Poenae mora longa:
A volte il castigo è lento ad arrivare(Ovidio, Metamorfosi,
VI, 215).
Non sempre alla colpa segue immediatamente la pena, ma presto
o tardi verrà. Il popolo esprime questo concetto col noto proverbio:
Dio non paga il sabato, cioè non castiga a scadenze fisse.
Poëta nascitur, orator fit:
Poeti si nasce, oratori si diventa. (Ignoto)
Finalmente l'oratoria è diventata una scienza, oggi infatti
tra i tanti indirizzi universitari troviamo anche la "Laurea
in Scienze della Comunicazione", si può pertanto
supporre che questa facilità al colloquio pubblico diventerà
un mestiere ponendosi al servizio di cause non sempre meritevoli.
Furono i filosofi sofisti i primi a trasformare la filosofia
in una professione a pagamento e "l'oratoria" rinunciò
ad essere "verità" divenendo capacità
tecnica di persuasione indipendentemente dalla veridicità
delle asserzioni. Il poeta non ha simili problemi. L'espressione
"licenza poetica" lo mette al sicuro da ogni possibile
critica.
Poete non dolet:
Peto, non fa male(Ignoto)
Il console Cecina Peto si trovò, suo malgrado, coinvolto
nella rivolta di Scriboniano contro l'imperatore Claudio che,
ritenendolo colpevole e per evitargli il disonore di un processo,
gli impose di uccidersi. Poiché esitava, la moglie Arria
estrasse un pugnale, si conficcò la lama nel petto, la
estrasse e, consegnando l'arma al marito, pronunciò la
famosa frase: "Guarda Peto, non fa male, so che proverò
più dolore per la tua ferita" Nell'uso quotidiano
si usa simile espressione per convincere l'interlocutore della
bontà di certe scelte obbligate anche se non gradite.
Pollice verso: Con il pollice girato (Giovenale, Satire, Satira III,35-37.). Jean-Léon Gérôme, pittore e scultore
francese, nel quadro conosciuto come "Pollice
verso" rappresenta un gladiatore nell'arena. Mentre
con un piede costringe a terra l'avversario vinto, guarda il
pubblico in attesa della decisione finale: vita o morte! I pollici
degli esagitati spettatori rivolti verso il basso, come abbiamo
potuto osservare anche in tante altre rappresentazioni sceniche,
non ultimo "Il gladiatore" di Ridley Scott, decretano
l'uccisione del vinto. Il gesto di girare il pollice in segno
di condanna viene così descritto da Giovenale"Munera
nunc edunt et, verso pollice vulgus cum iubet, occidunt populariter..."
(=Ora offrono giochi e quando la plebaglia gira il pollice decretano
la morte per ottenerne il favore). Non esiste prova alcuna che
il pollice rivolto in basso significasse la morte per il gladiatore
anzi si ritiene che a decretarne tale sorte fosse il pollice
rivolto verso l'alto o disposto orizzontalmentecome
una lama rivolta al nemico da uccidere.
Porta itineris dicitur longissima esse: Si dice che la porta sia la parte
più lunga di un viaggio.
Espressione valida sia in senso reale, come distacco da un luogo
e sia in senso figurato intesa come prendere un'iniziativa,
fare il primo passo, la prima mossa. Un filosofo cinese scriveva
"Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il
primo passo" e tale è il viaggio della vita
dove non esiste momento in cui non ci si trovi costretti a prendere
decisioni e non sempre facili o gradevoli. Pensando poi "ai
viaggi della speranza" dove la componente del distacco
e l'incertezza del futuro si associano per rendere ancor più
angoscioso e devastante l'attraversamento
di questa porta rammento quanto scriveva A. Manzoni al cap.
VIII nella notte in cui Renzo e Lucia lasciavano forzosamente
il paese natio "Alla fantasia di quello stesso che
se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove
fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della
ricchezza; egli si maraviglia d'essersi potuto risolvere, e
tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno,
tornerà dovizioso".
L'espressione citata risulta usata spesso in Toscana ed è
presente anche in un libro di Fabio Volo. Detto segnalato da Roberto T.
Porta, patens esto, nulli claudaris honesto!:
Porta resta aperta, a nessuna persona onesta resta chiusa.
Vedi anche: Ibis redibis numquam peribis.
Per questa frase "Martin perse la cappa" di abate
come ricorda il famoso detto. Dovendola scrivere sulla porta
del convento per errore mise la virgola dopo il "nulli"
ed il significato cambiò radicalmente divenendo: porta resta
aperta a nessuno, resta chiusa all'onesto.Come avrebbe potuto
essere affidabile un abate così distratto!
Post bellum auxilium: Aiuto a guerra finita (Erasmo da Rotterdam, Adagia 3.6.17). Si tratta del famoso "Soccorso di Pisa"
di cui parla anche Manzoni al cap. XIII de "I Promessi
Sposi" "...Ferrer, mentre cominciava a dare un
po' di riposo a' suoi polmoni, vide il soccorso di Pisa, que'
soldati spagnoli, che però sulla fine non erano stati
affatto inutili, giacché sostenuti e diretti da qualche
cittadino, avevano cooperato a mandare in pace un po' di gente,
e a tenere il passo libero all'ultima uscita".Sembra che l'espressione faccia riferimento alla prima
crociata quando i Genovesi nella conquista di Gerusalemme fecero
gran parte del lavoro mentre i pisani giunsero quando tutto
era orma finito.
Post equitem sedet atra cura:
Il nero affanno siede dietro al cavaliere. (Orazio, Odi, III,
1, 40).
Il significato del verso oraziano è che in questo mondo si cerca
invano di sottrarsi, con distrazioni e divertimenti, agli affanni
e dolori dell’esilio: essi montano in groppa e cavalcano assieme
al cavaliere.
Post fata resurgo:
Dopo la morte torno a rinascere.
È il motto dell’araba fenice. Nello stile familiare lo fa proprio,
nello scriver lettere, chi ha conservato a lungo il silenzio
con la persona cui scrive. Post fata resurgo: "Finalmente
mi faccio vivo!"
Post mortem: Dopo la morte.
Detto in riferimento a riconoscimento di meriti e simili che
non hanno avuto luogo durante la vita della persona interessata:
"onorificenza post mortem". Detto segnalato e commentato da Carlo
T.
Post mortem nihil est:
Dopo la morte non esiste nulla (Seneca Troades atto II v. 398-399).
Per Seneca la morte libera gli uomini da ogni sofferenza, soluzione
di tutti i dolori (mors dolorum omnium exsolutio est) Inoltre
sostiene che “la morte non è né buona né cattiva, è "nulla"
dal momento che riduce al nulla ogni cosa. Il concetto è espresso
in modo efficace nel II coro delle “Troades”: “Post
mortem nihil est, ipsaque mors nihil: velocis spatii meta novissima”
Dopo la morte non esiste nulla, la morte stessa è il niente:
l'ultima meta di una corsa rapida”.
Post nubila Phoebus:
Dopo la pioggia il sole.
È una sentenza del buonsenso popolare: significa che in questa
vita alle disgrazie sogliono succedere le giornate serene, ai
dolori le gioie. Per questo il famoso Bertoldo quando pioveva
esclamava: "Allegri, che dopo verrà il bel tempo!"
Post prandium aut stabis aut lente deambulabis:
Dopo pranzo o riposa o passeggia lentamente(Scuola
Salernitana- Regimen Sanitatis Salernitanum).
Lo sforzo fisico e mentale sottrae in caso di eccessiva attività
muscolare o cerebrale abbondanti sangue allo stomaco ed all'intestino,
riducendone notevolmente l'attività. La pennichella ha origini
antichissime come possiamo vedere!Per come comportarsi a cena
passate alla prossima citazione.
Post prandium stabis, post coenam ambulabis:
Dopo pranzo riposa, dopo cena passeggia (Scuola Salernitana-
Regimen Sanitatis Salernitanum).
La scuola Salernitana fu certamente l'istituzione più illustre
del Medioevo, nella quale confluirono tutte le pratiche mediche
fino a quel momento conosciute. Nata attorno all'anno mille,
ne venne decretata la definitiva chiusura nel 1811 con un decreto
di G. Murat. Il "Regimen Sanitatis Salernitanum"
è il trattato più famoso prodotto da questa scuola. L'opera,
in versi latini, risulta essere una raccolta di norme igieniche
suggeriti dalla Scuola stessa e posti a fondamento della sua
dottrina.
Post rem: Dopo la cosa.
Nella filosofia scolastica, espressione usata per significare
che l’universale esiste nella mente umana come semplice
nome o concetto senza corrispondenza nella realtà, o
come astrazione dalle cose concrete. Detto segnalato e commentato da Carlo
T.
Post scriptum:
Scritto dopo.
Letteralmente significa: aggiunta ad una lettera già firmata.
Normalmente si usa l'abbreviazione "P.S.". Sovente
non sta ad indicare una dimenticanza, ma piuttosto un modo scaltro
per evidenziare al destinatario un argomento che ci sta a cuore
e che, segnalato come ultima informazione, ci fa sperare non
venga ignorato.
Potius mori quam foedari:
Piuttosto morire che contaminarsi (Attribuita al card. Giacomo
di Portogallo). Di identico significato troviamo anche "Malo mori
quam foedari"(=Preferisco morire
che essere contaminato) attribuito ad Anna di Bretagna e a Ferdinando
I di Aragona re di Napoli.
Praesente cadavere: In presenza del cadavere. Formula giuridica usata a proposito di atti, riti, formalità
legali compiuti con la presenza della salma della persona cui
si riferivano.
Pravo favore labi mortales solent:
Gli uomini sono soliti cadere in errore a causa di ingiusto
favoritismo (Fedro, Favole, Libro 5,5,1).
Questo è il senso che si ricava dall’applicazione della
favola dalla quale la sentenza è tratta: L’uomo, per
favorire ingiustamente questo o quello, si lascia trarre in
errore, sostenendo ad oltranza giudizi sbagliati, che poi dovrà
ritrattare di fronte all’ evidenza dei fatti.
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