Lavorava nel campo, potando gli
olivi, quando scorse sul ciglio un forestiero che
lo fissava, con due occhi che sembravano carboni
accesi.
Il contadino fece vista di nulla, e seguitò
a tagliare i rami. Ma si sentiva addosso quello
sguardo che sembrava scottasse. Con la coda dell'occhio
osservò lo strano individuo. Aveva il cappello
calcato sulla fronte, la bocca arcuata da cui usciva
un riso fine e tagliente.
Il contadino l'osservò meglio. Vide che dai
calzoni dello sconosciuto usciva un piede di capra.
- Ho capito, - pensò il contadino dentro
di sé, - ho capito, è il diavolo in
persona.
Non si spaventò e seguitò a potare.
- Quell'uomo, - disse ad un tratto il forestiero.
- È faticoso lavorare?
- Come no! - rispose il contadino. - Il lavoro è
sempre fatica.
- Perché allora non smettete di lavorare?
- disse il forestiero.
- Perché chi non lavora, non mangia.
. Se volete venire al mio servizio, mangerete senza
lavorare.
Non c'era dubbio. Non poteva essere che il diavolo
a fare una simile proposta.
Il contadino pensò dentro di sé:
- Sì, con te mangerei anche senza lavorare,
ma mi dannerei l'anima. Però a voce alta
rispose:
- Volentieri verrò al vostro servizio.
Il diavolo ebbe un ghigno; s'alzò di scatto
e disse:
- Andiamo!
- Aspettate, - rispose il contadino. - Non posso
lasciare il lavoro a mezzo. Io verrò al vostro
servizio quando non avrò più nulla
da fare.
- Va bene, - acconsentì il diavolo. E si
rimise a sedere. Il contadino seguitò a potare.
Quando fu in fondo al campo, il diavolo si alzò
fregandosi le mani.
- Hai terminato?
- Ho terminato di potare, ma ora devo concimare.
Il diavolo si morse le labbra.
- Allora ripasserò domani.
- Va bene.
L'indomani il contadino aveva finito di concimare.
- Ora puoi venire con me, - gli disse il diavolo.
- Volentieri, ma prima occorre che governi le bestie.
- Spicciati, su!
Quando ebbe governato le bestie, il contadino disse:
- Ora bisogna che zappi l'orto.
Quando ebbe zappato l'orto disse ancora :
- Ora devo scassare la vigna.
Dopo la vigna, fu la volta del prato; dopo il prato
il bosco; dopo il bosco il canneto. Ogni giorno
portava un nuovo lavoro; ogni ora una nuova cura.
Il diavolo gli andava dietro zoppetto zoppetto,
sperando che quel lavoro fosse l'ultimo. Ma il contadino
non può mai dire di aver finito. Ha sempre
qualcosa da fare, sempre qualcosa da riguardare.
Alla fine il diavolo si stancò.
Egli aveva poca pazienza e quella poca la perse
presto. Il contadino, ridendo dentro di sé,
seguitò a lavorare nel suo podere, senza
fermarsi mai.
Fu così che non si mise mai al servizio del
diavolo tentatore.
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