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Quando si verificano incidenti stradali ci sono sempre i curiosi che si fermano a commentare l’accaduto spesso intralciando l’opera preziosa dei soccorritori.
Eugenio Milza 31-07-2012
L’ Incideint

Quand gh’è stè l’incideint
s’era farmè botta geint.
I dzivan : “ Andevania fort ?
Avrania buvì ? Gh’è stè di mort ?

Gh’è dal sangu, di vedar rutt,
quälcadöin che i’hann ciappè sutt ? “

Tütt i vurivan dì la sua
e d’dré s’ furmeva la cua.
Po é arrivè la pulisia,
l’ha fatt prèst mandeia via.

I’hann fatt anca di segn col gess
par capì cmé l’era sücces.

Adess gh’è di fiur s’on baston.
Pèr che ‘i dizan : “ Fè mia i cuion,
quand si en gir in compagnia
andè pian e buvì mia.

La vita l’è la roba pö bella che sagh sia “.

L’incidente

Quando c’è stato l’incidente
s’era fermata molta gente.
Dicevano: “ Andavano forte ?
Avranno bevuto ? Ci sono stati dei morti ?

C’è del sangue, dei vetri rotti,
qualcheduno che hanno preso sotto? “

Tutti volevano dire la loro
e dietro si formava la coda.
Poi è arrivata la polizia,
ha fatto presto mandarli via.

Hanno fatto anche dei segni col gesso
per capire com’era successo.

Adesso ci sono dei fiori su un bastone.
Sembra che dicano:” Non fate gli stupidi,
quando siete in giro in compagnia
andate piano e non bevete.

La vita è la cosa più bella che ci sia.

   
   
 
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