Marzo è un mese che non ha un buon nome.
La gente non lo dice “ maledetto” come
Febbraio; lo crede semplicemente un po' matto. “
Marzo pazzo”. In realtà marzo
è come un ragazzo un po' incostante: ora
ride, ora piange, ora fa tempesta, ora fa bonaccia,
..............................“
Marzo, o ti brucia o t'agghiaccia “.
Non c'è da fidarsi di lui. Non si sa mai
come la pensa, e spesso fa dei brutti scherzi.
Per fare conoscere il carattere dispettoso di marzo,
si racconta una storia, di lui alle prese con un
pastore, o meglio di un pastore alle prese con lui.
Uscendo con le sue pecore, il pastore trovò
dunque Marzo, che fischiettando succedeva a Febbraio.
-Buon giorno pastore, - disse il mese nuovo - dove
porti le pecore a pascolare?
-Oggi, - rispose il pastore, - vado al monte.
-Bravo, fai bene! - disse Marzo, ed ebbe una luce
sinistra nell'occhio. Infatti corse al monte a far
tempesta.
Ma il pastore, che aveva capito l'intenzione di
Marzo, invece di salire al monte, scese al piano.
La sera, incontra Marzo tutto inzuppato d'acqua
e coi capelli arruffati.
-Come è andata oggi? - chiede Marzo al pastore.
-Bene. Sono stato al piano ed è stata una
bellissima giornata.
Marzo si morse le labbra.
-E domani dove andrai? - chiese al pastore.
-Domani torno al piano.
-Fai bene.
La mattina dopo Marzo corse al piano a far burrasca.
E il pastore invece sale al monte. La sera si ritrovarono,
Marzo tutto fradicio, il pastore col suo gregge
asciutto e ben pasciuto.
-E oggi come è andata?
-Benissimo, sono stato al monte con un sole bellissimo.
Marzo fece una smorfia.
-E domani dove andrai?
-Domani vado al piano. Ho visto certi nuvoloni dietro
il monte.
-Ben pensato!
Il giorno dopo Marzo tornò a far burrasca
al piano e il pastore salì nuovamente verso
il monte. Seguitarono così per trenta giorni
a ingannarsi tra loro, e a Marzo non riuscì
mai di cogliere il pastore con una bella, acquata.
La sera del trentesimo giorno il pastore disse:
-Ora non c'è più paura di brutti scherzi.
Domani entra Aprile e posso essere tranquillo. Andrò
in montagna, ormai il tempo buono è venuto.
Lo sentì Marzo e corse dal fratello:
-Aprile, fammi una carità. Prestami un giorno.
Ho bisogno di vedere un pastore al quale voglio
fare un regalo!
Aprile è un mese mite e accondiscendente.
- Prendilo pure - rispose al fratello, - te lo regalo
per, sempre.
Il giorno dopo finalmente Marzo colse il pastore
sul monte. Con fischi acuti gli sbrancò il
gregge, gli portò via il mantello, gli bagnò
tutte le pecore.
La sera poi andò a trovarlo dinnanzi al fuoco,
dove il pastore si rasciugava.
-Come è andata oggi?
- Male, vento, acqua, grandine e anche un po' di
neve. Non capisco come il mese di Aprile....
Allora Marzo gli raccontò come si fosse fatto
dare un giorno dal fratello e ne avesse non più
trenta, ma trentuno.
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