La
porta del cuore normalmente è chiusa.
E’ giusto che sia così. Non può
esserci un libero andirivieni dove sono custoditi i
sentimenti più preziosi.
Il Signore sta seduto fuori sul marciapiede ed aspetta
che noi apriamo.
A volte, stanco di aspettare, bussa Lui, con il pugno
chiuso.
Altre volte, per farsi sentire, batte più forte
ed utilizza un dispositivo ormai caduto in disuso, di
cui sarei curioso conoscerne il nome.
Si vede ancora adesso sui portoni imponenti dei palazzi
medioevali o di certi conventi.
Quando questo curioso dispositivo viene percosso, il
suono diventa più forte ed incisivo e si propaga
nei cortili interni.
Prima o poi nella vita, il Signore, che è il
Signore di tutto, anche del nostro cuore, mette lui,
di sua iniziativa la mano sulla maniglia della porta.
Non la ruota nemmeno e la spinge con decisione.
La porta si apre eludendo la serratura. Lui entra elegante,
da vero Signore, con una valigetta in pelle piena di
dolore ed allora ci sentiamo annientati dalla sua potenza…… |