris Justiniani-Digesto 1.9.1.
De senatoribus). Per Aristotele (De generatione et corruptione 2,3)
la donna era un "mas occasionatus" (=uomo
mancato) e, pur comprendendo quanto fosse difficile anche
per personaggi del calibro di san Paolo, Tertulliano, Sant'Agostino,
san Tommaso contraddire simile filosofo resta il fatto che
ancor oggi per la Chiesa, nonostante i tanti proclami, nutre
nei confronti del sesso, sempre visto con ottica maschilista,
un atteggiamento punitivo dimenticando che i comandamenti
dati a Mosè non solo solo due, il sesto e il nono,
ma ben dieci di cui il quinto (non uccidere), il settimo e
il decimo (non rubare) vengono bellamente spesso ignorati
o non spiegati ai fedeli e ai contribuenti con la stessa passione.
Di Tertulliano dottore della Chiesa riporto, solo per cultura,
un passo piuttosto significativo (De cultu foeminarum,
Libro I, 1)"Evam te esse nescis? Vivit sententia
Dei super sexum istum in hoc saeculo: vivat et reatus necesse
est. Tu es diaboli ianua; tu es arboris illius resignatrix;
tu es divinae legis prima desertrix; tu es quae eum suasisti,
quem diabolus aggredi non valuit; tu imaginem Dei, hominem,
tam facile elisisti; propter tuum meritum, id est mortem,
etiam filius Dei mori habuit." (= Non sai che tu
sei Eva? Dura ancor oggi la condanna di Dio verso il tuo sesso;
la tua colpa rimane ancora. Tu sei la porta del demonio! Tu
hai svelato il segreto di quell'albero! Tu per prima hai disobbedito
alla legge divina! Tu sei quella ha convinto Adamo perchè
il demonio non ne aveva la capacità! Tu con estrema
facilità hai distrutto l’immagine di Dio, l’uomo!
A causa della morte che ci hai donato anche il Figlio di Dio
è stato costretto a morire).
Maior e longinquo reverentia:
La lontananza aumenta il prestigio. (Tacito, Annali, I, 47).
È il complemento della frase: "nemo propheta in patria";
spesso le persone sono stimate e apprezzate in lontananza..
Si vede che anche ai tempi di Tacito, tutto il mondo era paese...
come adesso.
Maiores pennas nido:
Ali più grandi del nido. (Orazio, Epist., I,
20) Frase che, come Orazio diceva della sua vita, si
applica a quelli che hanno aspirazioni superiori alla loro
condizione mediocre.
Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego
accipiam: Forse tremate più voi nel pronunciare
questa sentenza che io nell'ascoltarla. Storica frase attribuita a Giordano Bruno l'8 febbraio
1600 dopo aver ascoltato la sentenza di condanna a morte per
rogo.
Mala tempora currunt: Viviamo brutti momenti (Autore ignoto). L'espressione viene usata normalmente per lamentarci
di come stiano peggiorando le cose al giorno d'oggi rapportandole
ai nostri tempi. Non occorre essere "Laudatores tempori
acti" (= Nostalgici del tempo che fu) per trovarci
spesso d'accordo con simile espressione pur senza aggiungere,
come fanno i più pessimisti "atque peiora
premunt" (= e ne stanno arrivando di peggiori).
Detto segnalato da Michele S.
Male irato ferrum committitur: È un errore affidare la spada ad un uomo
in collera (Seneca, De ira, Libro I , XIX, 8). "Haec cui expendenda aestimandaque
sunt, vides quam debeat omni perturbatione liber accedere
ad rem summa diligentia tractandam, potestatem vitae necisque:
male irato ferrum committitur." È evidente
che la persona, cui compete il soppesare e valutare queste
situazioni, deve essere assolutamente libera da ogni turbamento,
quando s’accinge a questo compito, che deve essere svolto
con la massima diligenza: il decidere su vita e morte. È
un errore affidare la spada ad un uomo in collera.
Male parta male dilabuntur:
Malamente acquistato malamente svanisce. (Cicerone).
Equivale al proverbio italiano : La farina del diavolo
va tutta in crusca. Con questo adagio la sapienza popolare
ci ricorda che il furto e l'imbroglio non sono i mezzi più
idonei per arricchire, anche se certamente i più veloci
e che sovente, quanto ottenuto con simili modi illeciti, viene
altrettanto velocemente dilapidato.
Malesuada fames:
La fame cattiva consigliera. (Virgilio, Eneide, VI,
883).
Il poeta mette la fame fra i mostri che sorvegliano l’ingresso
dell’ Inferno. Anche in italiano vi sono proverbi analoghi,
per es.: "La fame caccia il lupo dal bosco".
Malo quam bene olere, nihil olere: Preferisco non avere alcun odore piuttosto che essere
profumato (Marziale, Epigrammi, Libro VI, 55, 5). Sembra che Marziale avesse il dente avvelenato
con quanti, nemici dell'acqua, cercavano di coprire il propri
odori sgradevoli con profumi. Troviamo infatti lo stesso concetto
nel Libro II, 12, 3-4:"Hoc mihi suspectum est, quod
oles bene, Postume, semper: Postume, non bene olet qui bene
semper olet " (=Mi sorge un dubbio o Postumo: tu
hai sempre un buon odore: non ha un buon odore chi ha sempre
un buon odore).
Malum est, malum est, dicit omnis emptor: "Robaccia robaccia", dice ogni compratore (Antico
Testam. Proverbi XX v.14).
e continua"et cum recesserit tunc
gloriabitur"(=e non appena si
ritira si vanta della propria astuzia).Le
origini della contrattazione e della richiesta di sconto,
come si vede, si perdono nella notte dei tempi. L'acquirente
spesso crede di aver fatto un vantaggioso affare, dimenticando
che sovente il venditore ha già praticato un congruo
aumento prevedendo una richiesta di sconto. Ognuno ne è
consapevole, ma in questo gioco delle parti non c'è
soddisfazione se non c'è... contrattazione!
Malum est mulier sed necessarium malum: La donna è una disgrazia, ma
una disgrazia necessaria (Aulo Gellio, Notti Attiche, I, 6). Se diamo per scontato questo giudizio si
dovrebbe pensare che quasi tutti gli uomini considerando l'ostinazione
e la cabarbietà con cui, da che mondo è mondo,
sono al costante inseguimento di questo (piacevole) male,
siano o dei masochisti o dei "minus habens"
; pensiamo, tanto per non prendere ad esempio i recenti fatti
di casa nostra, alla guerra di Troia, al ratto delle Sabine
(anche se si tratta di invenzioni poetiche o storiche), a
re, imperatori, papi e personaggi di ogni ceto: tutti alla
disperata ricerca di simile disgrazia! Gli scrittori romani
non ci sono andati certo leggeri con i loro giudizi sulla
donna: Publilio Siro, Cicerone, Ovidio, Terenzio, Marziale,
Catone, Giovenale che fu forse il più acceso misogino
dell'Urbe con una intera satira, sono alcuni dei rappresentanti
di questo occidente progressista non troppo diverso dall'oriente
più intransigente, almeno a giudicare da certe pagine
della Bibbia o del Corano.
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