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Am arcord... di nonna Mariuccia

Il diavolo e il contadino

Lavorava nel campo, potando gli olivi, quando scorse sul ciglio un forestiero che lo fissava, con due occhi che sembravano carboni accesi.
Il contadino fece vista di nulla, e seguitò a tagliare i rami. Ma si sentiva addosso quello sguardo che sembrava scottasse. Con la coda dell'occhio osservò lo strano individuo. Aveva il cappello calcato sulla fronte, la bocca arcuata da cui usciva un riso fine e tagliente.
Il contadino l'osservò meglio. Vide che dai calzoni dello sconosciuto usciva un piede di capra.
- Ho capito, - pensò il contadino dentro di sé, - ho capito, è il diavolo in persona.
Non si spaventò e seguitò a potare.
- Quell'uomo, - disse ad un tratto il forestiero. - È faticoso lavorare?
- Come no! - rispose il contadino. - Il lavoro è sempre fatica.
- Perché allora non smettete di lavorare? - disse il forestiero.
- Perché chi non lavora, non mangia.
. Se volete venire al mio servizio, mangerete senza lavorare.
Non c'era dubbio. Non poteva essere che il diavolo a fare una simile proposta.
Il contadino pensò dentro di sé:
- Sì, con te mangerei anche senza lavorare, ma mi dannerei l'anima. Però a voce alta rispose:
- Volentieri verrò al vostro servizio.
Il diavolo ebbe un ghigno; s'alzò di scatto e disse:
- Andiamo!
- Aspettate, - rispose il contadino. - Non posso lasciare il lavoro a mezzo. Io verrò al vostro servizio quando non avrò più nulla da fare.
- Va bene, - acconsentì il diavolo. E si rimise a sedere. Il contadino seguitò a potare. Quando fu in fondo al campo, il diavolo si alzò fregandosi le mani.
- Hai terminato?
- Ho terminato di potare, ma ora devo concimare. Il diavolo si morse le labbra.
- Allora ripasserò domani.
- Va bene.
L'indomani il contadino aveva finito di concimare.
- Ora puoi venire con me, - gli disse il diavolo.
- Volentieri, ma prima occorre che governi le bestie.
- Spicciati, su!
Quando ebbe governato le bestie, il contadino disse:
- Ora bisogna che zappi l'orto.
Quando ebbe zappato l'orto disse ancora :
- Ora devo scassare la vigna.
Dopo la vigna, fu la volta del prato; dopo il prato il bosco; dopo il bosco il canneto. Ogni giorno portava un nuovo lavoro; ogni ora una nuova cura.
Il diavolo gli andava dietro zoppetto zoppetto, sperando che quel lavoro fosse l'ultimo. Ma il contadino non può mai dire di aver finito. Ha sempre qualcosa da fare, sempre qualcosa da riguardare.
Alla fine il diavolo si stancò.
Egli aveva poca pazienza e quella poca la perse presto. Il contadino, ridendo dentro di sé, seguitò a lavorare nel suo podere, senza fermarsi mai.
Fu così che non si mise mai al servizio del diavolo tentatore.

   
 
 
 
 
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Ultimo aggiornamento: 02.10.2015  
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