Vita estiva
..............................................................................Trasformazione
Il maggio fioraio
ancora non è passato, e già si sente
che è prossima. Il sole è alto sull'orizzonte.
Le piante son tutte fiorite e gl'insetti alati ronzano
incessantemente attorno alle corolle aperte.
Gli insetti sono gli animali dell'estate. Volano
nell'aria cada, battendo follemente le loro ali
lucide, e producendo mi ronzio, un bòmbito,
un sibilo incessante. Sono vestiti di velluti e
di sete preziose; hanno èlitre smaltate e
verniciate; ali trasparenti e colorate. La luce,
il sole, il calore li fanno luccicare, risplendere,
fiammeggiare. E come sono cambiati dal loro primo
aspetto!
L'insetto è un animale che si trasforma completamente
più di una volta. Sembra incredibile che
la farfalla, con quattro ali leggerissime e variopinte,
sia lo stesso animale che pochi giorni prima appariva
un bruco grosso, peloso e bavoso.
Dall’uovo nasce un bachino che gli scienziati
chiamano larva. Questa non è che la prima
forma dell'insetto. Al risveglio della primavera
la larva si desta con un formidabile appetito. mangia,
mangia, mangia. Ha di solito una bocca provvista
ai mascelle durissime, a tanaglia. Ha uno stomaco
potente, e capace di digerire anche il legno.
Ma non mangia per nutrirsi soltanto. La larva ha
di solito una industria da esercitare. Quasi sempre
ha nel suo corpicciolo una filanda
Quando ha mangiato molto, pare che si addormenti,
o nel bozzolo filato o appesa a qualche stelo d'erba.
Nel sonno diventa brutta, dura, grinzosa. Prende
allora il nome di ninfa.
Ed ecco una cosa meravigliosamente strana. Nel sonno
la ninfa comincia a contorcersi; pare che soffra;
pare che lotti dentro di sé. Infatti a un
tratto, la dura sua pelle scoppia, e dalla ninfa
esce un animale completamente nuovo. Un animale
che non somiglia punto a quello dal quale è
uscito.
La larva, per esempio, aveva una forte e larga bocca
a tanaglia? Il nuovo animale non ha neppure la bocca;
al suo posto ha una specie di tromba che gli serve
per succhiare. Da masticatore l'insetto è
diventato succhiatore.
La larva era un bruco che strisciava sulle foglie?
Il nuovo animale invece ha, per esempio, lunghe
gambe e fa salti. Da strisciatore l'insetto è
diventato saltatore.
La larva era grossa e grassa e pelosa? Il nuovo
animale è snello, provvisto di ali trasparenti
e leggerissime. Da scavatore l'insetto è
diventato volatore.
Non si conosce in natura un animale che si sappia
trasformare come l'insetto ; dall'uovo diventa larva
o bruco; da bruco diventa ninfa o crisalide; da
ninfa finalmente diventa insetto perfetto.
L'uovo si è maturato nell'oscurità,
sepolto nella materia nutritiva; la larva è
vissuta nell'ombra, tra l'erba o nella scorza degli
alberi; la ninfa ha dormito al buio, chiusa nel
bozzolo o ravvolta nelle foglie. L'insetto perfetto
invece si lancia nel sole, spiega le sue ali iridescenti
nella luce, ronza nell'aria. L'estate è il
suo regno e il caldo è la sua vita.
..............................................................................Amici
delle piante
Ma non si era
detto che gli uccelli avevano sterminato gli insetti?
Se ora si guarda nel sole, si vedono passare ali
fiammeggianti; se si guarda tra le erbe dei prati,
si vedono animalini che si arrampicano sugli steli,
che girano sulle foglie, che scavano attorno alle
radici; sui fiori è tutto un palpito di farfalle.
Gli insetti non sono stati completamente distrutti
dagli uccelli, perché nella natura non esistono
guerre di sterminio.
Iddio che ha creato le piante, gli animali, gli
elementi, non ha fatto nulla d'inutile. Tutti gli
esseri, tutte le cose hanno il loro compito nella
vita del mondo.
Perciò gli uccelli, in primavera, non hanno
distrutto tutti gli insetti. Hanno soltanto trattenuto
la loro invasione. E gl'insetti scampati dallo sterminio
primaverile, diventano, nell’estate gli amici
più utili alle piante.
Si capisce facilmente come i nemici delle piante
siano diventati ora gli amici dei fiori.
In primavera molti insetti erano allo stato di larve.
Avevano una spaventosa fame; erano muniti di mascelle
infaticabili. In pochi giorni avrebbero divorato
tutto il verde della campagna.
Ma ora molti di loro non hanno più denti
per. mordere. Non sono più famelici. Sono
soltanto golosi, Entrano dentro le corolle delicate,
scrollano la pianta, agitano i petali, ma quando
escono fuori ronzando, il fiore non ha subìto
nessun danno. Anzi le piante sono contente delle
visite che questi insetti fanno ai loro fiori.
..............................................................................I
fiori
Sapete come
è fatto un fiore? Sopra un verde calice formato
da sepali, s'apre la corolla formata da petali variamente
colorati. Nel mezzo della corolla ci sono gli stami,
che portano sacchettini di polverina gialla chiamata
polline. Infine, in mezzo agli stami c'è
lo stilo, che è il prolungamento dell'ovario
e termina con un'espansione detta stimma. L'ovario
è una specie di perina nascosta nel calice.
Gonfiandosi, esso diventerà poi il frutto
della pianta. Ma perché questo avvenga, bisogna
che il polline degli stami caschi sullo stimma e
attraverso lo sfilo penetri poi lentamente nell'ovario.
La cosa sarebbe semplice se il polline potesse cadere
- come avviene qualche volta - sullo stimma dello
stesso fiore. Invece di solito, il fiore vuole che
il suo polline vada a posarsi sullo stimma di un'altra
pianta.
Ho detto che il fiore vuole questo. Veramente il
fiore non ha volontà né intelligenza.
È la natura che vuole così; è
stato Iddio che ha dato a tutte le creature una
legge. Come può fare allora una pianta, legata
alla terra, per inviare il suo polline a un'altra
pianta?
Qualche fiore abbandona il suo polline al vento.
Ma il vento è un messaggero cieco. Porta
il polline di qua e di là, lo lascia cader
sulla pietra, lo porta sui fiori di diversa specie.
Le piante più giudiziose vedendo passare
gli insetti nel sole li chiamano :
- Farfallina, farfallina, senti una parola.
- Che cosa vuoi, bel fiore di lupinella?
- Vorrei che tu mi portassi questa polverina gialla
sul pistillo di quel fiore là poco discosto
da te.
- Volentieri, ma che cosa mi dai in cambio?
- In cambio? Vuoi un mio petalo?
- Non so che farmene. Ho già le mie ali bianche
e leggere. Un petalo mi darebbe noia!
- Vuoi uno stame?
- Grazie, ho già le mie antenne.
- Vuoi un po' di polline?
- Il polline è buono da mangiarsi ma non
è molto saporito. Non hai nulla di meglio?
- Ho qui vicino all'ovario un dolce fatto di amido
e di zucchero. Ti piace?
- Come hai detto, amido e zucchero? Ne sono ghiottissima;
è un nettare squisito.
E la farfallina scende sul fiore. Immerge ingordamente
la testolina nella corolla; spinge il suo succhiatoio
fino in fondo e sugge il nettare. Approfittando
di quella posizione; il fiore scuote sulla testa
e sul corpo della farfalla il suo polline. Quando
essa ha finito di suggere il nettare, riprende il
volo.
- Addio lupinella! Cerca di riprodurre presto il
tuo prelibato nettare!
La farfalla vola di qua e di là. Vede altri
fiori simili a quello visitato.
- Avete anche voi del nettare composto con amido
e zucchero?
I fiorellini rispondono in coro:
- Sì l'abbiamo anche noi.
La farfalla si getta sul primo elle incontra. Mette
la testolina nel calice, spinge in fondo il succhiatoio.
Intanto il polline, di cui si era impolverata, va
sullo stimma del nuovo fiore.
- Addio, dice la farfallina riprendendo il volo.
- Addio e grazie, - risponde il fiore.
- Grazie di che,
- Del polline che hai lasciato sul mio stimma. Era
tanto che l'aspettavo. Se tardavi ancora, sarei
appassita e non avrei fatto né frutto né
semi
Proprio così! Se gli insetti alati non facessero
da messaggeri tra fiore e fiore, molte piante non
darebbero più frutto. La loro specie sparirebbe
dalla terra, perché il frutto porta nel suo
seno il seme e il seme è necessario alla
riproduzione di nuove piante.
Una pianta senza seme è come una famiglia
senza figli. Viene l'inverno, viene la vecchiaia.
La pianta muore senza lasciare attorno a sé
la sua verde discendenza.
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