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fab-fim finis-furor
 

Sutor, ne supra crepidam...!

Faber est suae quisque fortunae:
Ciascuno si forgia il proprio destino (Pseudo Sallustio, Epistulae ad Caesarem Senem de re publica Ep. I,I,2).
I critici moderni sono propensi ad assegnare la paternità delle "Epistulae ad Caesarem senem de re pubblica", e della "Invectiva in Ciceronem", non al grande storico Sallustio ma a qualcuno di epoca posteriore, a cui viene dato il nome di "Pseudo Sallustio". Viene attribuita al console Appio Claudio Cieco "res docuit verum esse, quod in carminibus Appius ait, fabrum esse suae quemque fortunae" (=La realtà ha insegnato che risponde al vero ciò che nei suoi carmi dice Appio, che ciascuno è l'artefice del proprio destino). L'espressione, molto cara all'Umanesimo, al Rinascimento e all'Illuminismo viene spesso usata per spronare l'interlocutore a non essere succubo del destino ma di piegarlo al proprio volere con ogni messo disponibile. E' possibile anche trovare espresso lo stesso concetto con "homo faber fortunae suae" (=L'uomo è artefice del suo destino), come segnalato da Beppe S.

Faciamus experimentum in corpore vili
:
Facciamo un esperimento in un corpo vile.
Motto attribuito generalmente ai medici che, secondo l’opinione popolare, facevano le loro esperienze sui corpi di persone di poco valore. Il motto si riporta spesso citando solo le ultime parole: In corpore vili

Facilis descensus Averni
:
E' facile discendere al Tartaro.
(Virgilio, Eneide, VI, 126).
Si cita intendendo che è cosa facile imbarcarsi in qualche affare imbrogliato, ma che è difficile uscirne, spesso infatti a parole tutto sembra facile, ma le difficoltà vengono dopo quando cioè, come scriveva Dante, occorre uscire a riveder le stelle. In altre parole se la discesa è facile, è la salita difficile come dice anche il noto proverbio italiano: Nella discesa, tutti i Santi aiutano.

Facit indignatio versum
:
Lo sdegno ispira i versi.
(Giovenale, Satire, I, 79).
Ne abbiamo esempi nei nostri migliori poeti: Carducci, Foscolo, ecc.ma specialmente in Dante quando si sdegna contro le ingiustizie dei suoi concittadini e le avversità della sua sorte di esiliato.

Factotum
:
Fai tutto

E, a dirtela, .... senza vantarmi: lui il capitale, e io quella poca abilità. Sono il primo lavorante, sai? e poi, a dirtela, sono il factotum. Così dice Bortolo a Renzo quando gli si presenta nel filatoio dopo i "fatti di Milano". ( I Promessi Sposi cap. XVII ). La parola deriva dall'unione di fac (= fai) e totum (=tutto) Normalmente il termine si usa per indicare quanti vorrebbero fare ogni cosa per mettersi in vista pur non avendone, a volte, le capacità.

Fallacia alia aliam trudit
:
Un inganno tira l'altro (Terenzio)
.
Sembra di rileggere la storia della Monaca di Monza come viene presentata dal Manzoni. Ogni sì, pronunciato da Gertrude, altro non era che la conseguenza di quanti era stata costretta già a dire fino al momento della professione religiosa , "al momento in cui si conveniva o dire un no più strano, più inaspettato, più scandaloso che mai, o ripetere un sì tante volte detto; lo ripetè e fu monaca per sempre" (I Promessi Sposi cap. X).

Fama crescit eundo
:
La fama, andando, diventa più grande
.
Ricorda l'immagine di una valanga la cui forza aumenta durante il percorso. Anche la fama acquista sempre maggior forza via via che si propaga.

Fama volat
:
La fama vola. (Virgilio, Eneide, III, 121).

E' noto l'espediente usato da Don Abbondio per diffondere qualche notizia senza sembrare di esserne l'autore: raccontarla a Perpetua raccomandandole la massima segretezza.

Favete linguis
:
Favorite con le lingue. (Fate silenzio!!!) (Orazio, Odi, III, 1, 2).
Durante le cerimonie religiose era assolutamente proibito parlare e gli astanti dovevano partecipare alla cerimonia in religioso silenzio per non allontanare il favore degli dei. All'inizio quindi di ogni sacrificio ne veniva fatta la richiesta con questa formula di rito da uno dei littori curiazi. Per evitare inoltre di essere disturbato durante la cerimonia anche il sacerdote mentre compiva il rito copriva il capo con un velo rosso . È, nell’uso corrente, un modo per domandare ad un’assemblea un silenzio... quasi religioso.

Feci quod potui, faciant meliora potentes
:
Ho fatto tutto quello che ho potuto, facciano cose migliori coloro che le possono fare. (Anton Cechov "Le tre sorelle")

Meno usata la versione "Feci quam potui, faciant meliora potentes" dove l'avverbio "quam" interpretato "come meglio ho potuto" indica quasi un atteggiamento di modestia rapportato al "quod", "tutto quello che ho potuto". La frase viene pronunciata da Kulygin nell'atto di regalare alla sorella Irina, nel giorno del suo onomastico, un libretto da lui scritto: Desidero offrirti, come regalo, questo piccolo libro. Si tratta della storia della nostra scuola negli ultimi 50 anni scritta da me. ...In questo libretto troverai la lista di coloro che hanno finito il corso nel nostro ginnasio durante questi 50 anni. "Feci quod potui, faciant meliora potentes." conclude quasi scusandosi mentre consegna il libro alla sorella. Scritto in russo sarebbe:" V etoi knige ti naidesh spisok vseh konchivshih kurs v nashey gimbazii za poslednie pyatdesyat let. Feci quod potui, faciant meliora potentes".
Detto segnalato da Sara.


Felix qui potuit rerum cognoscere causas
:
Felice colui che ha potuto penetrare nell’essenza delle cose. (Virgilio, Georgiche, lI, 489
).
Virgilio chiama beato chi sa elevarsi oltre la mentalità ed i pregiudizi del volgo, spaziando in un’atmosfera superiore. La vera sapienza viene infatti definita: "cognitio rei per causas" (Conoscenza della cosa attraverso le cause)

Feminea tutior unda fide
:
L'onda è più sicura della parola di una donna. (Attribuita a Petronio).
Vedi anche:" Crede ratem ventis, animum ne crede puellis; namque est feminea tutior unda fide".

Fervet opus
:
Ferve il lavoro.
(Virgilio, Georgiche, IV, 169).
Il Poeta adopera la frase per illustrare la laboriosità delle api, e altrove (Eneide, I, 436) per i lavori della costruzione di Cartagine.

Fert
:
Sopporta, Porta.
Si tratta del motto di Casa Savoia ma, nonostante gli sforzi fatti dagli storici e i tanti tentativi di spiegarne il significato, non esistono documenti certi sulla sua origine. Sembra che nell'aprile 1364 Amedeo VI di Savoia, più noto come il Conte Verde, in occasione di un torneo tenuto a Chambery facesse preparare da un orefice quindici collari per sé e per i cavalieri della sua squadra riportanti la scritta "Fert"e tre lacci intrecciati. La scritta esortava i Cavalieri a "sopportare", in onore della propria dama, le prove cui erano sottoposti mentre i lacci ricordavano l'indissolubilità del vincolo amoroso.

Festìna lente
:
Affrettati lentamente (Svetonio, De vita Caesarum, Divus Augustus 25,4).

Il motto può sembrare un paradosso, ma nasconde una verità assodata: chi vuole arrivare ad una meta non deve agire precipitosamente, ma con prudenza e ponderazione.
Scrive Svetonio (70-126 d.C) che l'imperatore Augusto ripetesse frequentemente l'epressione greca "Speude Bradeos" che tradotta dal greco suona appunto in latino "festina lente" spiegando che per un capo è meglio la prudenza all'ardimento o che si fa fin troppo rapidamente quello che si fa bene!
Nel XVI secolo il motto fu l'emblema della flotta di Cosimo I de' Medici e dall'editore e tipografo Aldo Manuzio.

Fiat
:
Sia fatto
!
Non si tratta ovviamente... dell'acronimo di una nota casa automobilistica. L'allegorico e poetico racconto della creazione fatto dalla Bibbia nel libro della Genesi mostra la grandezza di Dio che, con una semplice parola, dà inizio al suo progetto di creazione del mondo: un "fiat lux" e " fiat firmamentum" cancellano le tenebre del caos iniziale e creano l'universo nella sua immensità. Anche noi... nel nostro piccolo usiamo simile espressione, per cose certo meno importanti ma realizzate a tempo di record.

Fiat lux
:
Sia fatta la luce. (Genesi, I, 3).

Frase biblica, pronunciata dal Creatore dell’Universo quando creò la luce. La si usa per invocare maggiori chiarimenti in questioni controverse, oscure, dibattute...

Fiat voluntas tua
:
Sia fatta la tua volontà. ( Nuovo Testamento Mt 5,10).

È una delle richieste del "Pater noster". Si usa ogni volta che, pur non concordando con quanto il nostro interlocutore, "obtorto collo" ma "pro bono pacis" accettiamo quanto ci va proponendo oppure, ed è peggio, quando ci troviamo nella situazione di trangugiare un boccone amaro

Fidus Achates
:
Fido Acate
(Virgilio, Eneide, VI, 158).
Era uno dei più fidati amici di Enea: l’altler ego dell’eroe troiano. La frase è usata per indicare un amico indivisibile.

Filii, relinquo vos liberos utroque homine
:
Figli vi lascio liberi dall'una e dall'altra autorità (cioè imperatore e papa).
Frase significativa sul piano storico, messa in bocca a san Marino al momento della morte. Compare sul libro che il santo, che diede il nome alla repubblica sul monte Titano, tiene in mano, nella raffigurazione del Retrosi. L'immagine troneggia nella Sala del Consiglio Grande e Generale che è il parlamento dello Stato di San Marino.
Detto segnalato e commentato da Vinicia P. coautrice del sito http://www.libertas.sm

 
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