Raccolta
di massime morali conosciuta anche come Dicta Catonis
erroneamente attribuita ad un fantomatico Dionisio Catone.
Si ritiene che la sua composizione, ad opera di autore
anonimo, risalga al terzo secolo dopo Cristo.
Durante tutto il medioevo i "Disticha Catonis"
costituirono una parte essenziale nell'insegnamento della
grammatica latina nelle scuole e godettero di notevole successo
per l'intento didascalico e moraleggiante dei contenuti.
A conforto dell'importanza pedagogica di questa opera troviamo
numerosi commenti e traduzioni nelle varie lingue e dialetti
fatti dal 1200 al 1400.
Cum ego Cato animadverterem, vidi
quam plurimos homines graviter errare in via morum.
Ego existimavi fore succurrendum opinioni eorum ut maxime
et gloriose viverent, et contingerent honorem. Nunc,
o carissime fili, ego docebo te eo pacto, quo tu conponas
mores tui animi. Igitur legito ita mea praecepta, ut
intelligas. Et enim legere et non intelligere est negligere.
Avendo io Catone riflettuto, ho
notato come la maggior parte degli uomimi si comporta
in modo errato.
Io ho ritenuto conveniente consigliarli ed aiutarli
per poterli indirizzare su un cammino di vita onorabile
e glorioso. Ora, figlio carissimo, ti insegnerò
come dovrai regolare la tua condotta. Leggi quindi i
miei insegnamenti per capirli. Infatti leggere e non
capire è una perdita di tempo
1. Si deus est animus,
nobis ut carmina dicunt,
Hic tibi praecipue sit pura mente colendus.
2. Plus vigila semper nec somno deditus esto;
Nam diuturna quies vitiis alimenta ministrat.
3. Virtutem primam esse puto compescere linguam:
Proximus ille deo est, qui scit ratione tacere.
4. Sperne repugnando tibi tu contrarius esse:
Conveniet nulli, qui secum dissidet ipse.
5. Si vitam inspicias hominum, si denique mores
Cum culpant alios; nemo sine crimine vivit.
6. Quae nocitura tenes, quamvis sint cara, relinque:
Utilitas opibus praeponi tempore debet.
7. Et levis et constans, ut res expostulat, esto:
Temporibus mores sapiens sine crimine mutat.
8. Nihil temere uxori de servis crede querenti;
Saepe etenim mulier, quem coniux diligit, odit.
9. Cumque mones aliquem, nec se velit ille moneri,
Si tibi sit carus, noli desistere coeptis.
33. Cum dubia incertis versetur vita periclis,
Pro lucro tibi pone diem quicumque laboras.
34. Vincere cum possis, interdum cede sodali;
Obsequio quoniam dulces retinentur amici.
35. Ne dubites, cum magna petas, impendere parva:
His etenim rebus coniungit gratia caros.
36. Litem inferre cave, cum quo tibi gratia iuncta est;
Ira odium generat, concordia nutrit amorem.
37. Servorum culpis cum te dolor urget in iram,
Ipse tibi moderare, tuis ut parcere possis.
38. Quem superare potes, interdum vince ferendo;
Maxima enim morum semper patientia virtus.
39. Conserva potius, quae sunt iam parta, labore;
Cum labor in damno est, crescit mortalis egestas.
40. Dapsilis interdum notis et carus amicis,
Cum fueris felix, semper tibi proximus esto.
1. Se Dio è spirito
come i carmi ci insegnano
Tu devi innanzitutto adorarlo con mente pura.
2. Veglia sempre quanto più possibile e non essere
troppo dedito al sonno; Il troppo riposo infatti alimenta
i vizi.
3. Ritengo che la prima delle virtù sia tenere
a freno la lingua: Assomiglia a un dio chi sa tacere
al momento giusto.
4. Non essere mai in contraddizione con te stesso:
Chi non è d'accordo con se stesso non può
esserlo con gli altri.
5. Se osservi la vita degli uomini e il loro comportamento
quando incolpano altri capisci che nessuno vive senza
commettere colpe
6. Lascia tutte le cose che ti nuocciono, per care che
ti siano: in simile circostanza occorre anteporre le
cose utili utili alle ricchezze.
7. Mostrati severo o indulgente a seconda del momento:
il saggio adatta i suoi comportamenti ai tempi senza
timore di essere biasimato.
8. Non credere ai lamenti della moglie nei confronti
della servitù: spesso infatti la donna odia quello
che il marito ama.
9. Quando dai un consiglio a qualcuno che non intende
accettarlo, se quel qualcuno ti sta a cuore non desistere
dal tuo tentativo.
10. Non gareggiare con i parolai :
la parola è data a tutti, la saggezza dell'animo
a pochi.
11. Ama gli altri in moda da essere il miglior amico
di te stesso e per non temere alcunchè non essere
buono che con i buoni.
12. Fuggi le maldicenze, per non essere considerato
un loro fomentatore: a nessuno nuoce aver taciuto, nuoce
aver parlato.
13. Non promettere ad altri ,come certa, una cosa che
ti è stata promessa: è raro che vengano
mantenute le promesse perchè molti parlano soltanto.
14.Quando qualcuno ti loda ricordati di essere giudice
di te stesso: non credere di più al giudizio
altrui che al tuo.
15. Ricordati di raccontare a molti i favori che hai
ricevuto e taci su quelli che tu hai fatto agli altri.
16. Quando sarai vecchio e racconterai di cose vissute
Fa che sia di aiuto al tuo racconto quanto hai compiuto
da giovane.
17. Non ti preoccupare se qualcuno parla a bassa voce;
Chi si sente colpevole pensa che sempre si parli di
lui.
18. Nei momenti di gioia stai attento ai rovesci di
fortuna; Non sempre le cose terminano come sono iniziate.
19. Essendoci stata donata una vita troppo incerta e
fragile, non sperare nella morte degli altri.
20. Quando un amico povero ti da un piccolo regalo,
accettalo con gioia e ricordati di ringraziarlo ampiamente.
21. Poiché la natura ti ha creato nudo,
ricordati di portare pazientemente il peso della povertà.
22. Non temere quella che è la fine della vita:
Chi teme la morte perde la gioia di vivere.
23. Se nessun amico ti è riconoscente per il
bene fatto, non prendertela con la divinità ma
incolpa te stesso.
24. Affinchè nulla ti manchi usa con parsimonia
le cose acquisite, per conservare ciò che possiedi
supponi sempre di non averlo.
25. Non promettere mai due volte quello che puoi prestare
subito per non sembrare vanitoso quando invece vorresti
essere considerato buono.
26. Con chi t'inganna con le parole ma nel suo cuore
non ti è amico fidato comportati nello stesso
modo: così facendo una furberia inganna l'altra.
27. Non lusingare gli uomini con eccesive parole di
adulazione; risulta' melodioso il suone della zampogna
mentre il cacciattore cattura l'uccello.
28. Quando avrai figli ma non sei benestante insegna
loro un mestiere affinchè, pur poveri, possano
difendere la loro vita.
29. Giudica prezioso quello che vale poco e di nessun
conto ciò che è prezioso; solo così
nessuno ti considererà avido o avaro.
30. Bada a non fare le cose per le quali condanni il
tuo prossimo: è vergognoso per un censore essere
ripreso per la stessa cosa.
31. Non chiedere nulla che non sia giusto o che può
non sembrare onesto: è da stolti chiedere quanto
per legge può essere negato.
32. Non parlare di cose che non sai a chi le conosce
meglio di te; si può dare un giudizio su ciò
che si conosce mentre le cose non note sono soggette
al caso.
33. Poichè la vita è incerta e seminata
di inevitabili pericoli, ogni giorno di lavoro deve
essere considerato un regalo.
34. Pur potendo vincere lascia vincere, talvolta, il
tuo amico; la compiacenza rinsalda i dolci legami dell'amicizia.
35. Non farti scrupolo di fare piccoli sacrifici per
ottenere cose più grandi: E' attraverso le piccole
cose che si guadagna l'affetto.
36. Evita ogni lite con chi ti è legato da amicizia;
La collera genera odio la concordia cementa l'amicizia.
37.Quando sarai irritato per gli errori dei servi,
moderati per poterli perdonare.
38. Talvolta lascia vincere quello che potresti superare;
La tolleranza infatti resta sempre la prima delle virtù.
39. Cerca di conservare quanto hai ottenuto con il lavoro;
Quando con lo stesso verrà meno il guadagno aumenterà
la mortale povertà.
40. Sii generoso nella favorevole sorte con conoscenti
e amici e ti saranno sempre vicini.
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