Dicembre si lagnava. Piangeva continuamente
sgorando con le sue lacrime tutti gli alberi del
bosco; singhiozzava nelle grondaie; gemeva facendo
mugolare il vento nelle gole dei monti.
- Che mese disgraziato sono io, - diceva facendo
il viso nuvoloso e triste. - Non fiori nei giardini;
non frutti nei pomari; non nidi nei boschi; non
canti nella campagna. Io sono il mese più
triste dell'anno, senza bellezza e senza dolcezza.
Il mio colore è di cenere, il mio suono è
lugubre. Nessuno mi ama, nessuno mi desidera. Sono
sopportato dagli uomini. Le bestie mi temono, le
piante mi odiano. In cielo le nuvole scure sembrano
fantasmi paurosi. In terra gli alberi spogli sembrano
scheletri tristi. Io non porto nessun dono, non
prometto nessuna consolazione. I miei gioielli sono
i ghiaccioli; il mio vestito è la neve gelida;
il mio cappuccio è la nebbia tetra. Dove
tocco gelo, dove accarezzo bagno. Nulla è
piacevole e buono in me. Meglio se io non fossi.
Tutti sarebbero felici della mia sparizione. Tra
i vari mesi dell'anno io sono il crudele, l'indesiderato,
il terribile, l'odioso.
Lo sentì il Creatore:
- Non ti lagnare Dicembre, - gli sussurrò
di su le nuvole fosche. - Non crederti tanto infelice.
Io farò di te il mese più splendido
e ricco. Ti donerò un giorno, un giorno solo,
ma tale, che ti renderà glorioso e desiderato.
Per quel giorno tu sarai amato più di ogni
altro mese. Uscirà da te una luce che vincerà
in splendore anche le più calde giornate
estive.
Dicembre a queste parole sospese il suo lamentoso
vento e smise di sgocciolare umidità sulla
terra.
È vero, - continuò il Creatore, -
tu non hai da offrire agli uomini neppure un frutto.
I tuoi colori sono smorti; la tua musica rattristante.
Ma consolati. Il frutto più bello, più
prezioso e più santo maturerà nei
tuoi giorni, in una luce di miracolo, tra suoni
angelici. Mai si vedrà prodigio più
splendido; mai dono più grande sarà
offerto agli uomini.
Che cosa accadrà dunque mai nei miei giorni?
- chiese ansioso Dicembre.
In una notte di abbagliante mistero, nascerà
sulla terra il mio Figlio prediletto. L'atteso dei
secoli giungerà in uno dei tuoi giorni. Il
fiore della Grazia fiorirà sulla tua neve;
il frutto della Carità maturerà ai
tuoi geli. E tu sarai il più felice di tutti
i mesi perché vedrai nascere Gesù.
Realizzato
da Luca, Catia, Mariuccia e Antonio.
Ottimizzato per Internet Explorer e Mozilla Firefox, risoluzione consigliata
800*600 - 1024*768 pixel.
Tutti i diritti riservati.