“
La Divina Commedia”
( di Eugenio Milza)
Introduzione
Giunto a metà cammino della
vita
nel rilegger Dante, dissi tra me,
quando ancor non l’avevo finita:
"Questa non l’ha scritta sol per sé".
Ne la storia era successo mai
e vi si cimentò soltanto lui,
con ineguale bravura assai,
parlar, dopo la morte, degli altrui.
Parlò con bravura e tono altero,
de: "L’Inferno, il Purgatorio e Paradiso".
Sempre teneva alto il suo pensiero,
mai agli altri concesse un sol sorriso.
Quindi, pensando, mi son detto:
"In eguale materia, me voglio provare,
che crede costì, d’essere perfetto?
Io una nuova “Divina” voglio fare!".
Una notte, nel pieno del sonno,
la mia mente fu presa e rapita
e vidi cose che dire non si ponno,
che mai avea immaginato ne la vita.
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