Ninnananna marinara (Giuseppe Nanni)
Dormi, figlio del marinaro!
Con la vela gonfiata dal vento
babbo viaggiasul mare amaro.
Sopra: stelle, cento e cento,
sotto, il flutto sonnolento
che si colora di scuro e di chiaro.
Frange di spuma sopra l'onde
par che ripetano canzoni strane.
Anche il babbo canta: risponde
e sogna cose vicine e lontane:
razzar di vetri, tinnir di campane,
voci tra il buio dell'acque profonde.
Simili sono, bimbo, e sorelle
la sua barca e la tua culla,
legni perduti sotto le stelle
(ma qui c' è mamma che ti culla
là c'è l'onda. La barca rulla
sotto il vento delle procelle...).
Dormi, dormi, piccolo caro,
il tuo candido sonno di giglio.
Tra il nembo atroce una mano d'acciaro
tiene il timone come un artiglio;
per te solo, per te, suo figlio,
batte il cuore del marinaro.
Con la vela gioiosa di sole
tornerà babbo da chi lo vuole.
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