Sutor, ne supra crepidam...!
Quae peccamus iuvenes luimus senes:
I peccati di giuventù li scontiamo da vecchi.
Mi permetto una considerazione personale che cerco di
rendere con un esempio. Da giovane, ogni qualvolta acquistavo
un'auto nuova, provvedevo "in primis" a dotarla
di coprisedili con l'ovvio risultato che quando la rottamavo
avevo sedili ancora bellissimi. La stessa cosa vale per i
vizietti di gioventù: rischiamo di morire ancora con
la garanzia senza esserci divertiti... almeno un pochino!
Quaerens quem devoret:
Alla ricerca di qualcuno da divorare (Nuovo testamento
Prima Lettera di san Pietro 5,8-9).
Parimenti voi giovani... siate sobri e vegliate, perchè il
vostro avversario il diavolo vi gira attorno come leone ruggente
cercando chi divorare "Tamquam leo circuens , quaerens
quem devoret". Suggestiva immagine con cui l'apostolo
Pietro caratterizza il demonio.
Qua hora non putatis, veniam et metam:
In un' ora che non conoscete verrò e mieterò.
La scritta, che si può leggere su un architrave della
Chiesa del Purgatorio a Bitonto, è tratta per la prima
parte dal Vangelo di Luca Lc. 12,40: ”Et
vos estote parati, quia, qua hora non putatis, Filius hominis
venit" (=State pronti, perchè non conoscete
l'ora in cui il Figlio dell'uomo verrà) mentre la seconda
“veniam et metam” non è che l’interpretazione
di un passo del Vangelo di Matteo Mt. 13,39 dove
è spiegato che: “Messis vero consummatio
saeculi est; messores autem angeli sunt” (=La mietitura
rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli).
Sempre in Mt. 13,30 viene spiegato come al termine
della mietitura il frumento verrà separato dalla zizzania:
"In tempore messis dicam messoribus: Colligite primum
zizania et alligate ea in fasciculos ad comburendum ea, triticum
autem congregate in horreum meum" (= Al momento
della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la
zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece
riponetelo nel mio granaio).
Il detto è stato segnalato da un visitatore del
quale, per un motivo tecnico, ho smarrito sia indirizzo che
nome . Mi auguro ripassi da queste parti per permettermi di...
dare a Cesare quello che è di Cesare.
Qualis artifex pereo!:
Quale artista muore con me. (Svetonio, Nerone, 44).
Furono le ultime parole pronunciate da Nerone quando, in seguito
alla ribellione delle legioni di Galba, si suicidò. Egli era
stato attore nei pubblici spettacoli, auriga e poeta da strapazzo,
eppure rimpiangeva la grande perdita che il mondo faceva delle
sue doti. Ironicamente si ripete la frase quando si ha qualche
lieve insuccesso.
Qualis pater, talis fiius:
Quale è il padre, tale è il figlio.
Il senso comune dato a questo proverbio popolare, è che i
difetti dei genitori generalmente sono ereditati dai figli,
come nella favola della gamberessa e sua figlia.
Quamvis sublimes debent humiles metuere, vindicta docili quia
patet sollertiae:
Gli uomini di condizione elevata devono temere quelli di bassa
condizione, perchè all'uomo astuto risulta facile la
vendetta(Fedro).
Questa sentenza è illustrata nella favola della Volpe e dell’Aquila:
questa aveva portato ai suoi aquilotti i piccoli della volpe
perchè se ne cibassero, credendosi sicura, nel suo alto nido,
ma l’ astuto animale , rubata una torcia dall’altare di un
tempio , diede fuoco alla pianta che sorreggeva il nido dell’Aquila.
Quando Marcus Pascha dabit et Ioannes Coenam dabit, totus
mundus conquassabit:
Quando la Pasqua cadrà il 25 aprile (san Marco)
e il Corpus Domini il 24 giugno (san Giovanni Battista) tutto
il mondo andrà in rovina.
Si tratta di una vecchia profezia che non promette
nulla di buono. Se quella del 2012 si rivelerà una
bufala attenzione a questa nuova spada di Damocle. L'anno
fatidico è il 2038 quando effetivamente le due feste
cadranno nei giorni stabiliti dalla... profezia!!!. Non illudetevi
se guardando un calendario scoprirete che il "Corpus
Domini" cade il 27 e non il 24 giugno come vorrebbe la
profezia. Per i più giovani ricordo che nel 1977 alcune
festività mobili , tra le quali appunto questa, furono
spostate dalla Chiesa dal giovedì alla domenica in
accordo con i sindacati e lo Stato nella speranza di aumentare
la produttività limitando i ponti infrasettimanali:...
i risultati non si sono fatti attendere e oggi sono sotto
i nostri occhi. Ora attendiamo anche il... 2038.
Per determinarela data della Pasqua fino al 4099 vai al link:
Quandoque bonus dormitat Homerus:
Qualche volta si addormenta anche il buon Omero. (Orazio,
Ars poetica, 359).
Anche il grande Omero non è sempre uguale a sé stesso.
Ma la frase nel significato usuale ha valore alquanto diverso,
ossia che anche le persone di genio ogni tanto commettono
qualche errore.
Quantum mutatus ab illo:
Quanto era diverso da quello (che ricordo).(Virgilio, Eneide,
lI, 274).
In sogno Enea aveva visto Ettore, ma non già nella sua consueta
aureola di prode ed eroico combattente, terrore dei nemici;
bensì coperto di piaghe e sangue. Di qui la spontanea esclamazione.
Nell’uso corrente si cita quando ci si trova davanti a persone
o cose molto diverse dall’ ultima volta in cui si sono vedute,
o nel fisico o, più spesso, nel morale.
Quantum satis:
Quanto basta.
Locuzione corrente nel gergo dei medici che nelle ricette
indicando le dosi dei vari ingredienti, per qualche elemento
scrivono q.s., cioè "quantum satis", o
"quantum sufficit", ossia suggeriscono
di mettervene la quantità sufficiente.
Quantum sufficit:
Quanto basta.
Vedi:"Quantum satis"
Quemcumque populum tristis eventus premit, periclitatur magnitudo
principum, minuta plebes facili praesidio latet:
Se una calamità sovrasta un popolo, sono i grandi principi
che sono in pericolo; la plebe minuta trova facilmente una
via di scampo. (Fedro).
È la morale della favola: I Topi e le Donnole, nella
quale i sorci, che prima della battaglia s’erano messi delle
corna sulla testa in segno di comando, nella fuga, impediti
dalle medesime, furono presi e uccisi, mentre i semplici gregari,
privi di ogni autorità, poterono facilmente nascondersi e
sfuggire alla strage.
Qui accipit mutuum servus est fenerantis:
Chi chiede un prestito diventa schiavo dell'usuraio
(Ant. Testam. Proverbi 22,7)
L'usura, come si può ben vedere, non è
solo dei nostri giorni e non lo sono nemmeno le conseguenze
che questo sistema di prestiti comporta . Esiste un detto
latino conosciuto da tutti ma da tutti ignorato "Historia
est magistra vitae" (=La storia ci insegna come
comportarci), ma tant'è nessuno ci fa caso.
Riporto il detto nella sua completezza:"Dives
pauperibus imperat et qui accipit mutuum servus est fenerantis"
(=Il ricco comanda sui poveri, e chi chiede un prestito diventa
schiavo dell'usuraio).
Quia nominor leo:
Perchè mi chiamo leone.
Vedi: "Primo mihi"
Qui autem invenit illum invenit thesaurum:
Chi lo trova trova un tesoro (Antico Testamento Ecclesiaste
6,15-16)
Sembra che l'autore di questo libro sia il re Salomone o di
un contemporaneo che ne ha ripreso il pensiero. Viene descritta
in esso la vanità della vita, considerata dal punto
di vista umano quasi come se, oltre ad essa, non esistesse
altro. Il detto citato è preso da un brano in cui si
suggerisce come riconoscere i veri dai falsi amici. Un amico
fedele è protezione forte, chi lo trova trova un tesoro.
Nessuna quantità d'oro e d'argento è comparabile
ad un amico fedele "amicus fidelis protectio fortis
qui autem invenit illum invenit thesaurum. Amico fideli nulla
est comparatio et non est digna ponderatio auri et argenti.
Quia tu gallinae filius albae, nos viles pulli, nati infelicibus
ovis:
Poichè tu sei figlio della gallina bianca, noi siamo
poveri pulcini nati da uova disgraziate.(Giovenale, Satire,
XIII, 141).
Il Poeta allude alla diversa sorte degli uomini: alcuni nascono
sotto una buona stella, altri sotto un’ infausta cometa.
Qui bene amat, bene castigat:
Chi ama tanto, punisce tanto (Ignoto ma... manesco)
Mi riesce difficile credere ad una affermazione simile. Era
certamente una abitudine degli antichi inculcare sia la cultura
che il rispetto per mezzo di punizioni. Il poeta Orazio, (Ep
2.1.70) rammenta il terribile Orbilio, che definisce
maestro manesco "plagosus magister" che
a staffilate tentava di inculcare i rudimenti della grammatica
agli scolari. Tornando ai giorni nostri (pardon... miei) per
quanto l'atteggiamento si fosse mitigato qualche punizione
corporale (senza lividi) ancora ci toccava. Ai giorni vostri,
fortunatamente, si tende a preferire la dolcezza , il convincimento
e il dialogo.
Quicumque amisit dignitatem pristinam, ignavis etiam locus
est in casu gravi:
Chiunque abbia perso la propria dignità, nella disgrazia
è vittima anche dei vili. (Fedro, Favole, Libri 1,
21,1).
E' la favola del Leone morente che, percosso dal cinghiale
e dal toro, sopporta con rassegnazione l’offesa ma, preso
a calci dall’asino, gli sembra di morir due volte: "bis
videor mori".
Quicumque turpi fraude semel innotuit, etiam si verum dicit,
amittit fidem:
Chi è stato trovato bugiardo una volta, non è
creduto anche se dice il vero. (Fedro, Favole, Libro 1, 10,
1).
Sono i primi due versi della favola di Esopo: "Il Lupo
e la Volpe al tribunale della Scimmia", nella qual favola
la scimmia giudice dà torto ad entrambi, perchè li sa bugiardi.
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