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pa-pau pax-plu poe-pra pri-pu
 
Sutor, ne supra crepidam...!

Pax et bonum:
Pace e bene .
Formula di saluto caratteristica della predicazione di s. Francesco e dei suoi seguaci, attestata già dalle più antiche fonti. Compare spesso scritta sulle porte o sulle pareti dei conventi francescani. Nella celebrazione della messa, all'invito del sacerdote, i fedeli si scambiano vicendevolmente tale augurio dandosi la mano.

Pax multa in cella, foris autem plurima bella
:
Nella cella regna un gran pace ma fuori infinite guerre.
L'espressione attribuita ai monaci certosini, fa ovviamente riferimento alla cella del monastero e non alle celle del carcere.

Pax tecum - Pax vobiscum
:
La pace sia con te - La pace sia con voi.
Si tratta di una formula di saluto o benedizione in uso nella chiesa cattolica quando ancora, prima del Concilio Vaticano II, il latino era la lingua usata in ogni celebrazione religiosa.

Pax tibi
:
Pace a te
.
Sono le prime due parole della frase che compare nello stemma di Venezia sul libro che il leone di san Marco tiene aperto con una zampa. Il primo santo patrono di Venezia fu san Teodoro, ma nell'anno 828 san Marco ne prese il posto dopo che due mercanti, Buono da Malamocco e Rustico da Torcello, ne trafugarono il corpo dalla città di Alessandria. Il furto delle spoglie del santo trovò giustificazione con una leggenda secondo la quale un angelo indicò all'evangelista Marco, approdato sulle isole della laguna mentre navigava da Aquileia a Ravenna, il luogo del suo riposo eterno dicendogli: "Pax tibi Marce Evangelista meus" pace a te o Marco, mio Evangelista.

Pecunia non olet
:
I soldi non hanno odore.

Vedi anche "Vulpem pilum mutare, non mores" (=la volpe cambia il pelo ma non il vizio)
La tradizione vuole che con l'intento di aumentare gli introiti l' imperatore Vespasiano inventasse quei piccoli monumenti che portano appunto il suo nome. Stabilì poi una tassa per chi li usava ed una contravvenzione per chi li evitava ed al figlio Tito, puritano e pieno di scrupoli, che protestava, mettendogli sotto il naso una manciata di sesterzi chiese: puzzano?
Ritengo si possa dare una diversa spiegazione. Il ritrovamento di un gran numero di latrine nelle rovine di città romane dimostra come già attorno all'anno 100 a.C, se ne conoscesse l'uso. Ne avevano appreso le tecniche di costruzione dagli etruschi e le abitazioni più fastose già ne erano dotate.
In quelle private lo svuotamento avveniva per mezzo di tubi che scaricavano i residui in una fossa o sulla strada mentre in quelle pubbliche, già diffuse prima dell'epoca imperiale, e che spesso consistevano in semplici recipienti di terracotta dove i cittadini romani depositavano "il superfluo peso del ventre" (Decamerone, II giornata, novella V) lo svuotamento veniva effettuato da poveracci che avevano trasformato questa umile e maleodorante attività in una fonte di guadagno: indispensabile alla pulizia, stiratura, tintura dei tessuti e concia delle pelli, l'urina veniva venduta a caro prezzo ai "fullones", (= lavandai , conciatori). Questo business non sfuggì a Vespasiano che per raggranellare sesterzi tassò la pipì imponendo una tassa sui proventi che da tale commercio derivavano e come sempre... nulla è nuovo sotto il sole dell'Italia.


Pecuniae oboedient omnia
.
Tutto ubbidirà al denaro. (Antico Testam., Ecclesiaste X, 19)

Il brano dell'Antico Testamento, che riporta simile espressione, è relativo ad un passo dove si elogia il comportamento del saggio contrapposto a quello dello stolto che passa il proprio tempo banchettando e divertendosi. Nell'uso comune la frase viene citata con il verbo al presente "pecuniae oboediunt omnia" tutto ubbisce al...dio quattrino, ed effettivamente possiamo renderci conto di come quotidianamente, al potere e al denaro, venga posposta la stessa vita umana.

Pecunia fidens
:
Confidando nel denaro. (Cornelio Nepote
, Lisandro, III).
È la solita teoria dell’onnipotenza del danaro, che talvolta diventa un vero culto.

Pecunia si uti scis, ancilla, si nescis, domina
:
Se lo sai usare, il (tuo) patrimonio t'aiuta, altrimenti ne sarai schiavo.
Simile iscrizione la si può leggere affrescata sulla facciata della residenza del Parroco, dietro la chiesa di Maria Assunta, a Foppolo (Valleve- BG).
(Detto segnalato da Franco C.)


Pede poena claudo
:
Il castigo (arriva) con piede zoppicante (Orazio libro III, Ode II v. 32).

Vedi anche: Culpam poena premit comes.
La giustizia è spesso tardiva ma difficilmente, per quanto possa sembrare claudicante, smette di inseguire la colpa. Chissà se cambierà di... passo dopo il voto di fiducia con cui il "Governo Berlusconi" ha approvato, il 20 luglio 2005, la riforma dell'ordinamento giudiziario... Alessandro Manzoni risponderebbe: giova sperare caro il mio Renzo (I Promessi Sposi cap.XXXIII)

Pendent opera interrupta
:
I lavori iniziati si interrompono (Virgilio Eneide libro IV, v. 88)

Potrebber essere il titolo di una rubrica di "Striscia la notizia" quando il Gabibbo mostra agli italiani dove e come vengono sperperati gran parte dei soldi delle tasse... Didone innamorata dell'eroe troiano dimentica i suoi doveri di regina e ogni attività in Cartagine si ferma...anche da noi tante opere vengono avviate e quasi mai terminate. Perdoniamo Didone che almeno faceva questo per amore, ma non i nostri politici e imprenditori che (quasi) sempre lo fanno per interesse privato.

Pendetque iterum narrantis ab ore
:
E nuovamente pende dalle labbra di colui che parla (Virgilio, Eneide, libro IV, v. 79).

Didone, sempre più innamorata dell'eroe troiano, non vorrebbe tradire la promessa fatta al marito Sicheo, ma la passione la spinge a chiedere ad Enea di raccontare più e più volte le sue disavventure e ad ogni ripetizione si scopre pendere dalle labbra di lui che narra.

Peras imposuit Iuppiter nobis duas
:
Giove ci diede due bisacce(Fedro, Favole, Libro IV, 10, 2)

Le due bisacce sono quella dei vizi altrui, che portiamo dinanzi, bene in vista, e quella dei nostri, che portiamo nascosti sulla schiena.

Per aspera ad astra
:
Attraverso le asperità (le vie faticose) si arriva alle stelle.(Seneca Hercules furens atto II v. 437)

Chi non ricorda le dodici fatiche di Ercole!!! Oddio oggi in Italia risulta più faticoso per la maggior parte delle famiglie tirare la fine del mese che compiere imprese eroiche come il figlio di Giove e di Alcmena, ma come dicevano i latini.... transeat! Ogni ambizioso traguardo richiede sacrifici, e quanto più un'impresa si presenta difficoltosa, tanto maggiore è la soddisfazione nel riuscire a portarla felicemente a termine.

Per fas et nefas
: Con mezzi giusti e ingiusti.
Cioè con tutti i mezzi possibili. Risente della celebre frase machiavellica che il fine giustifica i mezzi.

Pericla timidus etiam quae non sunt videt
:
Il pauroso vede i pericoli anche quando non ci sono!
(Publilio Siro Sententiae v. 452).
Per meglio comprendere il senso di questa espressione possiamo riandare con la memoria alla figura di don Abbondio nei Promessi Sposi. La paura governa la sua condotta accomunando "santi e birboni" che con il loro atteggiamento turbano il suo mondo.

Perierat, et inventus est
:
Si era smarrito ed è stato ritrovato(Nuovo Testam Lc.15 24;32).
Sono le parole che concludono la parabola evangelica del Figliol prodigo. Le troviamo citate al capitolo XXIII de "I Promessi Sposi" quando, nel giorno della conversione dell'Innominato, il cardinale Borromeo si rivolge a don Abbondio dicendo:"signor curato, voi siete sempre con me nella casa del nostro buon Padre; ma questo... questo perierat et inventus est". Sempre in questa parabola troviamo un'altra nota espressione pronunciata dal padre del figlio sciupone, e, come la precedente la troviamo sia al versetto 23 che 30. Si tratta del famoso "vitulus saginatus" cioè del "vitello grasso" che in senso metaforico si dice di servire a tavola in presenza di un ospite di riguardo. Riporto il testo evangelico "Adducite vitulum saginatum, occidite et manducemus et epulemur, quia hic filius meus mortuus erat et revixit, perierat et inventus est”. Et coeperunt epulari".(=Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa).

Perinde ac cadaver
:
Allo stesso modo di un cadavere.

Sant'Ignazio di Loyola pretese che gli appartenenti all'ordine religioso da lui fondato, quello della Compagnia di Gesù, pronunciassero oltre ai voti solenni di Povertà Obbedienza e Castità, comuni a tutti gli ordini religiosi, anche un "quarto voto" di obbedienza totale alla persona del papa "perinde ac cadaver".

Per quae peccat quis, per haec et torquetur
:
Ciascuno sarà punito negli stessi modi con cui ha peccato (Antico Testam.,Sap., 11, 17
).
È una verità tolta dal Libro della Sapienza, comunemente attribuita a Salomone: parlava per esperienza personale?

Pertransiit benefaciendo
:
Passò facendo del bene. (Nuovo Testam. Atti, 10, 38).

È l’elogio della vita del Redentore. La frase viene spesso incisa su tombe di persone che hanno compiuto in vita grandi opere di beneficenza, e su annunzi mortuari di persone pie che hanno fatto proprio l’esempio di bontà del Redentore. Infatti che vi sarebbe di buono su questa terra, se mancasse il conforto di far del bene al prossimo?

Picturae sunt libri laicorum
:
Le figure sono i libri dei laici (Attribuito a sant'Alberto Magno).
Le raffigurazioni pittoriche di episodi biblici o particolari edificanti delle vite dei santi che ancor oggi possiamo ammirare sui muri di tantissime cattedrali o semplici chiese non erano un abbellimento ma avevano un intento didattico ed erano chiamate "Bibbia dei poveri". Poiché nel Medioevo l'analfabetismo tra i ceti meno abbienti era pressochè totale la pittura sostituiva i testi scritti.

Pietas, fundamentum est omnium virtutum
:
La rettitudine è alla base di ogni virtù (Cicerone Pro Gneo Plancio XXIX)
La frase completa suona così: "nam meo iudicio pietas fundamentum est omnium virtutum (=A parer mio infatti l'amore, la rettitudine è alla base di ogni virtù).
Quanto espresso da Cicerone è stato modificato come segue:"Fundamentum est omnium virtutum pietas in parentes" (=L'amore verso i genitori è alla base di ogni virtù).

Piscis primum a capite foetet
:
Il pesce comincia a puzzare dalla testa.
Il detto napoletano, di identico significato, suona pressapoco così "O pesce fete da ‘a capa". Non posso non concordare con loro e con tutti gli esperti conoscitori della freschezza del prodotto ittico ma vorrei sottolineare che, essendo ognuno di noi un piccolo pesce, ogni nostro comportamento non corretto tende ad aumentare il fetore nella cesta dei pesci e tutto questo nella quotidianità e anche in cose di poco conto. L'aumento continuo di questa puzza ci impedisce così di capire con oggettività chi ne produca maggiormente ed è per questo che da anni sopportiamo, senza reagire, certi politici nuovi, vecchi o riciclati.

Plaudite cives!
:
Applaudite cittadini!

La claque esisteva già al tempo di Roma antica, ma era riservata a chi se la poteva permettere con il sistema del clientelismo, non ancora morto nella nostra politica. Solo i poveri attori, poeti e istrioni al termine delle loro fatiche teatrali dovevano umiliarsi a richiedere "all'inclito pubblico" un riconoscimento alla loro fatica con l'invito: Plaudite, cives! Quante volte pure noi siamo tentati di imitarli quanto ci sentiamo ignorati nonostante le nostre fatiche.

Plurima mortis imago
:
I tanti aspetti della morte (Virgilio, Eneide, libro II, v. 369).

Enea continuando nel suo triste racconto a Didone ricorda l'ultima notte della città di Troia messa a ferro e fuoco dai Greci. In ogni dove sangue e lacrime, corpi trafitti dalle spade e orrendamente mutilati: la morte quella notte si presenta sotto i suoi molteplici e più disumani aspetti.

Pluris est oculatus testis unus quam auriti decem:
Vale più un teste oculare che dieci che testimoniano per sentito dire (Plauto, Truculentus, Atto II, VI, 489).
"Pluris est oculatus testis unus quam auriti decem: qui audiunt audita dicunt, qui vident plane sciunt"
(=Vale più un teste oculare che dieci che testimoniano per sentito dire: coloro che ascoltano raccontano quello che hanno ascoltato quelli che vedono sanno con certezza).

 
pa-pau pax-plu poe-pra pri-pu

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