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Molti
piccoli villaggi posti sulle nostre montagne fanno la
fine del “ Villaggio desolato”.
Gli abitanti sono ridotti a poche unità, salvo
nei mesi estivi.
La scuola spesso viene venduta perché gli scolari
sono portati con pulmini presso le scuole del capoluogo.
La corriera, unico mezzo di trasporto pubblico nelle zone
di montagna, viene eliminata.
I passeggeri sono scarsi ed il servizio non è più
remunerativo.
Non sono mai stati dotati di un centro di aggregazione.
Non dimorandovi più un prete stabilmente anche
la chiesa, soprattutto durante la settimana, rimane chiusa.
Quando l’orologio del campanile si guasta non c’è
chi si interessa per farlo riparare.
Il cimitero non ha necessità di essere ampliato
perché molti emigrati finiscono col non fare più
ritorno al paese natio neanche in occasione “ dell’ultimo
viaggio “. |
Eugenio
Milza
6-8-12 |
Villaggio
desolato
Ci
sono poche case
e un po’ disabitate.
Poca è la gente
e un po’ di più in estate.
La scuola è diventata una seconda casa.
L’osteria non c’è mai stata.
La corriera non passa più.
La chiesa è chiusa
e l’orologio del campanile
è fermo da tempo ad una certa ora.
Il cimitero non è mai stato ampliato.
Basta quello costruito in passato.
Non perché là non si muore
ma perché molti
sono andati a morire altrove.
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