E' un fiore portato dal di fuori
in Italia. Un fiore che viene dall'Asia, con una
sua gentile leggenda.
Si racconta che una bambina con gli occhi a mandorla
e coi capelli stretti stretti in una piccola ciambella
fermata da spilloni sulla sommità del capo,
si presentò al tempio con un fiore di campo
in mano.
Non aveva potuto trovare altro, perchè la
stagione dei fiori era trascorsa e già l'inverno
si avvicinava.
"Dio mio" pregò con fervore. "
La mia mamma è malata, molto malata. Ti prego
di farla vivere ancora a lungo. A casa siamo in
cinque fratelli ed io sono la maggiore. Abbiamo
ancora bisogno di lei, delle sue cure, del suo affetto...!
Non potè proseguire, perché piangeva
e le lacrime lucide come perle scendevano sulla
pelle gialla del suo visino addolorato. Poi riprese
a stento: "Volevo donarti un bel mazzo di fiori...
Ho cercato dovunque. Non ho trovato che questo povero
fiore... Accettalo... Te l'offro di cuore".
"Accetto il tuo dono. Tua madre vivrà
ancora tanti anni quanti petali ha il fiore che
mi offri"!
La bambina rapidamente contò i petali del
fiore:"Uno, due, tre, quattro, cinque!"
Pensò mentalmente:"Sono pochi"
Un'idea rapidissima le passò nel pensiero
e prima di infilare il fiore nel vaso votivo, si
inginocchiò ai piedi dell'altare e pazientemente,
con le unghie finissime e taglienti, divise i cinque
petali in tante strisce sottilissime.
Alla fine del suo amoroso lavoro il fiore aveva
mutato aspetto. I petali si erano moltiplicati in
gran numero, attorcigliandosi leggermente fra loro
e formando un ciuffo nel quale era difficile contare
una per una le striscioline finissime.
Raggiante e piena di speranza, la bambina si rialzò
e infilò il gambo del suo strano fiore nel
vaso.
Il suo amore e la sua pazienza furono premiati.
La mamma guarì e visse lungamente. Quanti
anni? Non fu facile contarli, come non è
facile contare i petali del crisantemo.
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