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La porta del cuore
Eugenio Milza

La porta del cuore normalmente è chiusa.
E’ giusto che sia così. Non può esserci un libero andirivieni dove sono custoditi i sentimenti più preziosi.
Il Signore sta seduto fuori sul marciapiede ed aspetta che noi apriamo.
A volte, stanco di aspettare, bussa Lui, con il pugno chiuso.
Altre volte, per farsi sentire, batte più forte ed utilizza un dispositivo ormai caduto in disuso, di cui sarei curioso conoscerne il nome.
Si vede ancora adesso sui portoni imponenti dei palazzi medioevali o di certi conventi.
Quando questo curioso dispositivo viene percosso, il suono diventa più forte ed incisivo e si propaga nei cortili interni.
Prima o poi nella vita, il Signore, che è il Signore di tutto, anche del nostro cuore, mette lui, di sua iniziativa la mano sulla maniglia della porta.
Non la ruota nemmeno e la spinge con decisione.
La porta si apre eludendo la serratura. Lui entra elegante, da vero Signore, con una valigetta in pelle piena di dolore ed allora ci sentiamo annientati dalla sua potenza……

 
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