Home Revigozzo Valnure Castelli S.P.Q.R. Autori Gastronomia Contatti Link
   
   
  » Am arcord...
  » Matilde
  » Presepio
  » ...????...
   
   
   
  E-mail
  » Catia
  » Luca
  » Antonio
  » Mariuccia
Am arcord... di nonna Mariuccia

La croce sul pane

..............................................................................Santa Chiara

San Damiano era un piccolo convento poco più grande di una casa di contadini. Gli olivi arrivavano all'altezza del tetto. La chiesina era come una stanza rozzamente costruita, ma alle monache pareva più bella delle più belle cattedrali, perchél'aveva riparata San Francesco con le sue mani. Poi l'aveva donata lui a Santa Chiara.
Il convento era nudo e povero come la chiesina. Chiara non voleva che le sue compagne vivessero nell'agio. Dormivano su assi di legno, con sacconi di paglia.
A tavola sedevano su sgabelli, e la mensa era formata da assi non piallate.
Chiara veniva dalla famiglia degli Scifi : una famiglia nobile e ricca di Assisi. Pregava e lavorava tutto il giorno. Le sue compagne, anch'esse, avevano lasciato volentieri ricchezze e vanità per servire Dio e i poveri. Si chiamavano, Amata, Angeluccia, Chiarella, Mansueta, Benvenuta.
Formavano come una famiglia, e Chiara, che era la più giovane, veniva considerata come la mamma. Obbediva a lei, anche la sua vera mamma, che s'era fatta monaca dopo la sua figlia, e si chiamava Ortolana, perché pensava all'orto del convento.
Tutte obbedivano a Chiara, perché era la più buona e la più santa.
Da quando si era recisa le trecce per eseguire San Francesco, nessuno l'aveva sentita o lagnarsi o brontolare o anche parlare inutilmente. Pareva un angelo, Alla sua bellezza naturale si era aggiunta la bellezza soprannaturale dell'anima, che le splendeva negli occhi luminosi.

.............................................................................. La benedizione

Un giorno anche il Papa volle scendere da Assisi a San Damiano. Chiara con le compagne aveva ornato di fiori la chiesina, aveva unto con l'olio le tavole della mensa, e cosparso di rami d'olivo la stradicciola che portava nell'orto.
Giunse il Papa, e le donne gli s'inginocchiarono dinanzi. Poi egli rivolse a loro il discorso. Chiara, estatica, ascoltava quelle parole e se le imprimeva nella mente. Non s'accorse che il tempo passava e che s'avvicinava l'ora del desinare.
Si riscosse quando due suore s'avvicinarono alla tavola, e chiese al Papa se concedeva l'onore di benedire la loro mensa. Ma non c'era che pane. Pane nero, in grosse forme rotonde. Pane che le monache ricevevano in carità dai contadini dei dintorni.
Le belle forme furono disposte sopra la tavola lustra, e Chiara, inginocchiata davanti al Papa, pregò:
- Santo Padre vi piaccia per carità benedire questo pane avuto in elemosina.
- O amica di Dio, - rispose il Papa, - io desidero che tu stessa benedica questo pane.
- Santissimo Padre, - esclamò Chiara tirandosi indietro, sarei da rimproverare, se io, povera donna, benedicessi questo pane dinanzi a voi che siete il vicario di Cristo!
Ma il Papa insistette ancora:
- Perché tu non sia incolpata di superbia, io ti comando, per la santa obbedienza, che sopra a questi pani tu faccia il segno della santa croce.
Chiara s'alzò confusa, e guardando verso il cielo, con la mano destra tracciò in aria una grande croce, invocando il nome del Padre, del Figliolo e dello Spirito Santo.
Allora il Papa vide, e videro i cardinali e le povere donne che erano intorno, come sulla dura crosta, di ogni pane fosse apparso, per miracolo, un profondo segno di croce.

   
 
 
 
 
» Poesie e Racconti...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Home Revigozzo Valnure Castelli S.P.Q.R. Autori Gastronomia Contatti Link
Grazie per la visita:
pagine viste dal 20.02.06
Ultimo aggiornamento: 02.10.2015  
Diritti riservati come da
Creative Commons License 2.5
CreativeCommons License
Realizzato da Luca, Catia, Mariuccia e Antonio.
Ottimizzato per Internet Explorer e Mozilla Firefox, risoluzione consigliata 800*600 - 1024*768 pixel.
Tutti i diritti riservati.