Am arcord... di nonna Mariuccia
San Francesco (Fausto Salvatori)
Parlava alle cicale, predicava agli uccelli,
e l'albero e l'arbusto erano suoi fratelli.
A la Vergine Santa, con l'anima amorosa
volgendo la preghiera, dicea - Mistica rosa.
Poi levava la voce in gloria del Signore;
dova posava il piede, ivi nasceva un fiore.
Le agnelle al suo passare correvano liete,
le tortore selvagge rendeva mansuete;
ai lupi furiosi donava la dolcezza;
tanta virtù: gentile aveva la carezza!
Amava, con l'esempio, ornare le parole;
e gli umili diceva simili alle viole,
che germoglian tra il verde, modeste ed ignorate,
ma d'un sottile aroma nel calice beate.
Il Santo aveva lacrime per tutte le sventure,
lieto benediceva tutte le creature:
avea l'anima pura come il fiore del giglio,
la carità splendea, soave nel suo ciglio,
la carità che i poveri e i dolenti consola:
come una fonte limpida era la sua parola.
Grazie
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aggiornamento:
02.10.2015
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