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Il piccolo abitato di Pradello Colombo, nel comune di Bettola (PC) è ritenuto da molti storici patria del celebre navigatore.
Io, invece, nella chiesa di Pradello sono stata battezzato.
Eugenio Milza

Pradello Colombo

D
ove il grande navigatore è nato,
adesso, ormai, non c’è più niente
ma non era così in passato,
vi abitava, prima, molta gente.

I vecchi hanno sempre detto,
che Colombo da Pradello era partito,
per Genova, ancora giovanetto,
per varcare poi l’oceano infinito.

C’è ancora la sua torre altera,
più volte abbassata con fatica,
che non si sa di che anno era
ma sicuramente è molto antica.

C’era, un tempo, anche l’osteria
e alla domenica e alla sera
gli uomini cantavano in allegria,
bevendo il bianco e la barbera.

D
i giorno giungeva dai boschi vicini
il suono di qualche campanaccio
e le grida festanti dei bambini,
per qualche uccello trovato nel laccio.



D’estate nei campi, gli agricoltori,
quando la giornata stava per finire,
gli uni e gli altri, lasciando i lavori,
“ si davano una voce”, così si usava dire.

Nei dì di festa, a messa erano in tanti,
la piccola chiesa profumava d’incenso
e le donne intonavano mistici canti,
c’era, allora, un fervore intenso.

Ora, sempre chiusa è la chiesa,
deserto e vuoto è il sagrato,
tutto pare rimasto in attesa,
di chi è partito o “ se n’è andato”.

Qualcuno arriva, di tanto in tanto
e va, poco lontano al cimitero,
i più sono là, al camposanto,
anche se, non sembra vero.

 
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